Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora
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OMELIA VII 127 PERCHÉ POSSIAMO TRASCORRERE UNA VITA CALMA E TRANQUILLA CON TUTTA PIETÀ E DIGNITÀ. QUESTA È UNA COSA BELLA E GRADITA AL COSPETTO DI DIO, NOSTRO SALVATORE, IL QUALE VUOLE CHE TUTTI GLI UOMINI SIANO SALVATI E ARRIVINO ALLA CONOSCENZA DELLA VERITÀ (1 Tim. 2, 2-4) Essere in guerra con se stessi è il più duro combattimento 1. Se [Paolo] vuole la cessazione di ogni guerra, combattimento e disordine, e a tale scopo invita il sacerdote a pregare Dio per i re e per coloro che stanno al potere, a maggior ragione è necessario che facciano questo anche i semplici cittadini. Vi sono tre generi di guerre particolarmente dure: la prima, che coinvolge tutti, si verifica quando i nostri soldati sono attaccati dai barbari; la seconda, quando, pur regnando la pace, noi lottiamo gli uni contro gli altri; la terza, quando ciascuno combatte con se stesso. Quest’ultima tra tutte è la più terribile. Quella combattuta contro i barbari, infatti, non potrà nuocerci molto. Perché? Perché essa provocherà uccisioni e distruzioni, sì, ma non potrà in nessun modo danneggiare l’anima. Così neppure la seconda, a meno che uno non lo voglia, non ci potrà danneggiare. Infatti, anche se gli altri intendono farci guerra, noi 1 Sal. 108, 4. 2 Cf. Sal. 119, 7.
128 Giovanni Crisostomo abbiamo sempre la possibilità di essere uomini di pace. Ascolta ciò che dice il profeta: In cambio del mio amore mi muovono accuse, mentre io sono in preghiera… 1. Io ero un uomo di pace con quelli che odiavano la pace… 2. Mentre parlavo con loro, essi mi combattevano senza motivo 3. Per quanto poi riguarda il terzo genere di guerra, è veramente difficile che ciascuno di noi possa sfuggirlo senza pericolo. Infatti, quando il nostro corpo viene in conflitto con l’anima, desta i cattivi desideri, arma i piaceri della carne, dell’ira e dell’invidia. Ora, se questa guerra interiore non cessa, ci è impossibile conseguire i beni promessi; anzi, chi non riesce a sedare questo stato di interno turbamento, necessariamente è destinato a cadere e a ricevere ferite tali da procurargli la morte, quella della geenna. Pertanto, ogni giorno dobbiamo porre grande cura e attenzione a non lasciar destare in noi questo genere di guerra, né, se già destato, a permettere che persista; al contrario, bisogna reprimerlo e tenerlo assopito. E poi, se tutta la terra gode di una profonda pace, a cosa giova che tu sia in guerra con te stesso? È necessario quindi avere una simile pace: se la possediamo, nulla che proviene dall’esterno potrà recarci danno. La pace universale, a sua volta, giova non poco a questa interiore. È la ragione per cui l’Apostolo dice: perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla. Infatti, se uno si sente turbato quando regna la tranquillità, è molto infelice. Puoi ben notare come [Paolo] intenda riferirsi a questo genere di pace, quello che invece io ho distinto come terzo. Perciò egli, dopo aver detto: perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla, non si è fermato a questa espressione, ma ha aggiunto: con tutta pietà e dignità. 3 Sal. 108, 3.
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È necessario quindi avere una simile pace: se la<br />
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l’Apostolo dice: perché possiamo trascorrere una vita<br />
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[Paolo] intenda riferirsi a questo genere di pace, quello<br />
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3 Sal. 108, 3.