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La strage di palazzo d'Accursio PDF

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<strong>La</strong> <strong>strage</strong> <strong>di</strong> <strong>palazzo</strong> <strong>d'Accursio</strong><br />

Alla fine del 1920 egli, a nome del Direttorio del Fascio bolognese,<br />

consegnò un memoriale alla commissione parlamentare incaricata <strong>di</strong><br />

un'inchiesta sulla situazione politica a Bologna. In esso si legge:<br />

<strong>La</strong> Sezione bolognese dei Fasci italiani <strong>di</strong> combattimento si costituì in<br />

Bologna nell'anno 1919 con un centinaio circa <strong>di</strong> aderenti. Essa sviluppò la sua<br />

opera parallelamente a quella svolta dall'Associazione dei combattenti [il che non<br />

è vero perché questa associazione era collegata alla Lega antibolscevica <strong>di</strong> Zanetti,<br />

N.d.A.], ma data la sua esiguità numerica non potè costituire allora una<br />

vera e propria forza citta<strong>di</strong>na. Per tutto l'anno 1919, e fino all'ottobre dell'anno<br />

1920 la sua forza numerica non aumentò sensibilmente. 6 *<br />

Un altro giu<strong>di</strong>zio, recente questo, ma sostanzialmente esatto, anche<br />

se ignora la scissione dei nazionalisti, è questo <strong>di</strong> Susmel: "Al Fascio<br />

ài Bologna confluirono uomini <strong>di</strong> varie tendenze politiche, nazionalisti,<br />

repubblicani, sindacalisti, anarchici, socialisti rivoluzionari, e anche <strong>di</strong><br />

tendenze non ben definite. L'eterogeneo raggruppamento non superò il<br />

centinaio <strong>di</strong> aderenti, ma dopo la sconfitta elettorale fascista <strong>di</strong> novembre,<br />

moltissimi abbandoneranno il campo. Sorgerà allora il secondo<br />

fascio bolognese, del quale prenderà le re<strong>di</strong>ni Leandro Arpinati." 67 Resta<br />

inoltre il fatto che il primo Fascio fu sistematicamente ignorato da tutta<br />

la storiografia ufficiale del fascismo."<br />

Tutto sommato, aveva ragione Nenni, nell'imme<strong>di</strong>ato secondo dopoguerra,<br />

quando scriveva che assieme ai fratelli Bergamo ed a Zanetti<br />

aveva "ridato vita ad un fascio <strong>di</strong> combattimento e tenuto a battesimo<br />

una sezione <strong>di</strong> ar<strong>di</strong>ti che furono senza indomani", 69 e ha ragione ancora<br />

quando afferma che il Fascio "fu l'iniziativa <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> repubblicani<br />

e <strong>di</strong> sindacalisti i quali volevano impegnare i reduci dal fronte<br />

nella <strong>di</strong>fesa dei motivi democratici e non nazionalisti dell'interventismo<br />

<strong>di</strong> sinistra e nella battaglia per la Costituente e la repubblica", ma fu<br />

"una valutazione risultata subito sbagliata". 70<br />

Ma la vera natura politica del primo Fascio bolognese, la si può<br />

facilmente ricavare dalle posizioni assunte dallo stesso o dagli atti<br />

compiuti dai suoi principali esponenti e, in modo particolare, da<br />

Nenni il quale, proprio in quei giorni, fu colto da un nuovo, l'ultimo,<br />

sussulto <strong>di</strong> "nevrosi patriottica". Fu per Fiume. Il Pri, al quale Nenni<br />

continuava a essere iscritto, era favorevole all'annessione <strong>di</strong> Fiume, ma<br />

contrario a quella della Dalmazia. In pieno accordo con il suo partito,<br />

Nenni si battè per l'ammissione <strong>di</strong> Fiume. Quando cominciò a delinearsi<br />

la posizione delle grosse potenze vincitrici, tutte contrarie a<br />

consegnare Fiume all'Italia, i gruppi interventisti e, in particolare, quelli<br />

nazionalisti, cominciarono a promuovere pubbliche manifestazioni. Il<br />

23 marzo al teatro Duse — molto contrastata dai socialisti per<br />

il tono bellicoso — parlò Maria Rygier ormai passata, in modo definitivo,<br />

dall'anarchia al nazionalismo più gretto. Al termine un gruppo<br />

<strong>di</strong> studenti, capeggiati da Zanetti, si azzuffarono con i socialisti, mentre<br />

il giorno dopo fu proclamato uno sciopero nelle scuole. In quegli

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