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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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Omelia XI, 1 181<br />

dei presbiteri 2, ora passa a trattare dei diaconi. Per<br />

quale motivo? Perché non vi è una grande distanza fra<br />

costoro e i vescovi 3. Infatti, anch’essi sono preposti<br />

all’insegnamento e al governo della Chiesa; inoltre, ciò<br />

che Paolo ha detto dei vescovi si adatta anche ai<br />

presbiteri. [I primi] sono superiori [ai secondi] soltanto<br />

per la loro consacrazione e per questa ragione sembra<br />

che ne guadagnino in privilegio. L’Apostolo dice: Allo<br />

stesso modo i diaconi… Ciò significa che questi devono<br />

avere le medesime doti degli altri. Ma che vuol dire: le<br />

stesse doti? Vuol dire che essi devono essere<br />

irreprensibili, modesti, ospitali, mansueti, non litigiosi e<br />

non amanti del denaro. Del resto, il fatto che Paolo con<br />

l’espressione: allo stesso modo abbia voluto intendere<br />

che essi fossero tali [nella loro condotta], lo ha precisato<br />

subito dopo, aggiungendo: siano dignitosi, non doppi<br />

nel parlare, cioè non siano né simulatori né ingannatori.<br />

Di solito, niente rende così degeneri come l’inganno;<br />

niente è così inutilmente nocivo nella Chiesa come una<br />

subdola simulazione.<br />

L’Apostolo dice: non siano dediti al molto vino né<br />

avidi di guadagno disonesto, e conservino il mistero<br />

della fede in una coscienza pura.<br />

pastorali rappresentano ancora uno stadio anteriore, nello<br />

sviluppo gerarchico, a quello che sarà attestato da Ignazio di<br />

Antiochia, ove l’episcopato monarchico è ormai ben definito<br />

(Ignazio, Magn. 2; 3, 1; 7, 1; Trall. 12, 2). Invece nelle Lettere<br />

pastorali l’ufficio di vescovo, con tutti i poteri, appartiene<br />

all’Apostolo il quale governa le Chiese per mezzo dei suoi<br />

delegati, Timoteo e Tito. Questi delegati o vicari dell’Apostolo<br />

hanno il potere di imporre le mani e consacrare i presbiteri, hanno<br />

quindi la pienezza del sacerdozio, ossia sono vescovi, ma non<br />

residenziali o monarchici; il loro è ancora un ufficio temporaneo di<br />

carattere missionario, analogo a quello degli attuali vicari<br />

apostolici. […] Queste considerazioni […] ci autorizzano a<br />

concludere che la terminologia gerarchica delle pastorali non è<br />

ancora ben fissata ma che si avvia nella determinazione tecnica

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