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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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174 <strong>Giovanni</strong> <strong>Crisostomo</strong><br />

non si è limitato a richiedere soltanto questa dote, se è<br />

vero che non ha detto: «Bisogna che egli abbia una<br />

buona reputazione», bensì: «Bisogna che egli abbia<br />

anche una buona reputazione», ossia questa dote<br />

insieme alle altre, e non quindi questa sola. Ma che<br />

dire, poi, se si dovesse parlare male di lui a sproposito<br />

o spinti anche dall’invidia, soprattutto quando i<br />

detrattori sono i Greci? 24 Neppure ciò è possibile,<br />

perché anche costoro rispettano un uomo che di fatto<br />

vive in maniera irreprensibile. E in che modo?,<br />

obietterai. Ascolta ciò che l’Apostolo dice di sé: [Ma in<br />

ogni caso ci presentiamo come ministri di Dio…] nella<br />

cattiva e nella buona fama 25 . Ad essere posta sotto<br />

accusa, infatti, non era la loro condotta di vita, bensì la<br />

loro predicazione. Ecco perché dice: nella cattiva<br />

fama. D’altronde, era proprio a causa della loro<br />

predicazione che essi erano considerati come<br />

ingannatori 26 e impostori 27. Lanciavano queste accuse<br />

perché non avevano nulla da recriminare sulla loro<br />

vita. Del resto, perché mai nessuno ebbe a dire degli<br />

apostoli: «Sono dei fornicatori, degli impudichi, degli<br />

avari»; ma soltanto: «Sono degli ingannatori»?<br />

Esclusivamente a motivo della loro predicazione!<br />

Ebbene, questa mancanza di accuse non era forse<br />

dovuta al fatto che la loro vita era effettivamente<br />

irreprensibile? Sì, proprio così. Manteniamo, quindi,<br />

anche noi questa condotta di vita e certamente<br />

nessuno dirà male di noi, anche se è un nostro<br />

nemico, anche se è un non credente. Infatti, anche<br />

24 Cioè coloro che non sono cristiani e credenti.<br />

25 2 Cor. 6, 8. Paolo, infatti, parlando dell’esercizo del<br />

ministero apostolico, esorta vivamente coloro che sono<br />

chiamati a svolgere la missione a non essere motivo di<br />

scandalo a nessuno, perché non venga biasimato il nostro<br />

ministero (2 Cor. 6, 3), e poi di presentarsi in ogni cosa come<br />

ministri di Dio (2 Cor. 6, 4), disposti ad affrontare ogni sorta di

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