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© SEI – 2012<br />
La provincia magmatica siciliana L’Etna ha un’attività prevalentemente<br />
effusiva, tipica delle zone di distensione, con formazione<br />
di magmi basaltici. L’attività dell’Etna è documentata da 1500<br />
anni, ma i primi segni di vulcanesimo in atto nella zona risalgono<br />
a 600 000 anni fa. In quel periodo l’area era sommersa e costituiva<br />
il golfo pre-etneo. Il primitivo apparato vulcanico era sottomarino:<br />
da fenditure sul fondale uscivano lave basaltiche che solidificando<br />
assumevano il tipico aspetto a cuscini. L’area successivamente<br />
venne sollevata e sulla terra emersa si formò un vero vulcano a<br />
scudo. In questa fase il magma che alimentava il vulcano subì un<br />
graduale cambiamento e la lava divenne più sialica e viscosa.<br />
L’Etna diventò perciò uno stratovulcano, caratterizzato dall’alternanza<br />
di fasi esplosive ed effusive.<br />
rocce sedimentarie<br />
a<br />
b<br />
c<br />
d<br />
e<br />
vulcano di Calanna<br />
vulcano Trifoglietto I<br />
vulcano Trifoglietto II<br />
Mongibello<br />
colate sottomarine<br />
livello del mare<br />
caldera della valle del Bove<br />
44 Formazione ed evoluzione dell’edificio dell’Etna: dopo una fase iniziale di<br />
attività sottomarina a e il ritiro delle acque del mare, l’attività vulcanica si è<br />
spostata in direzione ovest. I primitivi edifici, Calanna, Trifoglietto I e Trifoglietto II<br />
( b , c , d ) sono vulcani a scudo e sono stati in parte smantellati quando si<br />
formò la caldera della valle del Bove. L’edificio attuale (Mongibello, e ) è uno<br />
stratovulcano che si innalza a occidente rispetto alla valle del Bove e presenta<br />
numerosi condotti laterali. Le lave emesse dall’Etna sono prevalentemente<br />
basaltiche e sembrano provenire direttamente dal mantello superiore.<br />
6 I <strong>fenomeni</strong> <strong>vulcanici</strong><br />
L’edificio attuale porta i segni delle diverse fasi che si sono verificate<br />
nel corso della sua storia. Sopra un basamento di rocce basaltiche,<br />
che corrisponde all’antico vulcano sottomarino, l’Etna si presenta<br />
come un cono alto circa 3000 m, derivato dalla fusione di<br />
diversi edifici <strong>vulcanici</strong>. Le esplosioni passate hanno portato alla<br />
formazione di numerose caldere, tra cui la vasta area depressa denominata<br />
valle del Bove, sul fianco orientale del vulcano 44. Nel<br />
tempo l’attività si è spostata verso ovest, fino all’edificio attuale.<br />
Oggi l’Etna presenta numerosi crateri, in corrispondenza dei quali<br />
si verifica un’attività persistente, prevalentemente effusiva, o debolmente<br />
esplosiva. Sono presenti più di 200 coni avventizi 45 e spesso<br />
lungo i fianchi si formano fratture allungate da cui fuoriesce la lava,<br />
che ha una composizione simile a quella dei vulcani hawaiani 46.<br />
45 Coni avventizi sulle pendici dell’Etna.<br />
46 Fontane di lava, durante l’eruzione dell’Etna nel 2003.<br />
coni avventizi<br />
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