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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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24 Introduzione<br />

preghiera.<br />

<strong>Crisostomo</strong> inizia l’Omelia VII riproponendo un tema<br />

fondamentale della teologia paolina, quello del buon<br />

combattimento della fede e la necessità di «trascorrere<br />

una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità».<br />

L’analisi esegetica che l’omileta conduce sul testo<br />

paolino è precisa e minuziosa. La preghiera è un<br />

validissimo strumento per impetrare da Dio la<br />

cessazione di ogni guerra, di ogni combattimento e<br />

disordine. Donde la necessità, per il ministro di Dio, di<br />

pregare «per i re e per coloro che stanno al potere».<br />

L’esortazione crisostomiana è tanto più attuale quanto<br />

più si riflette che essa riguarda non solo il sacerdote, ma<br />

anche ciascun cittadino. L’omileta distingue tre tipi di<br />

guerre: quella, per così dire, in senso proprio, contro i<br />

nemici esterni; la seconda, quella che i cittadini si fanno<br />

l’un l’altro in tempo di pace; la terza, la più terribile e<br />

tremenda, è quella che ciascuno fa quando combatte<br />

con se stesso. È su quest’ultimo genere di guerra che<br />

chiaramente <strong>Crisostomo</strong> si sofferma con particolare<br />

attenzione.<br />

È difficile sfuggire a tale combattimento senza gravi<br />

pericoli per se stessi: quando il nostro corpo viene in<br />

conflitto con l’anima, desta i cattivi desideri, arma i<br />

piaceri della carne, dell’ira e dell’invidia. Come<br />

possiamo allora sperare di conseguire i beni promessi,<br />

si chiede <strong>Crisostomo</strong>, se non poniamo termine a questa<br />

lotta interiore? Non c’è via di scampo: chi non riesce a<br />

sedare questo stato di interno turbamento,<br />

necessariamente è destinato a cadere e a ricevere ferite<br />

tali da procurargli la morte, quella della geenna.<br />

Possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla, solo<br />

se la viviamo «con tutta pietà e dignità». Cosa deve<br />

concretamente fare il seguace di Cristo per raggiungere<br />

la perfetta pace dello spirito? Deve anzitutto evitare che<br />

dei processi razionali, meramente speculativi, pongano

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