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Oberto famiglie di fatto.pdf - Persona e Danno

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L’argomentazione decisiva riposa peraltro sulla constatazione che ogni contratto <strong>di</strong>retto a<br />

porre le basi economiche <strong>di</strong> una convivenza, anche se illecita, ha come proprio motivo primario non<br />

già la violazione del <strong>di</strong>ritto altrui, bensì appunto la concreta pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> quei mezzi idonei a<br />

consentire alla coppia <strong>di</strong> convivere. È dunque palese l’assenza, nel contratto in esame, <strong>di</strong> uno dei<br />

requisiti fondamentali <strong>di</strong> cui all’art. 1345 c.c., vale a <strong>di</strong>re la circostanza che il (comune) motivo<br />

illecito si ponga come quello esclusivamente determinante del consenso dei contraenti.<br />

In quest’ottica neppure vanno trascurati i riflessi che le nozioni <strong>di</strong> «famiglia» e <strong>di</strong> «legami<br />

familiari» proprie <strong>di</strong> altri or<strong>di</strong>namenti ( 22<br />

) possono <strong>di</strong>spiegare sul nostro dato normativo, specie<br />

allorquando i <strong>di</strong>versi sistemi vengono a collidere. Sintomatiche le questioni legate alle<br />

problematiche dell’immigrazione e dei ricongiungimenti familiari, sia nei casi riguardanti citta<strong>di</strong>ni<br />

extraeuropei soggiornanti in Italia, sia in relazione alle ipotesi che vedono protagonisti citta<strong>di</strong>ni<br />

comunitari o italiani, laddove la vigente <strong>di</strong>sciplina italiana espressamente esclude le coppie non<br />

unite in matrimonio dall’esercizio <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>ritto.<br />

Nel primo caso, infatti, l’art. 29, d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 («Testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni<br />

concernenti la <strong>di</strong>sciplina dell’immigrazione e norme sulla con<strong>di</strong>zione dello straniero»)<br />

espressamente limita al «coniuge» dello straniero residente la possibilità <strong>di</strong> ottenere il<br />

elemento, posto che non vi è dovere, per quanto «morale», la cui violazione non possa produrre conseguenze d’or<strong>di</strong>ne<br />

patrimoniale: si pensi, per esempio, all’ipotesi co<strong>di</strong>ficata dall’art. 81 c.c. (per uno stringente e brillante esame critico<br />

della pronunzia si fa rinvio a CENDON, Non desiderare la donna d’altri, in Contratto e impresa, 1990, p. 607 ss.). Sul<br />

tema si è espressa da ultimo Cass., 15 settembre 2011, n. 18853, secondo cui «I doveri che derivano ai coniugi dal<br />

matrimonio hanno natura giuri<strong>di</strong>ca e la loro violazione non trova necessariamente sanzione unicamente nelle misure<br />

tipiche previste dal <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> famiglia, quale l’addebito della separazione, <strong>di</strong>scendendo dalla natura giuri<strong>di</strong>ca degli<br />

obblighi su detti che la relativa violazione, ove cagioni la lesione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti costituzionalmente protetti, possa integrare<br />

gli estremi dell’illecito civile e dare luogo al risarcimento dei danni non patrimoniali ai sensi dell’art. 2059 cod. civ.,<br />

senza che la mancanza <strong>di</strong> pronuncia <strong>di</strong> addebito in sede <strong>di</strong> separazione sia preclusiva dell’azione <strong>di</strong> risarcimento relativa<br />

a detti danni». Inutile <strong>di</strong>re che la decisione, spostando il <strong>di</strong>scorso sugli artt. 2043 e 2059 c.c., elude completamente i<br />

dubbi qui sollevati sulla riferibilità del caso <strong>di</strong> specie, tutto al contrario, alla violazione d’un dovere specifico e non<br />

certo generico, con conseguente inevitabile richiamo all’art. 1218 c.c. A chi scrive non resta che riba<strong>di</strong>re che la<br />

violazione <strong>di</strong> un rapporto a contenuto puramente personale può <strong>di</strong>spiegare conseguenze d’or<strong>di</strong>ne patrimoniale solo<br />

quando una norma lo consente e sempre nell’ambito dei soggetti (attivo e passivo) del rapporto stesso (si pensi agli<br />

effetti economici dell’addebito della separazione personale dei coniugi). Se ciò è vero, l’illiceità del contratto <strong>di</strong><br />

convivenza nelle situazioni in oggetto potrebbe essere affermata soltanto qualora lo stesso fosse <strong>di</strong>retto all’instaurazione<br />

o alla prosecuzione <strong>di</strong> un rapporto il cui «finanziamento» determinasse la violazione <strong>di</strong> obbligazioni (cioè <strong>di</strong> doveri a<br />

contenuto patrimoniale) vincolanti uno dei partners verso un terzo: si pensi all’obbligo <strong>di</strong> contribuzione gravante sul<br />

coniuge, o a quello <strong>di</strong> versare un assegno perio<strong>di</strong>co in caso <strong>di</strong> separazione o <strong>di</strong> <strong>di</strong>vorzio, o ancora a quello <strong>di</strong> mantenere<br />

i figli, o, infine, <strong>di</strong> corrispondere gli alimenti al coniuge separato o a terzi.<br />

Nel senso della nullità per immoralità <strong>di</strong> quei contratti <strong>di</strong> convivenza <strong>di</strong>retti a impe<strong>di</strong>re l’adempimento dei doveri<br />

patrimoniali derivanti dal vincolo matrimoniale <strong>di</strong> uno dei conviventi cfr. GRAUE, Cohabitation Without Marriage as a<br />

Problem of Law and Legislative Policy in West Germany and other Co<strong>di</strong>fied Systems, in EEKELAAR e KATZ, Marriage<br />

and Cohabitation in Contemporary Societies, Toronto, 1980, p. 285; per un accenno alla problematica v. anche BGH,<br />

29 giugno 1973, in NJW, 1973, p. 1645.<br />

( 22 ) Per la trattazione dei profili comparatistici della famiglia <strong>di</strong> <strong>fatto</strong> si rimanda a OBERTO, I regimi patrimoniali<br />

della famiglia <strong>di</strong> <strong>fatto</strong>, cit., p. 3 ss., 114 ss., 130 ss., 215 ss.; ID., Partnerverträge in rechtsvergleichender Sicht unter<br />

besonderer Berücksichtigung des italienischen Rechts, cit., p. 1 ss.; ID., Famiglia e rapporti patrimoniali. Questioni<br />

d’attualità, Milano, 2002, p. 961 ss.; cfr. inoltre HUET-WEILLER, L’union libre (la cohabitation sans marriage), in Am.<br />

J. Comp. Law, 1981, p. 247 ss.; HASKEY, Patterns of Marriage, Divorce and Cohabitations in the <strong>di</strong>fferent Countries of<br />

Europe, in Populations Trends, vol. 69, 1992, p. 27 ss.; ASPREA, La famiglia <strong>di</strong> <strong>fatto</strong> in Italia e in Europa, cit., p. 29;<br />

ID., La famiglia <strong>di</strong> <strong>fatto</strong>, cit., p. 39 ss.; DOGLIOTTI, voce Famiglia <strong>di</strong> <strong>fatto</strong>, cit., p. 199 ss.; BUSNELLI e SANTILLI, op. cit.,<br />

p. 760 ss.; GIAIMO, I contratti <strong>di</strong> convivenza nell’or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co inglese, in AA. VV., I contratti <strong>di</strong> convivenza, a<br />

cura <strong>di</strong> Moscati e Zoppini, Torino, 2002, p. 205 ss.; BOELE-WOELKI, Common Core and Better Law in European<br />

Family Law, Antwerp/Oxford, 2005, p. 243 ss.; BOELE-WOELKI e FUCHS, Legal recognition of Same Sex Couples in<br />

Europe, Antwerp/Oxford, 2005, passim; BONINI BARALDI, Le nuove convivenze tra <strong>di</strong>scipline straniere e <strong>di</strong>ritto<br />

interno, Milano, 2005, passim; BRUNETTA D’USSEAUX, Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> famiglia nell’Unione Europea. Formazione, vita e<br />

crisi della coppia, Padova, 2005, passim; EAD., I Partnerscheftsverträge nella giurisprudenza tedesca, Milano, 2000, p.<br />

35 ss.; EAD., L’unione registrata in Germania alla luce delle recenti mo<strong>di</strong>fiche legislative, in Familia, 2008, p. 3 ss.;<br />

PESCARA, Le convivenze non matrimoniali nelle legislazioni dei principali paesi europei, in AA. VV., Il nuovo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

famiglia, Trattato <strong>di</strong>retto da Ferrando, II, Rapporti personali e patrimoniali, Bologna, 2008, p. 967 ss.; DE CICCO, La<br />

tutela delle convivenze: cenni alle esperienze straniere, in AA. VV., Trattato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> famiglia, <strong>di</strong>retto da Zatti, I,<br />

Famiglia e matrimonio, 1, seconda e<strong>di</strong>zione, cit., p. 1088 ss.<br />

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