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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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182 <strong>Giovanni</strong> <strong>Crisostomo</strong><br />

Ecco come egli ha specificato il significato del:<br />

siano irreprensibili. Inoltre, vedi la ragione per cui<br />

anche qui ha adoperato l’espressione: egli non sia un<br />

neofita 4? Infatti, quando dice: perciò siano prima<br />

sottoposti a una prova, egli intende riferirlo come detto<br />

anche del vescovo. Sicché, ha voluto operare tale<br />

connessione, dal momento che nulla si frappone fra<br />

questi due termini: [vescovo-presbitero e diacono].<br />

Ecco perché precedentemente ha affermato: egli non<br />

sia un neofita. Non sarebbe infatti assurdo che, mentre<br />

a un servo, di recente assunto in una casa, non si<br />

affidano mansioni domestiche di una certa importanza,<br />

senza che prima egli dia per lunga esperienza<br />

numerose testimonianze di sincera affidabilità; invece<br />

per quanto riguarda la Chiesa di Dio subito si assegni<br />

un posto di primaria importanza a uno che ha appena<br />

fatto il suo ingresso in essa?<br />

che raggiungerà solo più tardi, al tempo di Ignazio di Antiochia»<br />

(P. De Ambroggi, op. cit., p. 57).<br />

3 Paolo quindi stabilisce una specie di parallelismo tra<br />

vescovi e diaconi.<br />

4 1 Tim. 3, 6.<br />

5 Chi sono queste donne? «Siccome nel contesto si tratta<br />

di persone addette a uffici ecclesiastici, e d’altra parte<br />

sappiamo che nella Chiesa primitiva c’erano delle donne che,<br />

come Febe (Rom. 16, 1), avevano il titolo di diákonos, i Padri<br />

greci, seguiti da molti commentatori antichi e recenti (Pelagio,<br />

Rabano Mauro, Bardy, Spicq, Ricciotti), pensano che qui si<br />

tratti delle diaconesse. Questa interpretazione sarebbe<br />

confermata dal fatto che anche questo versetto (1 Tim. 3, 11) è<br />

collegato strettamente con quanto precede dall’espressione<br />

avverbiale allo stesso modo (osáutos) e l’accusativo gunàikas<br />

sembra dipendere logicamente dal dei éinai di 1 Tim. 3, 2.<br />

Inoltre le qualità di prestigio (dignitose) richieste in queste<br />

donne, lasciano supporre che esse dovevano avere qualche<br />

ufficio nella comunità, analogo a quello dei diaconi (1 Tim. 3, 8).

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