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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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Ancora su <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> e Luigi Credaro<br />

«la necessità (momento oggettivo)»; sebbene poi tutto ciò «nulla più lasciasse<br />

<strong>di</strong> materialismo a tale concezione», questo modo d’interpretare la<br />

storia «non» andava «tuttavia» considerato «come meno marxistico» 23 . E<br />

qui Poggi stabiliva un parallelo con Kant nella cui visuale «la necessità<br />

nel mondo fenomenico non esclude, ma presuppone la libertà del volere.<br />

La <strong>di</strong>gnità umana, l’Umanità, fine vero della condotta umana», costituiva<br />

dunque per lui anche «il vero scopo del movimento socialista».<br />

Era dunque la «Ragione» che doveva ispirare la condotta umana:<br />

Poggi respingeva ogni «empirismo» nell’azione, ed ogni movente <strong>di</strong><br />

quest’ultima <strong>di</strong> carattere utilitaristico od edonistico — necessaria conseguenza<br />

<strong>di</strong> ogni riduzione della morale a pura sensibilità (materialismo).<br />

E citava Frierich Engels, per il quale «il socialismo» non costituiva «una<br />

questione <strong>di</strong> ventre, ma <strong>di</strong> umanità» — l’uomo, aggiungeva Poggi,<br />

«non» andava considerato «solo “homo oeconomicus”, ma “homo”, cioè<br />

spirito». Il socialismo <strong>di</strong>veniva così in Poggi «educazione umana — pertanto,<br />

nella sua propaganda e nella sua prassi», doveva «sentirsi subor<strong>di</strong>nato<br />

all’imperativo categorico Kantiano». Tutto ciò per sottolineare<br />

come lo stesso Engels (che al pari <strong>di</strong> Kant concepiva la «storia» come «opera<br />

<strong>di</strong> ragione») fosse ra<strong>di</strong>calmente contrario «agli inconsulti colpi <strong>di</strong><br />

mano», cioè alla conquista del potere con mezzi violenti 24 ; il che faceva il<br />

paio con ciò che Poggi aveva affermato più sopra, a proposito del socialismo<br />

«per la sua essenza morale, democrazia» — che pertanto doveva<br />

negare e combattere soltanto uno «Stato <strong>di</strong> forza» 25 . L’innesto Kant–<br />

Marx conduceva dunque, una volta in più, al riformismo ed alla socialdemocrazia.<br />

Notevole senz’altro, a nostro avviso, era l’accento sul socialismo come<br />

opera educativa, progetto etico–pedagogico — anche se ciò che conta, in<br />

definitiva, sono i contenuti che s’intendevano comunicare alle classi popolari,<br />

che non possono non apparirci “sospetti” se tendevano, innegabilmente,<br />

a svuotarle della loro carica rivoluzionaria. Il punctum pruriens<br />

dell’interpretazione <strong>di</strong> Poggi risiedeva, con ogni probabilità, nel suo tentativo<br />

d’introdurre, nel marxismo, “l’Uomo” e “la Ragione” astorici, atemporali<br />

— il che significava snaturarlo completamente. Ed in effetti<br />

23 Ivi, pp. 687–688.<br />

24 Ivi, p. 688.<br />

25 Ivi, p. 687.<br />

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