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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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250 <strong>Giovanni</strong> <strong>Crisostomo</strong><br />

sono santi tutti coloro che conservano integra la fede e<br />

sana la loro vita: anche se essi non operano segni<br />

taumaturgici, anche se non scacciano i demoni, sono<br />

ugualmente santi. Recati, perciò, nelle dimore dei<br />

santi: rifugiarsi nel monastero di un uomo santo è<br />

come elevarsi d<strong>alla</strong> terra al cielo. Tra loro troverai un<br />

tenore di vita completamente diverso da quello di casa<br />

tua: il loro è un coro del tutto puro; là regna il silenzio e<br />

la quiete; là non si suole dire: Questo è mio, questo è<br />

tuo. Se resterai in questo luogo anche solo uno o due<br />

giorni, sentirai verso di esso un’attrattiva maggiore.<br />

Arriva il giorno, anzi, il gallo ha già cantato prima del<br />

suo sorgere. In questo luogo le cose si svolgono<br />

diversamente da casa tua, dove quelli che vi dimorano<br />

russano, dove le porte sono chiuse e tutti dormono simili<br />

a persone morte; il mulattiere scuote i campanelli. Nel<br />

monastero non vi è nulla di simile; ma, non appena tutti,<br />

abbandonando il sonno con pietà 21, ed esortati dal loro<br />

superiore, si alzano dal letto, stando in piedi formano il<br />

sacro coro. Subito distendono le mani e cantano inni<br />

sacri. Infatti, a differenza di noi, essi non hanno bisogno<br />

di molte ore per scacciare il sonno e il torpore. Noi,<br />

disciplinam byzantinam, Città del Vaticano 1942, pp. 456-457;<br />

DIP 6, 48-51.<br />

20 Cf. Lc. 9, 5.<br />

21 Con l’espressione: abbandonando il sonno con pietà,<br />

<strong>Crisostomo</strong> vuol dire che il monaco, anche quando riposa o<br />

dorme, non distacca mai la sua mente da Dio, per cui il suo<br />

risveglio è un continuare il dialogo con Dio.<br />

22 Sal. 133, 3.<br />

23 Is. 26, 9.

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