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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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<strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> e la multime<strong>di</strong>alità<br />

utilizzati, si traduce in un considerevole (e imme<strong>di</strong>ato) potenziamento<br />

del messaggio trasmesso.<br />

Un secondo livello, maggiormente elaborato rispetto al precedente,<br />

consiste nel prevedere — nell’ambito del catalogo — il ricorso a una pluralità<br />

<strong>di</strong> generi testuali, destinati a un frequente avvicendamento: dai <strong>di</strong>battiti<br />

ai saggi, dalle citazioni (lettere, verbali, relazioni) alle <strong>di</strong>dascalie;<br />

ciò determina, ancora, un rafforzamento dell’espressività insita nell’articolazione<br />

linguistica e formale del <strong>di</strong>scorso.<br />

Un ulteriore livello <strong>di</strong> complessità è offerto dalla ramificazione della<br />

struttura concettuale: è, infatti, possibile ravvisare nel catalogo una sorprendente<br />

varietà <strong>di</strong> approcci al “personaggio” <strong>Labriola</strong>, anche attraverso<br />

la presentazione <strong>di</strong> ambiti d’indagine piuttosto inconsueti. È, questo,<br />

il caso della pagina de<strong>di</strong>cata a La musica secondo <strong>Labriola</strong> e il Carnevale <strong>di</strong><br />

Roma, nella quale si ha quasi l’impressione <strong>di</strong> un attenuarsi (sia pure<br />

momentaneo) del “rigore” labrioliano, in vista della presenza a Roma —<br />

in occasione del Carnevale — della «<strong>di</strong>va Patti, persona sufficiente a togliere<br />

le noie della camera e degli uomini politici» 35 .<br />

La compresenza dei tre livelli — fin qui esaminati — <strong>di</strong> articolazione<br />

concettuale (e contestuale) corrisponde al delinearsi <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> significati,<br />

che non si definiscono necessariamente in un percorso prestabilito<br />

ma rimangono aperti a ogni possibilità <strong>di</strong> accostamento (e, naturalmente,<br />

<strong>di</strong> indagine): l’approccio sequenziale ai contenuti del catalogo può<br />

trasformarsi, secondo l’orientamento del lettore, in un’interpretazione <strong>di</strong><br />

tipo <strong>di</strong>verso — reticolare, appunto — la quale richiama assai da vicino<br />

alla mente il configurarsi <strong>di</strong> un ipertesto. Si realizza, in tal modo,<br />

l’avvicinamento <strong>di</strong> due <strong>di</strong>mensioni altrimenti destinate a rimanere <strong>di</strong>stanti<br />

(l’omogeneità del supporto cartaceo all’informazione e il rilievo da<br />

annettere a un prodotto multime<strong>di</strong>ale), quasi superando la concezione<br />

— delineata da <strong>Antonio</strong> Calvani — del libro come “sistema noetico”:<br />

«Un me<strong>di</strong>um porta con sé una “filosofia” implicita della conoscenza.<br />

Ogni oggetto–prodotto, specifico dei vari me<strong>di</strong>a (libro, film, software…)<br />

ha l’impronta <strong>di</strong> un’architettura noetica propria della matrice da cui deriva.<br />

Esso non è rappresentato solamente da un puro insieme <strong>di</strong> infor-<br />

35 Frammento <strong>di</strong> una Lettera <strong>di</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> ad Angelo Camillo De Meis<br />

(1877), in: <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> e la sua Università, cit., p. 354.<br />

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