Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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31.05.2013 Views

Omelia IX, 1-2 157 fede, in quale carità, in quale santificazione, con modestia? È come se l’Apostolo avesse detto: O donne, non siate afflitte per l’incriminazione a cui è sottoposto il vostro sesso, dal momento che Dio vi ha donato un’altra occasione di salvezza: l’educazione dei vostri figli. Ciò significa che voi potete ottenere la salvezza non solo per mezzo di voi stesse, ma anche per mezzo di altri. Vedi allora quante questioni emergono da uno stesso argomento? Paolo dice: …ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Chi? Eva. Dunque, a salvarsi sarà costei mediante la procreazione dei figli? L’Apostolo non intende questo, ma afferma che a salvarsi sarà l’intero sesso femminile. Quindi, è l’intera natura femminile che si è resa colpevole di trasgressione? Sì, anch’essa; ma se la colpa della trasgressione è della sola Eva, tutte le donne invece potranno salvarsi partorendo figli. Bene; ma perché non lo possono direttamente esse stesse di virtù propria? Forse che Eva ha precluso loro questa possibilità? In questo caso che dire delle vergini, delle sterili, delle vedove che hanno perduto i propri mariti prima di partorire? Sono perciò rovinate? Non hanno alcuna speranza? E intanto le donne vergini sono quelle che, tra tutte, riscuotono una stima tutta particolare! Insomma, che cosa vuole dire Paolo? di Cristo, come Cristo è il nuovo Adamo, colui che con la sua obbedienza al Padre ha riscattato l’uomo, tutto l’uomo dal suo peccato, lo ha reso pienamente giustificato e lo ha liberato dalla schiavitù della morte: Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Fino alla legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella

158 Giovanni Crisostomo La procreazione e l’educazione dei figli: un onere gravoso per una paternità e una maternità veramente responsabili 2. Alcuni ritengono che, come tutto il sesso femminile a partire dalla sua creazione è stato subordinato a causa di ciò che è accaduto alla prima donna, così, poiché questa ha trasgredito, anche tutto il sesso femminile è stato coinvolto nella medesima trasgressione. Più precisamente, costoro sostengono la tesi secondo la quale, poiché Eva è stata formata da Dio in un secondo momento e quindi è stata subordinata, anche tutte le altre donne hanno commesso la trasgressione. In verità, la questione non è in questi termini. Infatti, mentre là tutto è avvenuto per dono di Dio, qui invece tutto dipende dalla colpa della donna 12. In altre parole, ciò che l’Apostolo dice è questo: come tutti gli uomini morirono a causa di uno solo, di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire (Rom. 5, 12-14). 12 Crisostomo, come più avanti sempre meglio andrà chiarendo, distingue l’atto creativo, come ineffabile espressione di un dono gratuito fatto da Dio all’uomo, dalla storia della caduta originale: una colpa commessa da una sola donna che, lasciandosi sedurre, ha coinvolto tutte le altre nella trasgressione. 13 Cf. Rom. 5, 12-14. Come già abbiamo avuto modo di sottolineare, Paolo e con lui Crisostomo fanno una ben netta distinzione tra l’uguaglianza spirituale tra la donna e l’uomo e la subordinazione gerarchica dell’una all’altro. 14 Il dono divino della maternità, dunque, riscatta la donna e la risolleva dalla dura condanna pronunciata contro di lei da Dio nel paradiso terrestre dopo l’ammissione della colpa.

158 <strong>Giovanni</strong> <strong>Crisostomo</strong><br />

La procreazione e l’educazione dei figli: un onere<br />

gravoso per una paternità e una maternità veramente<br />

responsabili<br />

2. Alcuni ritengono che, come tutto il sesso<br />

femminile a partire d<strong>alla</strong> sua creazione è stato<br />

subordinato a causa di ciò che è accaduto <strong>alla</strong> prima<br />

donna, così, poiché questa ha trasgredito, anche tutto<br />

il sesso femminile è stato coinvolto nella medesima<br />

trasgressione. Più precisamente, costoro sostengono<br />

la tesi secondo la quale, poiché Eva è stata formata da<br />

Dio in un secondo momento e quindi è stata<br />

subordinata, anche tutte le altre donne hanno<br />

commesso la trasgressione. In verità, la questione non<br />

è in questi termini. Infatti, mentre là tutto è avvenuto<br />

per dono di Dio, qui invece tutto dipende d<strong>alla</strong> colpa<br />

della donna 12.<br />

In altre parole, ciò che l’Apostolo dice è questo:<br />

come tutti gli uomini morirono a causa di uno solo,<br />

di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire (Rom. 5,<br />

12-14).<br />

12 <strong>Crisostomo</strong>, come più avanti sempre meglio andrà<br />

chiarendo, distingue l’atto creativo, come ineffabile espressione<br />

di un dono gratuito fatto da Dio all’uomo, d<strong>alla</strong> storia della<br />

caduta originale: una colpa commessa da una sola donna che,<br />

lasciandosi sedurre, ha coinvolto tutte le altre nella<br />

trasgressione.<br />

13 Cf. Rom. 5, 12-14. Come già abbiamo avuto modo di<br />

sottolineare, Paolo e con lui <strong>Crisostomo</strong> fanno una ben netta<br />

distinzione tra l’uguaglianza spirituale tra la donna e l’uomo e la<br />

subordinazione gerarchica dell’una all’altro.<br />

14 Il dono divino della maternità, dunque, riscatta la donna<br />

e la risolleva d<strong>alla</strong> dura condanna pronunciata contro di lei da<br />

Dio nel paradiso terrestre dopo l’ammissione della colpa.

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