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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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122 <strong>Giovanni</strong> <strong>Crisostomo</strong><br />

pregare come cristiani: le tue preghiere sono quelle dei<br />

Greci e le tue suppliche quelle dei Giudei: l’esatto<br />

contrario di quelle di noi cristiani: queste chiedono<br />

perdono e misericordia per quanto di male ci è stato<br />

fatto. Insultati – dice Paolo – benediciamo; perseguitati,<br />

sopportiamo serenamente; calunniati, confortiamo 6 .<br />

Ascolta ciò che dice Stefano: Signore, non imputar<br />

loro questo peccato 7. Egli quindi non solo non<br />

imprecava contro di essi, ma pregava persino per essi;<br />

tu, invece, non solo non preghi per essi, ma osi anche<br />

invocare Dio contro di loro. Pertanto, di quanto il<br />

martire Stefano è degno di ammirazione, di tanto sei tu<br />

invece il peggiore degli uomini. Dimmi: chi riscuoterà la<br />

nostra ammirazione? Coloro per i quali egli ha pregato,<br />

oppure lui che ha invocato Dio per essi? Chiaramente,<br />

quest’ultimo. Ebbene, se questa è la nostra risposta, a<br />

maggior ragione lo sarà quella di Dio! Vuoi che il tuo<br />

nemico venga punito? Invoca pure Dio per lui, ma non<br />

con l’intenzione che sia punito, bensì con quella<br />

contraria: egli certamente sarà punito, sì, ma tu non<br />

pregare Dio unicamente per raggiungere questo<br />

scopo. Inoltre, [teniamo presente] che mentre il beato<br />

[Stefano] aveva a soffrire molto e ingiustamente [da<br />

parte dei suoi persecutori], e intanto pregava per essi;<br />

noi, invece, talvolta riceviamo dai nostri nemici molto<br />

male, è vero, ma giustamente.<br />

<strong>Ora</strong>, se [Stefano], pur soffrendo ingiustamente, non<br />

ha osato invocare Dio contro coloro che lo<br />

perseguitavano; come non siamo degni di castigo noi<br />

che, soffrendo giustamente, non solo non preghiamo<br />

per i nostri nemici, ma osiamo finanche rivolgerci a Dio<br />

contro di essi? La verità è che mentre a te sembra di<br />

colpire il tuo avversario, invece non fai altro che<br />

dirigere la spada contro te stesso e impedire che il<br />

6 1 Cor. 4, 12-13.<br />

7 Atti 7, 59.

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