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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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Omelia VI, 1 117<br />

benché percuota la faccia del padre mentre lo porta tra<br />

le sue braccia, non per questo diminuisce l’affetto<br />

paterno; allo stesso modo, anche se siamo percossi<br />

dagli estranei, non per questo dobbiamo affievolire la<br />

nostra benevolenza nei loro riguardi!<br />

L’universalità della preghiera cristiana<br />

Ma cosa significa: prima di tutto? L’espressione si<br />

riferisce alle pratiche spirituali quotidiane. Gli iniziati lo<br />

sanno: ogni giorno, mattina e sera, noi preghiamo per<br />

le necessità del mondo intero, dei sovrani e di tutti<br />

quelli che stanno al potere. Qualcuno però potrebbe<br />

obiettare che [Paolo] si è riferito non a tutti gli uomini,<br />

ma soltanto a quelli che credono. Cosa significa<br />

dunque quando dice: per i sovrani? Il fatto è che allora<br />

i sovrani non seguivano ancora la vera religione, ma<br />

da molto tempo un empio succedeva a un altro empio.<br />

Perciò, affinché la preghiera quotidiana non appaia un<br />

atto di adulazione, [l’Apostolo] prima ha detto: per tutti,<br />

e poi ha aggiunto: per i sovrani. Infatti, se avesse<br />

esortato a pregare soltanto per i sovrani, in tal caso<br />

qualcuno avrebbe potuto avanzare qualche sospetto.<br />

1 Il verbo adoperato dal <strong>Crisostomo</strong> è narkàn, che<br />

<strong>lettera</strong>lmente significa intorpidire, irrigidire, ecc… Noi l’abbiamo<br />

tradotto con il significato di restare perplesso, sbigottito,<br />

altrettanto ricorrente nel nostro omileta (cf. Chrys., Hom. in Mt.<br />

28, 4; PG 7, 499C), in quanto <strong>Crisostomo</strong> vuole esprimere<br />

anzitutto l’atteggiamento di stupore e di perplessità del cristiano<br />

orante di fronte all’eventualità di una simile esortazione paolina,<br />

e poi il suo torpore spirituale, cioè il suo affievolimento di fronte<br />

a un impegno così altamente spirituale come è appunto quello<br />

della preghiera quotidiana. Questa, infatti, secondo il<br />

<strong>Crisostomo</strong>, pur avendo un intrinseco valore universale, deve<br />

essere fatta «prima di tutto» per quanti già credono e poi per<br />

tutti coloro che sono ancora lontani d<strong>alla</strong> vera fede e d<strong>alla</strong> vera

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