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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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244 <strong>Giovanni</strong> <strong>Crisostomo</strong><br />

egli desiderava personalmente ricevere insieme <strong>alla</strong><br />

moglie la ricompensa non solo di quanto aveva speso<br />

[per le vivande], ma anche per il servizio prestato.<br />

Questa, dunque, è l’autentica ospitalità: compiere di<br />

persona tutto ciò che occorre fare, se vogliamo<br />

santificarci e far sì che le nostre mani siano benedette.<br />

Pertanto, anche se doni ai poveri, non vergognarti di<br />

farlo di persona: tu non stai dando a un povero<br />

qualsiasi, ma a Cristo. <strong>Ora</strong>, chi è così miserevole che<br />

non si degni egli stesso di tendere la mano a Cristo?<br />

Dunque, la perfetta ospitalità è quella che si esercita in<br />

nome di Dio. Infatti, anche se tu disponi di accogliere gli<br />

ospiti fastosamente e comandi di riservare ad essi i posti<br />

d’onore, questa non è ospitalità, perché non è fatta in<br />

nome di Dio. L’ospite richiede mille attenzioni, ha<br />

bisogno di essere messo a suo agio: soltanto così, e<br />

forse a stento, egli potrà non arrossire. Del resto, è<br />

naturale che chi riceve un buon trattamento, provi un<br />

certo senso di vergogna, per cui bisogna togliere tale<br />

imbarazzo, eliminando l’eccessiva disponibilità; occorre<br />

mostrare con le parole e con i fatti che chi accorda un<br />

beneficio, più che darlo lo riceve. Comportandosi in<br />

questo modo, ciò che si fa diventa più gradito, in quanto<br />

procede da una gioiosa disposizione interiore. Infatti,<br />

come colui che crede di subire un danno finisce per<br />

perdere tutto, anche chi ritiene di fare un’opera buona<br />

rischia di perdere tutto quando, chi ha ricevuto il<br />

beneficio, ritiene di aver avuto [più di quanto<br />

s’aspettava].<br />

Dio – dice l’Apostolo – ama chi dona con gioia 13.<br />

Perciò, sei tu a ringraziare l’ospite per l’accoglienza<br />

che gli hai riservato. Infatti, se non vi fossero i poveri,<br />

accoglie con la massima ospitalità, ma si pone egli stesso al<br />

loro servizio (Gen. 18, 3-8). Al termine del banchetto, Dio gli fa<br />

questa promessa: Tornerò da te fra un anno a questa data e<br />

allora Sara, tua moglie, avrà un figlio (Gen. 18, 14).<br />

12 Gen. 14, 14.

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