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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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Omelia X, 1 165<br />

di un provvidenziale ufficio di governo 2; così come non<br />

biasimo chi aspira ardentemente a ricoprire questa<br />

carica non per brama di potere e di autorità, ma soltanto<br />

per svolgere un provvidenziale ufficio di governo. Infatti,<br />

dice l’Apostolo, costui desidera un nobile lavoro.<br />

D’altronde anche Mosè vi aspirò, ma non per brama di<br />

potere; lo desiderò così ardentemente da sentirsi dire:<br />

Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? 3 Se uno può<br />

desiderare questa dignità così fortemente, la desideri<br />

pure, dal momento che il termine episcopato significa<br />

ufficio di vigilanza su tutti.<br />

Paolo pertanto dice: Ma bisogna che il vescovo sia<br />

irreprensibile, non sposato che una sola volta.<br />

Egli si esprime così non per sancire una legge, vale<br />

a dire come se questa fosse l’unica condizione per<br />

svolgere tale funzione, ma per impedire l’eccesso,<br />

giacché presso i Giudei era consentito sposarsi due<br />

volte e avere contemporaneamente due donne. Il<br />

matrimonio è una cosa degna di onore 4 . Alcuni invece<br />

ritengono che Paolo si sia espresso così per imporre<br />

per legge all’uomo di non sposarsi che una volta sola.<br />

[Il vescovo – dice l’Apostolo – sia] irreprensibile.<br />

Con questa parola egli vuole indicare l’intero<br />

complesso delle virtù [da possedere]. Perciò, se uno<br />

ha la consapevolezza di vivere in una condizione di<br />

peccato, non fa una cosa buona, se aspira a occupare<br />

curare, tutelare, aiutare da parte di chi occupa una dignità. Il<br />

vescovo, dunque, secondo l’interprete di Paolo, è colui che<br />

nella gerarchia della Chiesa ricopre un ufficio provvidenziale,<br />

nel senso cioè che esso è esercitato per il bene della comunità;<br />

in una parola, l’ufficio episcopale è una vera e propria opera di<br />

servizio ministeriale a vantaggio dell’intera comunità. Questo è<br />

il motivo per cui Paolo, commenta il <strong>Crisostomo</strong>, non rimprovera<br />

chi aspira a ricoprire tale carica. Il discorso dovrà pertanto<br />

vertere sul modo di governare del vescovo e, quindi, sulle doti<br />

che costui deve possedere per svolgere la sua delicatissima

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