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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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Omelia X, 3 177<br />

custodissimo gelosamente gli insegnamenti di Cristo,<br />

se fossimo disposti a tollerare ingiurie e violenze; a<br />

benedire se oltraggiati e a beneficare se trattati male,<br />

nessuno manifesterebbe una natura così ferina da non<br />

sentire subito la necessità di ricorrere <strong>alla</strong> vera<br />

religione. E tutto questo sarebbe possibile, a<br />

condizione che tutti ci comportassimo rettamente 33.<br />

Del resto, per poter comprendere tale verità, basti<br />

pensare a Paolo che, pur essendo solo, riuscì a<br />

guadagnare a Cristo tante anime. Se invece noi<br />

fossimo tali [cioè simili a lui], quanti mondi noi<br />

attrarremmo?<br />

Ecco, i cristiani sono più numerosi dei pagani.<br />

Eppure, mentre nelle altre scienze uno solo è in grado<br />

di insegnare contemporaneamente a cento ragazzi;<br />

invece qui, benché i maestri siano moltissimi e di gran<br />

lunga più numerosi degli alunni, tuttavia nessuno vi si<br />

accosta. Infatti, coloro ai quali s’impartisce<br />

l’insegnamento non fanno altro che guardare<br />

soprattutto la vita virtuosa dei propri maestri; ebbene,<br />

quando essi vedono che noi desideriamo e ambiamo<br />

ardentemente le loro stesse cose, cioè il comando e<br />

l’onore, come potranno ammirare il cristianesimo?<br />

Esortazioni conclusive<br />

Essi vedono delle vite degne di reprensione, delle<br />

anime attente alle cose della terra; dal canto nostro<br />

amiamo le ricchezze così come loro, e talora perfino di<br />

più; similmente ad essi mostriamo di aver paura della<br />

morte, come essi temiamo la povertà, come essi<br />

perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri<br />

nel mondo, tenendo alta la parola di vita (Fil. 2, 14-15).<br />

32 In altri termini, dice il <strong>Crisostomo</strong>: la nostra concreta<br />

purezza di vita supplirebbe <strong>alla</strong> necessità di dover parlare e<br />

insegnare. Accanto a quello di Paolo (Rom. 9, 32; Ef. 2, 10;

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