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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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240 <strong>Giovanni</strong> <strong>Crisostomo</strong><br />

quest’ultima non implica certamente nessun rapporto di<br />

dipendenza con i sessant’anni già compiùti d<strong>alla</strong> vedova<br />

né costei è virtuosa per aver raggiunto tale età.<br />

L’Apostolo precisa: una condotta di vita virtuosa non<br />

dipende soltanto dall’età; prova ne è il fatto che una<br />

vedova non deve essere scelta, nel caso in cui, pur<br />

avendo oltrepassato questi anni, non ha compiùto opere<br />

buone. Quando poi Paolo prescrive con esattezza l’età<br />

necessaria [per l’iscrizione nel catalogo], ne dà anche la<br />

ragione, dicendo di averla tratta non da sé, ma dalle<br />

vedove stesse. Intanto ascoltiamo ciò che<br />

successivamente afferma: abbia la testimonianza di<br />

opere buone.<br />

Quali sono queste opere? Dice: Abbia cioè allevato<br />

figli. E si sa che allevare i figli non è affatto un compito di<br />

poca importanza, giacché allevarli bene non significa<br />

soltanto nutrirli, ma anche educarli come si conviene,<br />

come appunto già precedentemente ha avuto modo di<br />

dire, dichiarando: …a condizione di perseverare nella<br />

fede, nella carità e nella santificazione (1 Tim. 2, 15).<br />

Vedi, allora, come l’Apostolo tiene a ribadire che la<br />

4 La terza condizione perché la vedova sia iscritta nel<br />

catalogo, come abbiamo accennato, è costituita d<strong>alla</strong><br />

testimonianza delle sue opere buone. Tra le tante, l’Apostolo<br />

sottolinea in particolare: 1) l’educazione sia dei suoi figli che ora<br />

non ci sono più, o non possono soccorrerla, sia dei figli altrui<br />

rimasti orfani o abbandonati; 2) l’ospitalità sull’esempio dei<br />

vescovi (1 Tim. 3, 2), di Raab (Ebr. 11, 31; Giac. 2, 25), di Marta<br />

(Lc. 10, 38), di Febe (Rom. 16, 1ss.), di Lidia (Atti 16, 15) e di<br />

altre cristiane piene di zelo (Rom. 12, 13). Connessa con<br />

l’ospitalità vi era una cerimonia che indicava cordialità e rispetto<br />

verso i pellegrini: se ha lavato i piedi ai santi, ossia se ha<br />

esercitato quest’atto di umile ospitalità verso i pellegrini cristiani<br />

che hanno cercato alloggio in casa sua, specialmente verso i<br />

missionari itineranti. I cristiani nella Chiesa primitiva sono detti<br />

«santi», perché chiamati dal Signore <strong>alla</strong> santità, perché<br />

incorporati <strong>alla</strong> vita divina mediante il battesimo. Il nuovo Israele

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