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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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296<br />

Roberto Toro<br />

possa venire affidato in una Facoltà <strong>di</strong> Filosofia ad un “non–filosofo”. Nello<br />

stesso anno ad Ancona, per iniziativa <strong>di</strong> Enrico Morselli (1852–1929) e <strong>di</strong> Augusto<br />

Tamburini (1848–1919), il Congresso della Società freniatrica italiana, dopo<br />

ampio e significativo <strong>di</strong>battito, riconosce invece la Psicologia sperimentale come<br />

insegnamento universitario. Nel <strong>di</strong>cembre del medesimo anno, nonostante il<br />

perdurante parere sfavorevole del Consiglio superiore, il ministro della Pubblica<br />

istruzione, Nunzio Nasi (1850–1935), concede a De Sanctis la libera docenza<br />

in Psicologia. È a partire dall’anno accademico 1906–1907 che De Sanctis vincendo<br />

una cattedra <strong>di</strong> Psicologia sperimentale, messa a concorso dal ministro<br />

della Pubblica istruzione Leonardo Bianchi (1848–1927), andrà ad insegnare<br />

questa <strong>di</strong>sciplina presso la Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina della Regia Università <strong>di</strong> Roma<br />

34 .<br />

5. Conclusioni<br />

La presenza, nel libro–catalogo, <strong>di</strong> un apprezzabile livello <strong>di</strong> multime<strong>di</strong>alità<br />

rappresenta — così come si è fin qui cercato <strong>di</strong> evidenziare — un<br />

elemento non certamente secondario nella determinazione <strong>di</strong> un proficuo<br />

percorso <strong>di</strong> lettura: occorre, peraltro, tenere conto della varietà dei significati<br />

ascrivibili al termine “multime<strong>di</strong>ale” — in riferimento alle caratteristiche<br />

del testo — ed enucleare, conseguentemente, alcuni livelli <strong>di</strong><br />

complessità identificabili nella struttura dell’opera.<br />

Un primo livello è costituito dall’accostamento, corrispondente a una<br />

precisa scelta redazionale e per così <strong>di</strong>re “compositiva”, <strong>di</strong> immagini e<br />

testi — particolarmente nella sezione interme<strong>di</strong>a del catalogo — con la<br />

funzione <strong>di</strong> veicolare informazioni e concetti: il ricorso a un duplice registro<br />

espressivo, sviluppato secondo criteri <strong>di</strong> autonomia dei linguaggi<br />

34 Sante De Sanctis tra psicologia generale e psicologia applicata, cit., p. 160. Significativo<br />

appare il confronto con il punto <strong>di</strong> vista espresso da <strong>Labriola</strong>, nella nota lettera<br />

a <strong>«La</strong> Tribuna» del 12 luglio 1887, per quanto attiene alla questione delle “lauree in<br />

filosofia”: «Io credo fermamente che, nel giro degli stu<strong>di</strong> universitarii, la filosofia<br />

abbia ad essere, non un complemento obbligatorio della storia e della filologia, ma un<br />

complemento, invece, facoltativo <strong>di</strong> qualunque cultura speciale: storica, giuri<strong>di</strong>ca, matematica,<br />

fisica, o che altro siasi. Alla filosofia ci si deve potere arrivare <strong>di</strong>datticamente<br />

per qualunque via, come per qualunque via ci arrivaron sempre i veri pensatori»<br />

(A. LABRIOLA, Lettera pubblicata sul perio<strong>di</strong>co <strong>«La</strong> Tribuna» il 14 luglio 1887, in<br />

N. SICILIANI DE CUMIS, Filosofia ed Università. Da <strong>Labriola</strong> a Vailati 1882–1902, Urbino,<br />

Argalia, 1975, p. 117).

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