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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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324<br />

Nicola Siciliani de Cumis e Roberto Bagnato<br />

conoscere in quali ore posso trovarla. Sarebbe mio desiderio <strong>di</strong> riavere la<br />

maschera <strong>di</strong> mio padre, se ella ne l’avesse in stu<strong>di</strong>o.<br />

Gra<strong>di</strong>sca signor professore gli atti del mio particolare ossequio.<br />

<strong>Labriola</strong> per Giordano Bruno 2<br />

Suo dev. mo<br />

A. F. <strong>Labriola</strong><br />

Domani fa trecento anni, era <strong>di</strong> giovedì, al mattino per tempo, in ora<br />

non precisata, che Giordano, o meglio Filippo Bruno da Nola, ex frate<br />

domenicano e filosofo panteista, fu abbruciato vivo in Campo <strong>di</strong> Fiori,<br />

all’angolo <strong>di</strong> via Balestrieri, secondo una verisimile interpretazione del<br />

Narducci […].<br />

L’arresto <strong>di</strong> Bruno avviene nel 1592 e il processo romano si inizia nel<br />

1599, finisce il 4 febbraio dello stesso anno; poi il papa or<strong>di</strong>na la cosiddetta<br />

obbe<strong>di</strong>enza, cioè concede al Bruno 40 giorni affinché si ravveda; ma<br />

ecco, tutto è posto in tacere e fino al 21 <strong>di</strong>cembre del 1599 il processo non<br />

vien ripigliato.<br />

Invitato a ravvedersi, Bruno rispose: «non debbo, ne voglio ravvedermi,<br />

non ho materia per ciò, e non so perché debba ravvedermi».<br />

In tutti gli anni della prigionia, per quello che se ne sa da certe carte<br />

consegnate da un patriota italiano, rimasto anonimo, al Berti, la questione<br />

cadde su questo: sapere se Giordano Bruno dovesse esser condannato<br />

come eretico, secondo il comune concetto, o se nell’ambito delle eresie<br />

dovesse entrare la teoria dell’infinità dello spazio e della pluralità dei<br />

mon<strong>di</strong>. Questa dovette essere la tesi del Bellarmino. E già anche allo<br />

Scioppio pareva condannevolissima la sua dottrina dei mon<strong>di</strong> innumerevoli<br />

[…].<br />

Ora ci doman<strong>di</strong>amo: poteva cedere Giordano Bruno ai suoi oppressori?<br />

Sì, prima; no, dopo.<br />

2 È il testo stenografico <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso pronunciato da <strong>Labriola</strong> all’Università <strong>di</strong><br />

Roma, nel cortile della «<strong>Sapienza»</strong>, il 16 febbraio 1900, per il terzo centenario del rogo<br />

<strong>di</strong> Campo dei Fiori: ora in A. LABRIOLA, Scritti politici 1886–1904, a cura <strong>di</strong> V. Gerratana,<br />

Bari, Laterza, 1970, pp. 452–459.

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