Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora
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Omelia XIII, 3 227 del mondo; è colei che ha riposto la sua speranza in Dio, così come del resto bisogna fare; è colei che attende incessantemente alla preghiera ed è perseverante giorno e notte: questa è veramente vedova! Inoltre, Paolo la considera tale anche se ha dei figli. Anzi, elogia anche costei se saprà educare i suoi figli come bisogna. Comunque, egli si preoccupa particolarmente di colei che non ha figli, cioè di colei che è rimasta sola. Perciò, proprio perché non ha figli, egli le dà conforto e dice che è questa mancanza a rendere una donna veramente vedova: costei si è trovata privata non soltanto del sostegno del marito, ma anche dei figli. Ma ella possiede Dio e così sopperisce alla mancanza di tutti costoro. D’altronde, il non avere figli non costituisce per lei uno stato d’inferiorità, perché a colmare questo vuoto vi è il conforto divino. L’Apostolo, insomma, le si rivolge accoratamente e le dice: Non sopportare con amarezza la tua condizione, se ti capita di ascoltare: «Bisogna educare i figli», mentre tu non ne hai. Questa mancanza non deve farti ritenere inferiore in dignità: tu sei una vera vedova. Gli smodati piaceri che il mondo offre recano con sé molti mali: spirituali e fisici Al contrario, quella che si dà ai piaceri, anche se vive è già morta. 3. Vi sono molte donne che, pur avendo dei figli, scelgono la vedovanza, non per eliminare le occasioni di condurre una vita mondana, ma per attaccarsi pregando (1 Tim. 5, 3.5), devono essere onorate e soccorse dalla Chiesa; b) le vedove che si abbandonano ai piaceri devono essere corrette, affinché conducano una vita irreprensibile (1 Tim. 5, 6-7); le vedove che aspirano a essere iscritte nel catalogo, devono aver superato i 60 anni, non aver
228 Giovanni Crisostomo maggiormente ad essa, per fare ogni cosa con maggior indipendenza, per darsi ancora di più ai piaceri del mondo. Ecco perché l’Apostolo dice: Al contrario, quella che si dà ai piaceri, anche se vive è già morta. Cosa dici? Una vedova non deve darsi ai piaceri? No, dice Paolo. E tu ribatti: Se l’età giovanile e la debolezza della natura non solo non comportano necessariamente una vita sregolata, anzi procurano anche la morte, e la morte eterna, cosa dovrebbero allora dire quegli uomini che vivono nei piaceri? Paolo, quindi, ha detto con ragione: Al contrario, quella che si dà ai piaceri, anche se vive è già morta. Ma, affinché tu comprenda bene, esaminiamo ciò che essenzialmente distingue i vivi dai morti, e dove noi possiamo stabilire questa nota distintiva. Coloro che vivono, guardano con un occhio particolare alle cose della vita futura, cioè di quella che è veramente vita. Ora, per capire cosa realmente è la vita futura, per la quale conviene che noi ci impegniamo costantemente, ascolta ciò che dice Cristo: [Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra]: Venite, [benedetti del Padre mio], ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere 13. sposato più di una volta, devono essere stimate per le buone opere compiute in famiglia o al servizio della comunità; d) le vedove più giovani e irrequiete devono essere escluse dal catalogo, ma invitate a risposarsi, per sfuggire l’ozio, il pettegolezzo, lo scandalo (1 Tim. 5, 11-15); e) le vedove già assistite da qualche buona donna fedele, rimangano a suo carico, senza far pesare quest’onere sulla comunità» (P. De Ambroggi, op. cit., p. 152). 12 Veramente vedove, ossia quelle vedove che sono sprovviste di qualsiasi tipo di aiuto, sia spirituale e morale che materiale ed economico, prive come sono di parenti in grado di sovvenire alle loro esigenze e necessità.
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suoi figli come bisogna. Comunque, egli si preoccupa<br />
particolarmente di colei che non ha figli, cioè di colei<br />
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non avere figli non costituisce per lei uno stato<br />
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sei una vera vedova.<br />
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molti mali: spirituali e fisici<br />
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scelgono la vedovanza, non per eliminare le occasioni<br />
di condurre una vita mondana, ma per attaccarsi<br />
pregando (1 Tim. 5, 3.5), devono essere onorate e soccorse<br />
d<strong>alla</strong> Chiesa; b) le vedove che si abbandonano ai piaceri<br />
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irreprensibile (1 Tim. 5, 6-7); le vedove che aspirano a essere<br />
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