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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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Marco <strong>Antonio</strong> D’Arcangeli<br />

Poggi, anche nei suoi interventi polemici nei confronti del clericalismo,<br />

insisteva decisamente su <strong>di</strong> una «morale» che prendesse le mosse da<br />

«fondamentali principi comuni, verità […] derivate da un fondamento<br />

a–priori e quin<strong>di</strong> universale: la ragione» 26 . Su questa base egli contestava<br />

— nel già menzionato Neutralità scolastica ed insegnamento religioso le argomentazioni<br />

<strong>di</strong> parte cattolica che tendevano a svuotare <strong>di</strong> ogni consistenza<br />

il concetto <strong>di</strong> «scuola neutrale», fondamento dei sistemi educativi<br />

del moderno Stato liberale. Se era pur necessario, per Poggi, che una fede,<br />

ed anche — in sostanza — un afflato <strong>di</strong> religiosità 27 animassero<br />

l’insegnamento, affinché quest’ultimo potesse arricchirsi <strong>di</strong> idealità, ciò<br />

non implicava che «il professore» dovesse trasformarsi in un «fanatico<br />

sacerdote» d’una qualsiasi setta; era sufficiente ch’egli nutrisse<br />

la fede nel progressivo perfezionamento dell’umana natura, nell’efficacia morale<br />

del sapere, […] nel suo compito […] <strong>di</strong> foggiare spiriti capaci <strong>di</strong> scegliersi per<br />

sé stessi la fede, la via da seguire, e consci del dovere morale <strong>di</strong> professare questa<br />

loro fede, qualunque essa sia, lealmente, umanamente, senza intolleranze e<br />

senza violenze 28 .<br />

Poggi, in altre parole, <strong>di</strong>stingueva recisamente religiosità e settarismo,<br />

respingendo il concetto <strong>di</strong> una scuola e <strong>di</strong> un insegnamento necessariamente<br />

improntati alla trasmissione <strong>di</strong> un’esclusiva ed esclusivistica<br />

visione del mondo 29 , e mentre si domandava se, in definitiva, «lo spirito,<br />

per realizzarsi, dovesse necessariamente esprimersi in quella fede che è<br />

sua, che è lui stesso, ma che egli può dominare, perché può dominarsi» 30 ,<br />

sosteneva con vigore che la «migliore preparazione alla religione vera»<br />

— cioè non estrinseca, precettistica, catechistica — risiedesse nella «educazione<br />

morale: solo nella morale e per la morale l’uomo si sente uomo e<br />

sente il <strong>di</strong>vino che porta in sé», affermava 31 .<br />

La morale della “Ragione”, a cui si affidava Poggi, era, ancora una<br />

volta, quella kantiana; il valore, sui cui principalmente si soffermava, era<br />

26 POGGI, Neutralità scolastica ed insegnamento religioso, cit., p. 357.<br />

27 Ivi, pp. 358–359 e 372–373.<br />

28 Ivi, p. 356.<br />

29 Ivi, pp. 368–371 (sulla concezione della “Scuola <strong>di</strong> Stato” <strong>di</strong> Condorcet).<br />

30 Ivi, p. 361.<br />

31 Ivi, p. 373.

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