31.05.2013 Views

Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Il «punto <strong>di</strong> vista» del recensore tra storiografia e educazione<br />

Nota. Cautele storico–critiche nella ricerca empirica in educazione ∗<br />

Il chi<br />

Per cautelarmì (se è possibile) dalle ambivalenze, dalle ambiguità anche,<br />

che lo stesso concetto <strong>di</strong> cautela comporta, spero mi sia consentito <strong>di</strong><br />

servirmi <strong>di</strong> un tono insistitamente problematico–interrogativo, per così<br />

<strong>di</strong>re da questionario. Ma un simile approccio dovrebbe esserci tecnicamente<br />

congeniale, tra questioni <strong>di</strong> merito, appunto, e questioni <strong>di</strong> metodo:<br />

e, quanto a me, non saprei farne a meno (al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni espe<strong>di</strong>ente<br />

retorico), giacché incomincerei imme<strong>di</strong>atamente col chiedermi una spiegazione<br />

tanto dei valori «negativi» della parola cautela, per giunta al plurale,<br />

con i significati <strong>di</strong> prudenza, circospezione, precauzione, riserbo,<br />

<strong>di</strong>fesa ecc., quanto dei valori semantici «positivi» del termine: quali accortezza,<br />

avvedutezza, ponderazione, furbizia, riflessione, controllo, ecc.<br />

Sì, controllo: e siamo già, evidentemente, su un terreno peculiare, scientifico,<br />

«unificato» alla John Dewey, sperimentale in senso stretto, ed esperienziato,<br />

al livello <strong>di</strong> precise, circoscritte, limitatissime prove d’indagine<br />

tra storiografia e educazione. Diciamo, la recensione…<br />

In ogni caso, non saprei uscire dalla mia concreta pratica <strong>di</strong> ricercatore.<br />

Non posso, cautelativamente, che fare riferimento ad essa e ai suoi<br />

problemi e alle sue tecniche, alla sua ambizione formativa, e dunque alle<br />

sue <strong>di</strong>fficoltà, impossibilità, deficienze, limitazioni oggettive e soggettive<br />

autolimitazioni.<br />

oggi, e sul suo «dover essere», trova un attimo <strong>di</strong> respiro, una boccata <strong>di</strong> ossigeno,<br />

se un autore fa sapere <strong>di</strong> aver riscritto <strong>di</strong> pianta un’opera nella seconda e<strong>di</strong>zione,<br />

«alla luce» delle critiche dei suoi recensori. Trovata pubblicitaria anche questa?<br />

Chissà. Però avverti che, tra storiografia ed educazione, le prime prove <strong>di</strong> recensione<br />

dei critici in erba del «Grinzane Cavour» pubblicate non solo sui giornali scolastici<br />

ma sui quoti<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> massima tiratura, qualcosa sono. Ma può bastare? No <strong>di</strong> certo,<br />

se volendo in qualche modo partecipare del punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Pasquali sullo studente–ricercatore<br />

«per un solo giorno» (e della critica gramsciana della «passività»), non<br />

s’inventa e si generalizza la figura dell’insegnante–recensore, in classe (ad ogni livello<br />

<strong>di</strong> scuola).<br />

∗ Lo stesso titolo della lezione <strong>di</strong> dottorato <strong>di</strong> cui sopra, e l’espressione «ricerca<br />

empirica», a <strong>di</strong>spetto del suo significato occasionale polivalente, in<strong>di</strong>cano<br />

comunque recensione, ed un recensire quantitativamente rilevante <strong>di</strong> libri e realtà,<br />

idee e fatti. valori e <strong>di</strong>svalori (tanto educativi quanto storiografici).<br />

347

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!