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I fenomeni vulcanici - Sei

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120 I FENOMENI ENDOGENI<br />

6 Le diverse modalità di eruzione<br />

Le eruzioni effusive o esplosive possono realizzarsi con modalità<br />

differenti. I diversi tipi di eruzione prendono il nome dei<br />

vulcani di cui sono tipici.<br />

■ Eruzioni di tipo hawaiano, caratterizzate dall’effusione di<br />

lave basaltiche molto fluide e dall’assenza di esplosioni e lanci<br />

di materiale piroclastico, portano alla formazione di vulcani<br />

a scudo. La lava effonde da un condotto principale e spesso,<br />

sotto la spinta dei gas contenuti, durante le fasi iniziali<br />

dell’eruzione forma grandiose fontane di lava, che si elevano<br />

anche per centinaia di metri. Talvolta lungo i fianchi del vulcano<br />

si aprono bocche secondarie. La lava si raccoglie facilmente<br />

nelle zone depresse collegate con i condotti, formando<br />

veri e propri laghi di lava, nei quali ristagna e solidifica in<br />

tempi lunghissimi.<br />

■ Eruzioni di tipo stromboliano, caratterizzate dall’effusione di<br />

colate laviche alternate a esplosioni più o meno violente. In<br />

questi vulcani la lava ha una composizione variabile (mediamente<br />

femica) ed è meno fluida rispetto ai vulcani hawaiani.<br />

Periodicamente ristagna e solidifica, ostruendo il cratere centrale.<br />

I gas che si accumulano causano esplosioni intermittenti,<br />

non troppo violente, che liberano il condotto. In seguito la lava<br />

effonde sotto forma di fontane e colate. Il modello classico di<br />

questo tipo di eruzione è Stromboli, nelle isole Eolie, uno stratovulcano<br />

con attività persistente 29.<br />

29 Eruzione esplosiva dello Stromboli.<br />

■ Eruzioni di tipo vulcaniano, caratterizzate da lava riolitica o andesitica,<br />

molto viscosa, che occlude facilmente il camino vulcanico.<br />

I gas si accumulano all’interno e raggiungono alte pressioni<br />

prima di riuscire a provocare l’esplosione violenta del “tappo”, che<br />

causa l’emissione esplosiva di materiali solidi, di dense nubi di<br />

ceneri, nonché di scorie e gas. Le colate di lava sono quasi del<br />

tutto assenti. Tipico esempio è Vulcano, nelle isole Eolie 30. Molti<br />

stratovulcani attraversano fasi di attività di questo tipo. Anche il<br />

Vesuvio, per esempio, nel corso della sua complessa storia, ha<br />

attraversato fasi con attività di tipo vulcaniano. Le eruzioni violente,<br />

simili a quelle del Vesuvio, sono dette eruzioni di tipo pliniano,<br />

in onore di Plinio il Giovane, che descrisse l’eruzione del<br />

79 d.C. in due lettere a Tacito. Nel corso di queste eruzioni l’esplosione<br />

spinge con forza i gas e le polveri verso l’alto, formando una<br />

colonna alta diversi kilometri, dalla quale origina una nube a forma<br />

di fungo o di pino marittimo. I materiali emessi vengono trasportati<br />

a grande distanza e solidificano come pomice.<br />

■ Eruzioni di tipo peleano, caratterizzate dall’emissione di lava<br />

molto viscosa e ricca di gas che forma cupole di ristagno e guglie,<br />

che otturano il condotto. L’attività vulcanica si manifesta con<br />

esplosioni di grande violenza, accompagnate dal crollo delle pareti<br />

dell’edificio vulcanico e dall’emissione di nubi ardenti.<br />

Questo tipo di attività prende il nome dal vulcano Pelée, nella<br />

Martinica.<br />

30 Immagine aerea del cratere di Vulcano, nelle isole Eolie.<br />

© SEI – 2012

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