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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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Omelia XIII, 2 223<br />

suo presbitero]? Personalmente ritengo di no, infatti<br />

credo che egli intenda rivolgersi in generale a ogni<br />

presbitero.<br />

Ma cosa significa ciò, se si parla di correzione?<br />

Ebbene, Paolo dicendo: non essere aspro nel<br />

riprendere un anziano, vuole indicare anche al suo<br />

discepolo di mantenere lo stesso comportamento che<br />

un figlio conserva nei riguardi del padre, quando questi<br />

sbaglia: ma esortalo – dice – come fosse tuo padre.<br />

[Esorta] le donne anziane come madri e le più<br />

giovani come sorelle, in tutta purezza (1 Tim. 5, 2).<br />

L’azione del redarguire è per sua natura un<br />

qualcosa di fastidioso, soprattutto quando si tratta di<br />

persone anziane. [Se a ciò si aggiunge che] tale<br />

rimprovero viene fatto da uno più giovane, allora si<br />

corre il rischio di compiere un triplice atto temerario.<br />

Bisogna dunque agire con buone maniere e con<br />

dolcezza. Infatti, uno può rivolgere un rimprovero a un<br />

altro senza per questo offenderlo, a condizione però<br />

che costui voglia impegnarsi a correggersi. C’è<br />

pertanto bisogno di molta prudenza, e ciò è possibile.<br />

[Bisogna esortare] i più giovani come fratelli. Perché<br />

Paolo a questo punto fa una simile esortazione? Egli si<br />

esprime così per mettere in risalto il senso di audacia<br />

che connota l’età giovanile. <strong>Ora</strong>, anche in questo caso,<br />

è necessario addolcire il comando ricorrendo <strong>alla</strong><br />

molto tenue e sicuramente di origine redazionale. Dato che<br />

Gesù ha svelato ai discepoli il mistero del regno di Dio, ciò che<br />

questa frase dice è rivolto a loro e il loro assenso lo dimostra. Il<br />

discepolo che Gesù ha istruito per (e sul) regno di Dio e i suoi<br />

misteri è lo scriba vero. Come tale, egli è simile a un agiato<br />

padrone di casa che trae fuori dal suo scrigno cose vecchie e<br />

nuove, non semplicemente per mostrare la sua ricchezza a<br />

degli ospiti, ma per farne parte ad altri» (J. Schmid, L’evangelo<br />

secondo Matteo, Brescia 1965, p. 301).<br />

8 Rom. 15, 4.<br />

9 Atti 22, 3.

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