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I fenomeni vulcanici - Sei

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PER SAPERNE DI PIÙ<br />

122 I FENOMENI ENDOGENI<br />

Monte St. Helens<br />

Il 18 maggio 1980, dopo 123 anni di inattività, si verificò un’eruzione<br />

catastrofica del Monte St. Helens, nello stato di Washington (usa), che in<br />

pochi secondi liberò complessivamente un’energia equivalente a quella<br />

di 27 000 bombe atomiche del tipo sganciato su Hiroshima. Nei mesi<br />

precedenti, l’eruzione era stata annunciata da una serie di eventi premonitori:<br />

microsismi, provocati probabilmente dal magma in movimento,<br />

apertura di fenditure e crateri, emissione di gas, vapore e ceneri. Infine,<br />

si formò un rigonfiamento che crebbe velocemente fino a raggiungere in<br />

alcuni punti l’altezza di 80 m. Improvvisamente, il 18 maggio, senza che<br />

si verificasse un aumento d’intensità dell’attività preparatoria, in seguito<br />

a una scossa sismica di magnitudo 5,1, dal rigonfiamento si staccò una<br />

frana che aprì un varco verso l’esterno, e in meno di 1 minuto il vulcano<br />

fu sventrato lateralmente da un’esplosione di potenza immane. Durante<br />

l’esplosione, si formò un cratere di 2 km di diametro e l’altezza del monte<br />

si ridusse di 350 m. Gas e vapori esplosero orizzontalmente, mentre<br />

una colonna di gas e ceneri si alzò verticalmente, raggiungendo un’altezza<br />

di 25 km e si disperse nell’atmosfera 33. Le foreste entro un raggio<br />

di 27 km vennero interamente distrutte e gli alberi abbattuti per la violenza<br />

dell’esplosione. Infine, una colata di fango, formata dai materiali<br />

piroclastici mescolati all’acqua dei torrenti e dei ghiacciai, si riversò a<br />

valle. Nei giorni che seguirono, le polveri vennero trasportate a grande<br />

distanza, si depositarono in coltri spesse, danneggiando le coltivazioni<br />

anche a più di 2500 km di distanza dal vulcano e per settimane furono<br />

osservate dai satelliti artificiali negli strati alti dell’atmosfera.<br />

Krakatoa<br />

Krakatoa era una piccola isola (lunga appena 9 km), situata nello<br />

stretto della Sonda, tra Giava e Sumatra, formata da un antico stratovulcano<br />

di tipo andesitico. Nel 1883, venne completamente distrutta<br />

da un’esplosione di intensità pari a quella di una bomba atomica.<br />

Probabilmente, l’acqua marina era penetrata nella camera magmatica<br />

attraverso le fratture dell’edificio vulcanico causando la formazione<br />

di enormi quantità di vapor d’acqua. L’eruzione cominciò nel mese<br />

di maggio e proseguì con fasi esplosive alternate a fasi di quiete per<br />

più di tre mesi. L’isola sparì completamente e un volume pari a 23 km 3<br />

di detriti fu disperso nello spazio circostante, per un raggio di oltre<br />

500 km. Le polveri si alzarono fino a un’altezza di 11 km e alterarono<br />

la composizione dell’atmosfera, tanto da causare negli anni seguenti<br />

una lieve riduzione della temperatura atmosferica media e tramonti di<br />

un rosso intenso. Le esplosioni innescarono anche una serie di tsunami,<br />

cioè maremoti con onde alte anche 40 m, che si abbatterono<br />

sulle coste vicine, causando la distruzione di gran parte degli insediamenti.<br />

L’eruzione del Krakatoa provocò la morte di più di 35 000 persone.<br />

Oggi nella caldera prodottasi in seguito all’esplosione si è formata<br />

una nuova isola vulcanica 34.<br />

33 Eruzione del Monte St. Helens nel 1980, con la formazione di una nube ardente (a sinistra) e l’aspetto della sommità del vulcano sventrato dall’enorme esplosione (a destra).<br />

Verlaten<br />

isola prima del 1883<br />

0 5<br />

Anak Krakatoa<br />

Krakatoa<br />

34 Dove più di 100 anni fa si polverizzò Krakatoa, è emersa dal mare una nuova isola vulcanica, Anak Krakatoa (che in lingua locale significa “il figlio di Krakatoa”).<br />

km<br />

© SEI – 2012<br />

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