Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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31.05.2013 Views

Antonio Labriola e il materialismo storico ∗ Graziella Falconi Il professor Nicola Siciliani de Cumis, pedagogista e filosofo ― (uno dei massimi studiosi di Labriola) ―, ha ideato e realizzato l’intero ciclo di attività connesse alla mostra sul filosofo marxista nato a Cassino nel 1843, e scomparso il 2 febbraio 1904. Mostra allestita quindi non solo in occasione dei settecento anni della «Sapienza» ma anche del centenario della morte del suo insigne Professore, formatosi a sua volta dal benedettino Pappalettere, ammiratore di Giordano Bruno. Sul “maestro perpetuo" sia dentro che fuori l’Università, al caffè Aragno ― secondo un gustoso ritratto di Andrea Torre ― il catalogo acquisisce nuova documentazione, in tutte e quattro le sezioni in cui la mostra è suddivisa. Siciliani de Cumis ci restituisce così un ritratto a tutto tondo di Labriola, grande sostenitore della libertà della ricerca, privilegiando soprattutto le intenzioni pedagogiche e gli ideali universitari nonché le concrete proposte educative del cassinate. Circa l’adesione di Labriola al materialismo storico, Luigi Punzo, ricorda come essa possa essere intesa come l’evento catastrofico (nell’accezione data dal Labriola alle rivoluzioni in quanto catastrofi e quindi evento storico) determinato nell’evoluzione, molto articolata, del pensiero di Labriola, che del marxismo contribuì a chiarire la natura piuttosto di indagine storica che non di filosofia della storia. ∗ Pubblicato in «Le nuove ragioni del socialismo», a. III, n. 27, ottobre 2005, p. 47.

<strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> e il materialismo storico ∗<br />

Graziella Falconi<br />

Il professor Nicola Siciliani de Cumis, pedagogista e filosofo ― (uno<br />

dei massimi stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong>) ―, ha ideato e realizzato l’intero ciclo<br />

<strong>di</strong> attività connesse alla mostra sul filosofo marxista nato a Cassino nel<br />

1843, e scomparso il 2 febbraio 1904. Mostra allestita quin<strong>di</strong> non solo in<br />

occasione dei settecento anni della «<strong>Sapienza»</strong> ma anche del centenario<br />

della morte del suo insigne Professore, formatosi a sua volta dal benedettino<br />

Pappalettere, ammiratore <strong>di</strong> Giordano Bruno. Sul “maestro perpetuo"<br />

sia dentro che fuori l’Università, al caffè Aragno ― secondo un<br />

gustoso ritratto <strong>di</strong> Andrea Torre ― il catalogo acquisisce nuova documentazione,<br />

in tutte e quattro le sezioni in cui la mostra è sud<strong>di</strong>visa. Siciliani<br />

de Cumis ci restituisce così un ritratto a tutto tondo <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong>,<br />

grande sostenitore della libertà della ricerca, privilegiando soprattutto le<br />

intenzioni pedagogiche e gli ideali universitari nonché le concrete proposte<br />

educative del cassinate. Circa l’adesione <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong> al materialismo<br />

storico, Luigi Punzo, ricorda come essa possa essere intesa come<br />

l’evento catastrofico (nell’accezione data dal <strong>Labriola</strong> alle rivoluzioni in<br />

quanto catastrofi e quin<strong>di</strong> evento storico) determinato nell’evoluzione,<br />

molto articolata, del pensiero <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong>, che del marxismo contribuì a<br />

chiarire la natura piuttosto <strong>di</strong> indagine storica che non <strong>di</strong> filosofia della<br />

storia.<br />

∗ Pubblicato in «Le nuove ragioni del socialismo», a. III, n. 27, ottobre 2005, p. 47.

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