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Dicembre 2009 - Comune di Imola

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PROFUMO Di PANE<br />

<strong>di</strong> Can<strong>di</strong>a Serantoni<br />

Tutto comincia un mattino, quando Ilham, la mamma <strong>di</strong> Yassir, <strong>di</strong>ce che fa sempre il pane in<br />

casa. Il mio primo pensiero è <strong>di</strong> ammirazione, viste le mie doti <strong>di</strong> cuoca mancata, ma subito<br />

dopo mi balena in testa l’idea <strong>di</strong> organizzare insieme con lei un incontro con tutti i genitori<br />

della sezione per una sorta <strong>di</strong> “Scuola <strong>di</strong> cucina” che possa essere l’occasione per ritrovarci,<br />

conoscerci meglio e sentirci parte <strong>di</strong> un gruppo.<br />

Il mattino dopo, non vedo l’ora che Ilham porti Yassir a scuola, per avanzare la mia proposta,<br />

con la speranza che abbia voglia <strong>di</strong> accettare. I suoi gran<strong>di</strong> occhi sorridenti e la sua<br />

<strong>di</strong>sponibilità mi fanno subito capire che si può ad<strong>di</strong>rittura andare oltre il mio pensiero iniziale.<br />

Infatti, mentre ci accor<strong>di</strong>amo per il giorno e l’occorrente, entra Robina, la mamma <strong>di</strong> Lishba.<br />

Subito Ilham si illumina e coinvolgendoci: “Sai Can<strong>di</strong>a, in Pakistan il pane lo fanno anche in<br />

un altro modo!” poi rivolgendosi a Robina: “Perché non vieni anche tu!”, spiegandole in poche<br />

parole ciò che stiamo organizzando.<br />

Questo incontro <strong>di</strong> parole apparentemente casuale ha dato origine a cascata a un una serie<br />

<strong>di</strong> ampliamenti imprevisti e davvero molto piacevoli. Probabilmente se non ci fosse stata<br />

Ilham, non avrei mai pensato <strong>di</strong> chiedere a Robina così tanto; lei così riservata, a volte<br />

impenetrabile, ma al tempo stesso cor<strong>di</strong>ale. Ci siamo sempre e solo scambiate poche<br />

informazioni essenziali, a volte tradotte da un’altra figlia più grande, quando non riuscivamo a<br />

comprenderci bene. Nonostante le nostre insistenze, non ha mai partecipato alle iniziative<br />

della scuola, ma il suo avvicinarsi a noi, il suo impegno per capire bene quale ruolo dovrà<br />

assumere mi fanno capire che accetterà <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti ciò che le<br />

appartiene nel profondo.<br />

Nei giorni successivi cerchiamo sempre <strong>di</strong> trovare qualche minuto per i dettagli e tutte le volte<br />

le ringrazio per il prezioso regalo che ci stanno preparando e per la <strong>di</strong>sponibilità nel fornirci<br />

personalmente le farine più adatte.<br />

Incontro il babbo <strong>di</strong> Eljalil e lo invito a chiedere alla moglie se può venire ad aiutare; dapprima<br />

vuole sapere bene <strong>di</strong> che cosa si tratta, poi sorride e mi <strong>di</strong>ce che farà telefonare a Ilham. Il<br />

giorno dopo m'informa che Mina verrà e leggo nei suoi occhi molto consenso.<br />

Intanto rendo partecipi tutti i genitori dell’iniziativa e tutti manifestano subito molto interesse<br />

ed entusiasmo, all’idea <strong>di</strong> incontrarsi e imparare qualcosa <strong>di</strong> nuovo.<br />

La piacevolezza che avverto in tutto ciò mi fa pensare a un profumo buono, familiare, <strong>di</strong><br />

gruppo, <strong>di</strong> casa, <strong>di</strong> cose semplici proprio come il profumo del pane.<br />

Qualche giorno prima dell’incontro, Robina mi chiede a che ora finisco <strong>di</strong> lavorare e <strong>di</strong><br />

aspettarla. Strano, perché avrà voluto sapere l’ora esatta? Accompagno i bambini per il<br />

pisolino e mi accorgo che sto facendo tar<strong>di</strong> all’appuntamento! Si apre la porta e la dada<br />

m'invita a uscire subito. Pochi secon<strong>di</strong> e scopro il perché <strong>di</strong> tanta fretta; Robina ha preparato<br />

il suo pane che va mangiato caldo! Non solo, ha cucinato due piatti Pakistani! Rimango<br />

senza parole e, mentre assaggio, scorgo il suo sguardo in attesa <strong>di</strong> un commento … è tutto<br />

squisito! Il piatto a base <strong>di</strong> carne <strong>di</strong> pecora ha i colori e i profumi speziati della sua terra e il<br />

dolce <strong>di</strong> riso e latte è, al contrario, delicatissimo. Non riesco a frenare la mia golosità e lei mi<br />

guarda sod<strong>di</strong>sfatta e fiera, pur nel suo pudore. Mi sento veramente grata a lei e vivo questo<br />

momento come un grande privilegio; la sento più vicina e, grazie a questo cibo, che lei ha<br />

preparato per noi, cadono quelle barriere impercettibili dovute alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicazione.<br />

Lo stesso giorno incontro Renata e, presa dall’entusiasmo, le racconto l’esperienza che sto<br />

vivendo. Mi meraviglio del suo forte interesse e del suo: “Fammi capire bene!”. Mi spiega che<br />

alla Tana degli Orsetti saranno preparate anche merende multietniche e le sarebbe utile<br />

vedere <strong>di</strong> persona la preparazione del pane e aggiunge: “Semmai, potrei chiedere alle tue<br />

mamme alcune ricette”.

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