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RIVISTA UFFICIALE DEL CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS

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Agapornis<br />

www.agapornisclub.com<br />

Anno X - n. 3/2011<br />

In questo numero:<br />

Editoriale:<br />

Anticipazioni sulle<br />

mostre specialistiche<br />

del Club del 2011<br />

Per un pugno<br />

di pellet<br />

Riparazioni del becco<br />

dei pappagalli<br />

Il sessaggio<br />

“genetico”<br />

<strong>RIVISTA</strong> <strong>UFFICIALE</strong> <strong>DEL</strong> <strong>CLUB</strong> <strong>ITALIANO</strong> <strong>ALLEVATORI</strong> <strong>AGAPORNIS</strong>


Agapornis<br />

e dintorni<br />

Rivista uffi ciale del Club Italiano<br />

Allevatori Agapornis<br />

ANNO X - n. 03/2011<br />

In questo numero:<br />

Editoriale:<br />

Anticipazioni sulle mostre specialistiche<br />

del Club del 2011<br />

Per un pugno di pellet<br />

Riparazioni del becco dei pappagalli<br />

Il sessaggio “genetico”<br />

Hanno collaborato:<br />

Paolo Bernardi, Mario Bonanni,<br />

Tommaso Collarile, Roberto Condorelli,<br />

Emanuele Ferri, Carla Iacomelli<br />

Foto copertina:<br />

Marcello Settimi<br />

Impaginazione e grafica:<br />

Sara Bertagnolio g design&graphics g g p<br />

sara.bertagnolio@gmail.com<br />

www.lemondepix.it<br />

Gli Autori dei testi assumono la piena<br />

responsabilità per quanto contenuto nei loro<br />

articoli. Le opinioni espresse non impegnano<br />

la rivista e la sua redazione.<br />

Copyright © 2003-2011 Club Italiano<br />

Allevatori Agapornis<br />

Tutti i diritti sono riservati.<br />

E’ vietata la riproduzione anche parziale<br />

di testi, fotografie e disegni senza<br />

l’autorizzazione del Club.<br />

3<br />

Editoriale<br />

Anticipazioni<br />

sulle mostre<br />

specialistiche<br />

del Club del 2011<br />

Meritano una menzione particolare, i suc-<br />

cessi ottenuti dalle mostre specialistiche del<br />

Club, sia in termini numerici di ingabbi che<br />

di gradimento degli espositori. Il boom di in-<br />

gabbi raggiunto nello scorso anno è stato am-<br />

piamente superato nella stagione 2011, nella<br />

quale si sono registrati incrementi di oltre il<br />

40% rispetto al 2010. Notevolmente esal-<br />

tante il successo riportato da Forlì Forlì, che s’im- sim<br />

pone in testa alla particolare classific ic ica a de d gl g i<br />

ingabbi di Agapornis., con 774 esemplari inn- gabbiati, di cui quasi 600 esposti dai ai Soc o i del<br />

Club! Anche la mostra specialistica di Frosi-<br />

none ha a subito to un incremento esp sp spon on onen en enzi zi zial al a e<br />

di ingab abbi b , co con n be ben 62 6 7 in inga g bbi, di cu c i ol oltr tr tre<br />

500 esposti dai So Soci c del el Clu lu lub! b! b Non on meno<br />

bene è andata nella a mostra specialistica di<br />

Faenza, che negli ul u timi anni aveva a su subi bi b to una<br />

flessione di ingabbi; ; ebbene quest st st’a ’a ’ann nn n o ha<br />

registrato 530 ing ng ngab ab a bi con un incremento di<br />

quas asi il 50%. Pe Per r i nu nume me meri r e le e statisti ti t ch che e vi<br />

rimandiamo ai prossi simi mi numeri.<br />

Mario Bona nann nn n i Se Segr gr gret et e ar ario io CIA IA IAA


1.<br />

Per un pugno<br />

di pellet<br />

Non c’è niente da fare: mi piacciono gli<br />

animali. Tutti. Ognuno per una sua specifica<br />

particolarità, ma tutti per il loro essere<br />

parte di questa Natura di cui noi stessi siamo<br />

espressione, e che spesso non capiamo.<br />

Dicevo che mi piacciono tutti gli animali.<br />

Beh…quasi tutti. Diciamo che i ragni pelosi<br />

ed i vermi viscidi non sono esattamente in<br />

cima alla mia personale top ten, e se è per<br />

questo nemmeno le puzzole. Però anche<br />

loro sono interessanti. Purché ognuno a casa<br />

propria.<br />

Volendo tracciare una pur improbabile gra-<br />

duatoria, sul mio personale podio ci sono si-<br />

curamente gli uccelli.<br />

Del resto con un centinaio di pennuti in ap-<br />

partamento (per fortuna ho due balconi), mi<br />

sembra il minimo. Già, gli uccelli. Fra questi i<br />

miei preferiti, e come potrebbe essere altri-<br />

menti, sono i pappagalli.<br />

Colorati, intelligenti, vivaci, simpatici. E ru-<br />

morosi. Eh sì, purtroppo è il loro principale<br />

difetto, soprattutto per chi vive in condomi-<br />

nio ed ha una moglie che tende ad innervosirsi<br />

pericolosamente quando la mattinale distur-<br />

bano il sacro riposo. Onde evitare di essere<br />

citato in giudizio dai vicini e che mia moglie si<br />

rivolga ad un buon divorzista, da tempo sono<br />

4<br />

alla costante ricerca del pappagallo perfetto,<br />

che poi alla fine è quello che si sta zitto.<br />

Seguendo alcuni consigli e le mie accanite let-<br />

ture ho provato varie specie, senza però par-<br />

ticolare successo,almeno all’inizio. Ammetto<br />

che ero partito male: una decina di Roseicollis.<br />

Mi sono reso conto dopo pochiminuti che<br />

non era proprio possibile, ed ho dovuto cedere<br />

di fronte alle minacce del caseggiato di<br />

chiamare i NOCS. Poi sono passato ai Forpus,<br />

piccoli ma infingardi, e via via fino ai Testa<br />

di prugna (Psittacula cyanocephala), descritti<br />

come degli angeli silenziosi e pacati.<br />

Sarà pure così, ma ai miei evidentemente non<br />

era stato ben spiegato che avrebbero dovuto<br />

evitare schiamazzi, tanto che avevano preso<br />

la deliziosa abitudine di iniziare alle 14.00<br />

spaccate, in piena siesta pomeridiana, ad<br />

emettere un richiamo ruvido e tanto costante<br />

da fare invidia ad un metronomo. Ed erano<br />

talmente puntuali che ti ci potevi regolare<br />

l’orologio: come ti appisolavi sul divano, con<br />

le finestre belle aperte per mitigare la calura<br />

estiva, allo scoccare dell’orario fatidico partiva<br />

la sinfonia.<br />

Un bel giorno, mentre oramai rimpiangevo<br />

il mutismo assoluto degli stupendi e molto<br />

amati pesci marini,parlando con il mio amico


Paolo Bernardi vengo a sapere che i taranta<br />

sono veramente silenziosi, ed i canus forse<br />

ancor di più.<br />

Occorreva trovare una soluzione. Detto fat-<br />

to. Ho comprato una coppia di taranta pro-<br />

prio da lui, seguita da due coppie di canus,<br />

che Paolo mi ha portato dall’Olanda.<br />

I taranta, effettivamente, sono proprio tran-<br />

quilli. Confidenti, silenziosi, simpatici. I ca-<br />

nus, piccole adorabili canaglie, decisamente<br />

meno. All’inizio infatti sono timidi ma poi,<br />

prese le misure della gabbia e dell’allevatore,<br />

si dilettano di urletti, gridolini ed altre acute<br />

performances che hanno spezzato il mio cuo-<br />

re e stanno logorando lentamente i nervi di<br />

mia moglie. Per fortuna non sono molto…<br />

potenti, quindi al momento risultano ancora<br />

gestibili.<br />

Bene. Deciso di allevare queste due bellissi-<br />

me ed ancora non molto diffuse specie, oc-<br />

correva affrontare il tema dell’alimentazione.<br />

Una delle cose che più mi diverte è sicura-<br />

mente la sperimentazione. Con cautela,ma<br />

sono convinto che bisogna provare.<br />

Per questo ho deciso di fornire sin da subito ai<br />

miei pappagalli alimenti pellettati. Questo nel-<br />

la convinzione (tutta da dimostrare) che per<br />

loro sia meglio e che renda anche più gestibi-<br />

le l’allevamento. Non entro nel merito della<br />

distinzione fra pellettati ed estrusi, legata alla<br />

differente temperatura di preparazione ed<br />

alla composizione, con relativi pro e contro,<br />

perché quello che mi premeva era indirizzar-<br />

mi su di un alimento bilanciato, a prescindere<br />

5<br />

Per un pugno di pellet<br />

dal suo processo produttivo.<br />

Ho iniziato così a studiarmi un po’ tutti i pro-<br />

dotti in circolazione in costante ricerca del<br />

punto di equilibrio fra qualità e costi.<br />

Il più caro, fra quelli che ho provato, è senz’al-<br />

tro l’Harrison’s. Siamo sui 23/24 euro al kg (le<br />

confezioni proposte sono da 450 grammi, da<br />

2,27 kg e, se intendete stipulare un mutuo, da<br />

11,34 kg). Praticamente per un allevamento<br />

di dimensioni medio grandi bisogna vendersi<br />

un rene o la cornea. Ogni volta che cade un<br />

chicco per terra ti assale una sgradevole sen-<br />

sazione di ineluttabile impoverimento…<br />

Ho poi provato diversi altri prodotti, alcuni di<br />

facile reperibilità e più o meno economici. Fra<br />

questi ho testato il Nutribird B14 della Verse-<br />

le Laga (siamo sui 4.5 Euro al Kg per confe-<br />

zioni da 4 Kg.), e lo Zupreem (siamo sopra i<br />

5 euro al Kg.). Li ho proposti ai pennuti nella<br />

loro versione aromatica e colorata, ma non<br />

mi sembra ne siano rimasti particolarmente<br />

colpiti.<br />

Alla fine mi sono, almeno per ora, posizionato<br />

sui Roudybush. Si tratta di un prodotto ame-<br />

ricano di non facilissima reperibilità ma che<br />

ho notato essere gradito dai miei uccelli e che<br />

pur non essendo particolarmente economi-<br />

co (siamo di poco sotto i 5 euro al chilo per<br />

confezioni da 11.34 kg.) non raggiunge i costi,<br />

come altre marche, di una fiorentina o del<br />

gamberone rosso di Ponza. Emana un buon<br />

odore di biscotto, non è colorato e viene<br />

proposto, come altri pellettati, nella versione<br />

mantenimento ed in quella allevamento, adat-


ta al periodo riproduttivo.<br />

Il mio principale dilemma era ovviamente<br />

quello del passaggio dal regime di semi a quel-<br />

lo a base di pellettati. Ci vuole un po’ di co-<br />

raggio ed un pizzico di cinismo. Esistono va-<br />

rie tabelle, alcune proposte dalle stesse case<br />

produttrici, ma personalmente ho preferito<br />

procedere basandomi sull’attenta osservazio-<br />

ne dei pennuti.<br />

I tempi di passaggio per i taranta sono stati<br />

davvero rapidi. In meno di una settimana,<br />

proponendo vaschette con metà semi e metà<br />

pellettati, ho notato che mangiavano tran-<br />

quillamente anche questi ultimi e dal decimo<br />

giorno ho compiuto il grande passo.<br />

Gli ho tolto infatti completamente i semi, e<br />

devo dire che i primi due giorni osservavo<br />

sempre con una certa apprensione il com-<br />

portamento della coppia, temendo una peri-<br />

colosa sottoalimentazione. Invece tutto è fila-<br />

to liscio, agevolato dal fatto che inumidivo il<br />

pellettato con succo di frutta e, dopo qualche<br />

giorno, con semplice acqua.<br />

Poi mi sono fermato. Ho tolto ogni altra for-<br />

ma di alimento ed ho continuato a sommini-<br />

strare saltuariamente solo le ben note bacche<br />

di ginepro, tanto raccomandate per i taranta.<br />

Proprio durante la fase di passaggio alla nuo-<br />

va alimentazione ho trovato un primo uovo<br />

sul fondo della gabbia, prontamente raccolto<br />

ed inserito nel nido che mi sono affrettato<br />

a mettere a disposizione. Sono seguite altre<br />

due uova.<br />

Oramai ero in ballo, e dovevo ballare.<br />

6<br />

Dopo una cova esemplare, con rapide uscite<br />

della femmina solo per fare i propri bisogni<br />

(decisamente densi) e darsi una stiracchiata,<br />

sono nati tre bei pulli.<br />

La tentazione di non rischiare mi ha fatto<br />

pensare di somministrare qualcos’altro oltre<br />

i pellettati, e nei primi giorni ho ceduto<br />

fornendo un fico secco e qualche bacca di<br />

ginepro. Dopo le prime due settimane dalla<br />

nascita ho smesso completamente di fornire<br />

altro ed oggi i tre pulli sono oramai da tempo<br />

involati e si nutrono avidamente dei pellettati<br />

(che gradiscono di più se sono inumiditi, ma<br />

non appare necessario visto che se li mangiano<br />

comunque).<br />

Ed i canus? Beh, un preoccupatissimo Paolo<br />

mi aveva messo in guardia, suggerendomi la<br />

corretta miscela di semi che ho utilizzato per<br />

i primi giorni. Poi ho deciso di provare anche<br />

con loro. All’inizio sono stati un po’più diffidenti,<br />

e quando mescolavo metà semi con<br />

metà pellettati questi ultimi venivano gettati<br />

per terra per mangiare solo i semi.<br />

A quel punto ho deciso di togliere tutti i semi<br />

sostituendoli con i pellettati per una giornata<br />

intera, per poi rimettere i semi il giorno successivo,<br />

e così via. Dopo un paio di settimane<br />

circa, sempre aiutandomi con il succo di frutta<br />

e l’acqua, il passaggio è avvenuto. Da tempo<br />

oramai si nutrono solo di pellettati, senza<br />

nessuna aggiunta (bacche o altro), e sono in<br />

ottima forma (almeno per ora).<br />

Il buon Paolo, con fare sornione, si tiene costantemente<br />

aggiornato…


Con i pellettati mi restano tuttavia aperti tre<br />

problemi. Il primo è la tenuta. Non ho infatti<br />

alcun riscontro sul lungo periodo, quindi mi<br />

chiedo se, con il tempo, i pennuti possano<br />

soffrire di noia o di qualche carenza alimen-<br />

tare.<br />

Il secondo, più pratico, è quello della som-<br />

ministrazione. Uso da tempo le mangiatoie a<br />

dispenser, ma ancora non ho trovato il mo-<br />

dello che mi soddisfi completamente, e cioè<br />

che consenta un facile accesso abbinato ad un<br />

ridotto scarto.<br />

Il terzo, appunto, è lo scarto. I pellettati non<br />

generano di per sé scarto in senso stretto, ma<br />

ovviamente qualche pezzo finisce in terra e<br />

qualcuno fuori dalla gabbia. Del resto sono<br />

pappagalli. Sul fondo della vaschetta o nel<br />

raccoglitore di alcuni modelli di mangiatoia<br />

a dispenser, si deposita inoltre un substrato<br />

di polvere di mangime prodotto dalla tritu-<br />

razione del prodotto da parte dei pennuti.<br />

Considerando i costi, ho preso l’abitudine di<br />

raccogliere tale residuo e di somministrarlo<br />

inumidito, a mo’ di pappetta, con il risultato<br />

di ottimizzare le risorse e fare cosa gradita ai<br />

miei beniamini, che quando si tratta di infilare<br />

il becco, e nonsolo quello, nella roba pastosa<br />

e profumata, non si fanno certo pregare.<br />

I canus non li ho ancora messi in riproduzio-<br />

ne, quindi vedremo se anche con loro le cose<br />

fileranno lisce come accaduto con i taranta.<br />

In sostanza, quindi, mi sento di dire che il<br />

passaggio ai pellettati è tutto sommato age-<br />

vole ed il loro impiego comodo e privo di<br />

7<br />

Per un pugno di pellet<br />

particolari controindicazioni. Questo almeno<br />

nel breve periodo. Vedremo in futuro come<br />

cresceranno i miei pennuti e se godranno di<br />

uno stato di salute pari, o migliore, a quello<br />

che caratterizza i loro conspecifici alimentati<br />

tradizionalmente.<br />

Certo, il problema principale resta il costo.<br />

Tolte le marche riservate ai capitani d’indu-<br />

stria o ai vincitori di superenalotto, anche le<br />

altre oscillano in media sui 5 euro al chilo, un<br />

importo di gran lunga superiore a quello di un<br />

buon misto semi. E contrariamente a quanto<br />

sostengono alcuni, dubito che gli integratori<br />

ed i vari pastoni, che pur hanno un costo e<br />

che normalmente sono forniti in aggiunta ai<br />

semi, possano rendere la spesa di un alleva-<br />

mento tradizionale anche solo lontanamente<br />

paragonabile a quella basata sui pellettati.<br />

Fin quando si hanno pochi soggetti, come il<br />

sottoscritto, il problema è relativo. Su numeri<br />

importanti però la questione cambia…<br />

Certo per ora mi trovo bene, ed il non vede-<br />

re semi o bucce in giro mi dà parecchia soddi-<br />

sfazione (ed allontana lo spettro del divorzio).<br />

Per questo sono da qualche mese passato ad<br />

un pasto unico anche con i ben più numerosi<br />

pennuti di altre specie esotiche che allevo, ma<br />

i risultati non appaiono al momento positivi<br />

come quelli ottenuti con i pappagalli. Ma que-<br />

sta è un’altra storia…<br />

Roberto Condorelli<br />

Socio CIAA


CONVENZIONE<br />

CONVENZIONE C.I.A.A. – ZOOPLANT LAB<br />

SESSAGGIO DNA A 8 EURO SOLO PER I SOCI <strong>DEL</strong> <strong>CLUB</strong><br />

Il Club Italiano Allevatori Agapornis ha stipulato una nuova convenzione con lo ZooPlantLab dell’Università<br />

degli Studi di Milano-Bicocca. Il laboratorio si impegna a prestare il servizio su campioni<br />

forniti dagli allevatori associati al prezzo convenzionato di euro 8,00 per ciascuna analisi.<br />

MODALITA’ PER UTILIZZARE IL SERVIZIO<br />

Prima di spedire le piume è necessario adempiere a una breve procedura:<br />

• Scaricare il modulo di richiesta dal sito http://www.agapornisclub.com<br />

• Compilare il modulo di richiesta<br />

• Inviare il modulo in formato excel all’indirizzo email: sessaggio@fem2ambiente.com<br />

Il responsabile amministrativo, ricevuto il modulo di richiesta, controllerà che il mittente sia eff ettivamente iscritto<br />

al CIAA con la tessera rinnovata per l’anno corrente, e che il modulo sia compilato correttamente. Quindi risponderà<br />

tramite email confermando o meno l’apertura della pratica e la possibilità di procedere con la procedura. Ottenuta<br />

la conferma di apertura della pratica, stampare i due fogli del modulo di richiesta compilato ed aggiungere in fondo<br />

la data e la fi rma. Questa copia datata e fi rmata andrà inserita nella busta da spedire insieme ai campioni.<br />

A questo punto va eff ettuato il pagamento (le modalità sono dettagliatamente indicate nel sito www.agapornisclub.<br />

com) e quindi vanno prelevate le piume a livello del petto e del sottocoda. Vanno riposte in un sacchetto trasparente<br />

a chiusura ermetica e quindi spedite agli indirizzi indicati nel sito del Club.<br />

Si consiglia di eff ettuare le spedizioni il lunedì per evitare la sosta dei campioni negli uffi ci postali durante la chiusura<br />

di fi ne settimana. La modalità di spedizione consigliata è la Raccomandata 1.<br />

Il socio verrà informato dell’avvenuta ricezione della busta tramite email. L’esito delle analisi verrà di norma comunicato<br />

entro 5 giorni lavorativi a partire dall’avvenuta ricezione dei campioni.<br />

Gli esiti delle analisi saranno riportati sullo stesso modulo di richiesta rispedito al socio tramite email.<br />

I soci che desiderano ricevere l’attestato relativo all’esito dell’analisi per il singolo animale devono indicarlo al<br />

momento della compilazione del modulo di richiesta. Sono disponibili due tipologie di attestati: un formato elettronico<br />

(.pdf) ed uno cartaceo (stampato su carta intestata in formato A4, fi rmato in originale).<br />

Entrambi gli attestati presentano un codice unico generato da un algoritmo di proprietà del laboratorio che<br />

consente di verifi carne l’autenticità.<br />

Per chiarimenti e per conoscere le modalità complete del servizio<br />

collegarsi al sito www.agapornisclub.com


Riparazioni<br />

del becco<br />

nei pappagalli<br />

ll becco dei pappagalli, a differenza di quello<br />

che si può pensare non è una struttura<br />

“statica”. L’anatomia e la fisiologia del becco<br />

rendono quest’organo in continua crescita,<br />

bilanciata da un continuo consumo. Questo<br />

concetto deve essere tenuto presente tutte<br />

le volte che ci si trova di fronte ad una pato-<br />

logia a questo livello.<br />

La porzione del becco che osserviamo<br />

esternamente si chiama ranfotecaed è co-<br />

stituita da tessuto cheratinizzato (proteine<br />

specializzate, strato corneo). La gnatoteca<br />

si suddivide inrinoteca (becco superiore)<br />

e gnatoteca(becco inferiore). Il becco de-<br />

gli Psittaciformi è piuttosto robusto e forte<br />

(specializzato per il tipo di alimentazione e<br />

per l’utilizzo) ed è caratterizzato da un par-<br />

ticolare meccanismo che ne consente l’arti-<br />

colazione mobile sia superiormente sia infe-<br />

riormente.<br />

Il becco è irrorato da vasi sanguigni ed è am-<br />

piamente provvisto di terminazioni nervose.<br />

9<br />

2.<br />

Di conseguenza traumi accidentali o provo-<br />

cati involontariamente durante la tolettatura<br />

causano dolore oltre che importanti sangui-<br />

namenti.<br />

Ancora più in profondità, all’interno della<br />

porzione prossimale della rinoteca è ospitato<br />

un sacco aereo in continuità con l’apparato<br />

respiratorio; di conseguenza un importante<br />

trauma che mette in continuità questo spazio<br />

con l’esterno può essere causa di infezioni<br />

respiratorie.<br />

La maggior parte delle lesioni del becco che<br />

ne alterano l’integrità anatomica, possono<br />

essere trattate attraverso interventi di sintesi<br />

con l’utilizzo di resine di vario genere ed altri<br />

ausili chirurgici. Data la dinamica di crescita<br />

del becco, purtroppo, spesso le correzioni<br />

hanno un effetto limitato nel tempo e de-<br />

vono essere ripetute dopo alcuni mesi. Tut-<br />

tavia consentono al soggetto di alimentarsi<br />

regolarmente oltre che migliorarne l’effetto<br />

estetico.


In questa foto si può osservare come una lesione a carico del tessuto germinativo<br />

si ripercuote sulla crescita del nuovo tessuto corneo creando un vero<br />

e proprio solco che dimostra la continua crescita del becco<br />

10


Riparazioni del becco nei pappagalli<br />

L’azione cronica eseguita dal compagno di gabbia (esacerbazione di comportamenti<br />

“affettivi”), ha causato delle lesioni molto profonde sulla rinoteca di<br />

questo A. roseicollis<br />

11


Grave lesione traumatica che interessa tutti gli strati del becco in un A. fischeri<br />

12


Riparazioni del becco nei pappagalli<br />

Dopo accurata pulizia , all’interno della lesione viene inserito del materiale<br />

riassorbibile imbevuto con antibiotici e sostanze che stimolano la rigenerazione<br />

cellulare<br />

13


La lesione è stata ricoperta con la resina<br />

14


Riparazioni del becco nei pappagalli<br />

La resina epossidica in eccesso viene modellata per mezzo di una fresa<br />

15


Durante la sintesi effettuata a mezzo di resina epossidica, vengono lasciati<br />

pervi gli spazi corrispondenti alle narici<br />

16


Riparazioni del becco nei pappagalli<br />

In questo soggetto è stata ricostruita gran parte della gnatoteca (porzione<br />

cornea del becco inferiore)<br />

17


Riparazioni del becco nei pappagalli<br />

In questa Amazona autumnalis la porzione mandibolare del becco è completamente<br />

divisa in due. La frattura, che interessa gli strati più profondi,<br />

non si salderà mai, le due branche cresceranno sempre separate. Durante la<br />

riduzione della frattura sono stati applicati fili di cerchiaggio per tenere unite<br />

le due branche.<br />

19


Riparazioni del becco nei pappagalli<br />

Al di sopra dei cerchiaggi, è stata applicata una resina per restituire la forma<br />

alla gnatoteca; la resina di colore scuro ricorda il colore naturale del becco.<br />

Dopo l’intervento, oltre che il miglioramento estetico, il pappagallo è tornato<br />

in grado di alimentarsi regolarmente e di assumere anche alimenti piuttosto<br />

duri.<br />

Dott. Tommaso Collarile<br />

(CVS http://www.centroveterinariospecialistico.it/ )<br />

20


Via Pradis di Sotto, 6-33010Colloredo di Monte Albano (Ud)<br />

Tel. 0432 888067 - Fax 0432 888305<br />

e-mail: ornitalia@ornitalia.com - www.ornitalia.com<br />

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Maaaaas Massima aa ssimmmm i aaaa ellaaaa elasticità, llll aaaa stttttttiiiiiiiiic<br />

iiiii iiiiittt ii tttt àà àà ,<br />

neelllllllllllllllaaaa nella lll gara garanzia r nziiiia iii ddii di qqqqquuuallllittttttt qualità.<br />

ittttt àààààààààààààààààààà ...<br />

ENTRA ANCHE TU IN CASA ORNITALIA!<br />

21


3.<br />

La convenzione<br />

CIAA – FEM2 ambiente<br />

relativa al sessaggio molecolare<br />

di avifauna da piuma<br />

22<br />

resoconto di metà 2011<br />

A cura di: Dr. Ferri Emanuele e Carla Iacomelli<br />

Foto 1 – Estrattore di DNA robotizzato usato per estrarre in maniera automatica<br />

il DNA dai campioni preventivamente processati da un operatore


Il Dr. Ferri (PhD), biotecnologo veterinario,<br />

è amministratore delegato dello spin-off<br />

universitario FEM2 - Ambiente S.r.l., società<br />

che immette sul mercato servizi e prodotti<br />

La convenzione CIAA - FEM2 ambiente<br />

23<br />

innovativi risultato della ricerca universitaria<br />

(http://www.fem2ambiente.com/servizi/allevamento).<br />

Carla Iacomelli è Socia del Club Italiano Al-<br />

Fig. 2 batteria di termociclatori (ogni apparato consente di lavorare su 96<br />

campioni alla volta) necessari per amplificare i geni legati al sesso


levatori Agapornis nominata referente del<br />

Club nei rapporti con la FEM con lettera<br />

d’incarico del 22 dicembre 2010.<br />

Il 2011 è iniziato per il CIAA all’insegna di<br />

numerosi progetti, tra i quali il rinnovo del-<br />

la convenzione con FEM2 - Ambiente S.r.l.<br />

mirato a garantire ai soci CIAA un accesso<br />

alle analisi di sessaggio molecolare a prezzi<br />

agevolati.<br />

FEM2 - Ambiente S.r.l. è uno spin-off dell’u-<br />

niversità degli Studi di Milano-Bicocca che<br />

opera nel settore della salvaguardia ambien-<br />

tale, realizzando prodotti dedicati alla valo-<br />

rizzazione di alcune risorse naturali (inizian-<br />

do dall’acqua) e proponendo servizi per la<br />

misurazione e la conoscenza della biodiver-<br />

sità (tra cui sistemi di diagnostica molecolare<br />

destinati all’avifauna).<br />

Dal 2011, l’interesse di FEM2 - Ambiente<br />

S.r.l. è stato quello di consolidare ed inten-<br />

sificare i rapporti con il CIAA proponendo ndo-<br />

si come partner scientifico e identific ficando<br />

obiettivi comuni (fornire strumenti i diagnosti- d<br />

ci e un supporto scientifico agli allevato atori, ma<br />

anche obiettivi istituzionali come aumenta tare<br />

il numero di tesserati) da raggiungere trami-<br />

te operazioni concrete: pagina informativa<br />

sul sito del CIAA e sulla rivista “Agapornis<br />

e dintorni”, il rinnovo degli striscioni CIAA<br />

con un payoff dedicato alla convenzione, la<br />

fornitura di 5000 volantini, 600 bustine da<br />

campionamento, 60 buste da spedizione che<br />

verranno consegnate gratuitamente ai primi<br />

24<br />

60 nuovi iscritti e un rimborso forfettario per<br />

l’operazione pubblicitaria sostenuta durante<br />

gli eventi fieristici.<br />

La convenzione in atto e i suoi termini nasco-<br />

no grazie al lavoro istituzionale e volontario<br />

di Carla Iacomelli, Mario Bonanni e Mauro<br />

Dionisi che sono riusciti ad ottenere anche<br />

per il 2011 i prezzi più bassi per il sessaggio<br />

tramite PCR sul territorio nazionale.<br />

Su richiesta del segretario (Mario Bonanni)<br />

e della responsabile dei rapporti tra le parti<br />

(Carla Iacomelli), FEM2 - Ambiente forni-<br />

sce di seguito alcuni dati statistici relativi agli<br />

esiti dei sessaggi condotti nell’ambito della<br />

convenzione ne nnel<br />

corso del primo semestre<br />

dell’anno no 2011.


SPECIE Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Totale<br />

Sesso maschi femm. maschi femm. maschi femm. maschi femm. maschi femm. maschi femm. maschi femm.<br />

A. roseicollis 48 33 14 7 39 27 68 72 40 22 21 17 230 178<br />

A. personatus 6 5 5 3 16 13 16 16 3 6 18 17 64 60<br />

A. fischeri 7 8 6 3 9 9 10 13 28 28 16 20 76 81<br />

A. lilianae 8 9 3 8 1 12 17<br />

A. nigrigenis 1 4 5 2 1 20 11 27 17<br />

Totale<br />

Agapornis<br />

sp.<br />

Totale<br />

Agapornis<br />

sp.<br />

La convenzione CIAA - FEM2 ambiente<br />

69 55 26 13 68 54 99 110 92 67 55 54 407 353<br />

124 39 122 209 159 109 762<br />

25


SPECIE Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Totale<br />

Sesso maschi femm. maschi femm. maschi femm. maschi femm. maschi femm. maschi femm. maschi femm.<br />

P. erithacus 1 2 1 2 2<br />

N. hollandicus 1 3 3 1 4 4 8 8<br />

M. monachus 2 3 2 2 1 7 3<br />

P. senegalus 1 1 2 1 3 2<br />

Pyrrhura<br />

molinae<br />

Psittacula<br />

cyanocephala<br />

Purpureicephalus<br />

spurius<br />

26<br />

2 2 2 2<br />

2 3 2 3<br />

2 2<br />

P. elegans 1 1 1 1<br />

A. aestiva 1 1 1 1<br />

A. chloropterus 1 1 -<br />

A. acuticaudata 1 1 -


Bernardius<br />

bernardi<br />

macgillivrayi<br />

Va ricordato che la convenzione pone dei<br />

limiti e termini ben precisi, in funzione dei<br />

quali verranno determinate le condizioni di<br />

un eventuale rinnovo senza variazioni di ter-<br />

mini per il 2012. A fronte di 2700 analisi/anno<br />

27<br />

previste, i soci CIAA hanno complessivamen-<br />

te richiesto 818 analisi SMAP nel primo se-<br />

mestre di cui 762 relative esclusivamente a<br />

specie del genere Agapornis di cui 409 sono<br />

risultati maschi e 353 femmine.<br />

1 1<br />

C. vasa 1 1<br />

Psittacula<br />

krameri<br />

1 1<br />

N. neandy 1 1<br />

Totale<br />

(sessi separati)<br />

Totale<br />

(assoluto)<br />

La convenzione CIAA - FEM2 ambiente<br />

71 59 30 13 76 60 102 111 102 75 59 60 440 378<br />

130 43 136 213 177 119 818


Fig. 3 – Dettaglio del caricamento di un campione in un termociclatore<br />

Sulla scia del dectreto del 5 ottobre 2010, ci si<br />

attende una forte espansione del mercato di<br />

fischeri e personatus, che nei prossimi mesi<br />

possono dare un ulteriore forza al mercato<br />

del sessaggio molecolare.<br />

Gli errori accertati a carico di FEM2 - Am-<br />

28<br />

biente compiuti su analisi eseguite nel 2010 e<br />

nel 2011 sono a carico di due clienti. In parti-<br />

colare, in un caso si tratta di un inversione di<br />

due campioni avvenuta a livello di trascrizione<br />

degli esiti, mentre nell’altro caso non è stato<br />

possibile determinare la causa dell’errore.


La convenzione CIAA - FEM2 ambiente<br />

Fig. 4 – sequenziatore automatico di DNA, utilizzato per risolvere i frammenti<br />

amplificati ed identificare il sesso dei soggetti in base alla lunghezza<br />

dei frammenti ottenuti.<br />

29


Oltre al sessaggio molecolare, FEM2 - Am-<br />

biente sta mettendo a punto sistemi di dia-<br />

gnostica molecolare che hanno come target i<br />

virus APV e BFDV oltre al alcuni dei più diffusi<br />

agenti patogeni che riscuotono interesse sia a<br />

livello veterinario sia a livello sanitario quali<br />

adenovirus, clamidia, aspergillus sp.<br />

Il virus avian polyomavirus (APV), anche noto<br />

col nome di Budgerigar Fledgling Disease,<br />

appartiene alla famiglia dei Polyomaviridae.<br />

APV è un virus che colpisce gran parte degli<br />

psittacidi. I sintomi più evidenti e diffusi della<br />

malattia sono: morte improvvisa nell’arco di<br />

12-72 ore, distensione addominale, anoressia<br />

e conseguente perdita di peso, rigurgiti, diar-<br />

rea, disidratazione, emorragie sottocutanee,<br />

tremori del collo e della testa, ed anormalità<br />

delle piume note come “muta francese”, per-<br />

dita di piume a livello di schiena e di addome,<br />

perdita di filo piume della testa e del collo, e<br />

ritardo nella crescita della coda e delle pen-<br />

ne negli uccelli che sopravvivono o muoiono<br />

più tardi. Le infezioni da APV comportano,<br />

inoltre, un blocco delle naturali difese immu-<br />

nitarie dell’ospite, favorendo in questo modo<br />

lo sviluppo di infezioni micotiche miste, tra<br />

cui Candida e Aspergillus. Nonostante siano<br />

assenti pattern dettagliati della primaria ac-<br />

quisizione di APV e della sua successiva dif-<br />

fusione nell’ambiente, nel 2007 è stata avan-<br />

zata come ipotesi la trasmissione del virus ai<br />

nidiacei attraverso infezioni da larve di mo-<br />

30<br />

sconi, comuni ectoparassiti del nido. Gli adulti<br />

entrano in contatto con le secrezioni cloacali<br />

della prole, contenenti il virus, e vengono di<br />

conseguenza infettati.<br />

Il virus beak and feather disease virus (BFDV)<br />

appartiene alla famiglia dei Circoviridae ed è<br />

l’agente causativo del psittacine beak and fea-<br />

ther disease (PBFD).<br />

La malattia presenta tre possibili forme: pera-<br />

cuta, acuta, cronica.<br />

In particolare, la forma peracuta è caratte-<br />

rizzata da grave necrosi a livello di borsa di<br />

Fabrizio e timo. La forma acuta presenta se-<br />

gni di setticemia accompagnati da polmonite,<br />

enterite e rapida perdita di peso. La forma<br />

cronica è caratterizzata da un progressivo e<br />

simmetrico sviluppo anormale delle piume,<br />

con successiva perdita, e da deformità del<br />

becco, la cui superficie cresce in modo eccessivo<br />

ed irregolare. Ciò pare sia causato da un<br />

processo distrofico a carico dell’epidermide<br />

delle piume e del becco: in un primo tempo,<br />

il citoplasma si condensa, si formano dei vacuoli<br />

e la cromatina nucleare si condensa; si<br />

originano delle vescicole che gemmano dalla<br />

superficie cellulare; i macrofagi presentano<br />

lunghi e piccoli pseudopodi contenenti ribosomi<br />

nel loro citoplasma; si verifica un tipo<br />

di morte cellulare simile all’apoptosi ed i<br />

corpi apoptotici servono come veicolo per<br />

la disseminazione delle particelle virali. A li-


vello del becco, le lesioni provocano necrosi<br />

palatina, progressivo vo allungamento e fratture<br />

trasversali trasv o longitudinali. gitud L’infezione naturale<br />

si verifica verific a livello ello del<br />

nido, dopo ingestione o<br />

inalazione di BFDV presente pr nelle feci o nella<br />

polvere delle le piume dei genitori: il virus, in-<br />

fatti, viene e eliminato eliminat eliminato con le feci da parte di<br />

uccelli malati; ati; la<br />

la polvere polver delle piume può con-<br />

tenere ere fino o a 1.000 1 miliardi di particelle p per<br />

millilitro. Le particelle virali possono posso essere<br />

recuperate dai ai lavaggi delle colture coltur di cellu-<br />

le di uccelli infetti. i. L’inalazione L’inalazio one e l’ingestion l one<br />

possono verificarsi anche che nelle elle aree a in cuii<br />

gli<br />

uccelli si alimentano, si posano osanoano o si abbevera- abbev ra-<br />

no. Per mitigare la diffusione di BFDV fra ra le l<br />

popolazioni di uccelli tenute in catti attività, è op-<br />

portuno monitorare e mettere in qua uarantena<br />

i soggetti appena acquistati, così da tenere te<br />

sotto controllo la fase di incubazione e virale virale.<br />

Uno dei vantaggi di servirsi del servizio SMAP<br />

erogato da FEM2 - Ambiente è quello di po-<br />

ter eseguire test molecolari per indagare agare la<br />

presenza di agenti patogeni quali APV e BFDV DV<br />

anche su materiale già à inviato al laboratorio<br />

fino a sei mesi prima poiché il DNA e le piu-<br />

me inviate vengono o mantenute gratuitamente<br />

a bassissima temperatura eratura per tale periodo.<br />

Ulteriori informazioni ni so sono/saranno<br />

disponibili sul sito<br />

www.fem2ambiente.com<br />

La convenzione CIAA - FEM2 ambiente<br />

31

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