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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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Omelia XVI, 1-2 281<br />

manifestano prima del giudizio e di altri dopo. Cioè:<br />

mentre i peccati di alcuni uomini, afferma, sono<br />

manifesti perché precedono il giudizio; quelli di altri<br />

invece non lo sono, perché lo seguono. Così anche le<br />

opere buone vengono <strong>alla</strong> luce e quelle stesse che<br />

non sono tali non possono rimanere nascoste (1 Tim.<br />

5, 25).<br />

Rapporto padrone-servo<br />

Quelli che si trovano sotto il giogo della schiavitù,<br />

trattino con ogni rispetto i loro padroni, perché non<br />

vengano bestemmiati il nome di Dio e la dottrina (1<br />

Tim. 6, 1). Dunque Paolo dice: trattino con ogni<br />

rispetto… Cioè: Non credere di essere libero<br />

semplicemente perché sei un uomo di fede, giacché la<br />

libertà non è altro che servire di più. Infatti, colui che<br />

non crede, se vede un fedele inorgoglirsi in virtù della<br />

sua fede, molto spesso gli si rivolgerà in maniera<br />

irriverente, rinfacciandogli di fondare sul dogma il suo<br />

altezzoso atteggiamento. Al contrario, se nei cristiani<br />

scorge delle persone sottomesse, si accosterà più<br />

presto <strong>alla</strong> fede e presterà maggiore ascolto <strong>alla</strong><br />

dottrina. C’è di più: quando i fedeli non vivono<br />

sottomessi, accade che saranno bestemmiati sia Dio<br />

che la predicazione della sua parola.<br />

Tu allora osserverai: Ma se i padroni non sono<br />

credenti, come bisogna comportarsi? Anche in questo<br />

caso bisogna essere loro sottomessi in nome di Dio.<br />

L’Apostolo infatti dice: Quelli poi che hanno padroni<br />

credenti, non manchino loro di riguardo perché sono<br />

fratelli, ma li servano ancora meglio, proprio perché<br />

sono credenti e [fratelli] amati quelli che ricevono i loro<br />

servizi (1 Tim. 6, 2).<br />

2. È come se l’Apostolo dicesse: Se tratterete i

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