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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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Nicola Siciliani de Cumis<br />

o con l’accettare ciò che, in un primo tempo avevano rifiutato. Il che vale in<br />

particolare per certi argomenti del programma o per alcuni libri <strong>di</strong> testo.<br />

Quando anche sia capitato <strong>di</strong> verificare la inadeguatezza degli uni e degli<br />

altri, rispetto agli interessi sia maturati in classe sia sviluppati fuori dalla<br />

scuola, il lavoro integrativo «tra cronaca e storia» per l’intervento attivo <strong>di</strong><br />

studenti e insegnante — ma gli uni e l’altro solidali nella realizzazione<br />

dell’unico fine ricercativo — ha consentito in effetti <strong>di</strong> riempire qualche<br />

«vuoto», <strong>di</strong> colmare lacune, <strong>di</strong> superare fratture: a cominciare da quella più<br />

grave ed evidente, tra la «vita» e la «scuola», la cultura e il libro […].<br />

Tale «il punto <strong>di</strong> vista», esplicitamente tecnico, e storico–biografico,<br />

del recensore; ed il presupposto stesso della interferenza procedurale<br />

ipotetica, tra l’attività storiografica e quella educativa. A scuola e fuori<br />

della scuola. Nell’università, certamente, e fuori dell’università. Recensendo<br />

libri, e riflettendo in vario modo attorno alla pratica del recensire.<br />

E leggendo e documentando, per quanto possibile, il ripresentarsi perio<strong>di</strong>co,<br />

tra cronaca e storia, dei termini della «quistione» (nell’accezione<br />

gramsciana della parola). Del recensire e dei suoi «momenti» e «moventi»,<br />

come <strong>di</strong>ceva <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> <strong>di</strong>scorrendo del «mezzo pratico per<br />

misurare la nostra cultura storica», ed insieme «la nostra capacità <strong>di</strong> intendere<br />

il presente […] i fatti politici attuali» (nel 1900). Ed ora, prendendo<br />

le mosse da questo occasionale scambio <strong>di</strong> idee (estate 1995) tra recensori<br />

della recensione e della sua funzione vuoi storiografica, vuoi educativa,<br />

nell’ottica <strong>di</strong> un ipotetico punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>alogico 18 :<br />

a) Bruno Pierozzi: Vorrei sollecitare a questo punto una riflessione su l’opportunità<br />

<strong>di</strong> de<strong>di</strong>care uno spazio (ad esempio la domenica) ad una rubrica che<br />

recensisca libri e pubblicazioni. La rubrica a mio avviso non dovrebbe però limitarsi<br />

alla recensione delle sole novità e<strong>di</strong>toriali, ma svolgere anche un’opera<br />

18 Su «Liberazione», 28 giugno e 4 luglio 1995: due lettere dal titolo Una rubrica<br />

per i libri e Bella idea recensire libri. Non sembra tuttavia che le due iniziative abbiano<br />

poi avuto alcun significativo riscontro, o conseguenza, nel senso richiesto dai due<br />

lettori del quoti<strong>di</strong>ano. Per una mappa <strong>di</strong> possibili <strong>di</strong>rezioni <strong>di</strong> indagini sulle recensioni<br />

dei giornali, dal punto <strong>di</strong> vista storiografico–educativo che qui interessa, sui<br />

temi del «recensire le recensioni», delle «stroncature preventive». del «recensore<br />

frettoloso», dell’«inconscio bibliografico», degli «errori <strong>di</strong> stampa», <strong>di</strong> un «errata corrige»<br />

ecc., cfr. da ultimo N. SICILIANI DE CUMIS, Stravaganze biblio–emerografiche, in<br />

«Samnium», luglio–<strong>di</strong>cembre 1995, pp. 232–236.

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