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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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<strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> e la multime<strong>di</strong>alità<br />

trebbe descrivere come una specie <strong>di</strong> arbusto dalla bizzarra foggia <strong>di</strong><br />

punto interrogativo» 26 .<br />

Nella parte conclusiva del proprio scritto, Sandrucci si sofferma brevemente<br />

— riprendendo un’osservazione iniziale — sulle modalità <strong>di</strong><br />

allestimento del catalogo, «per la cui attuazione […] è stato decisivo il<br />

contributo, pratico e <strong>di</strong> idee, <strong>di</strong> studenti e <strong>di</strong> neo–laureati; dove hanno<br />

trovato spazio lavori eterogenei — <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa impostazione, <strong>di</strong> competenze<br />

formate e <strong>di</strong> altre in graduale evoluzione; dove le proposte interpretative<br />

si sono arricchite mutuamente nel rispetto delle reciproche<br />

specificità» 27 . Siffatto modo <strong>di</strong> procedere corrisponde a una decisa<br />

(quanto suggestiva) affermazione <strong>di</strong> democrazia partecipativa; esso può<br />

considerarsi, nel medesimo tempo, una concreta manifestazione del concetto<br />

— in qualche misura generico — <strong>di</strong> multime<strong>di</strong>alità: colpisce, infatti,<br />

il riferimento <strong>di</strong> Sandrucci alla “eterogeneità” <strong>di</strong> proposte destinate ad<br />

“arricchirsi mutuamente”, proprio come le <strong>di</strong>verse componenti <strong>di</strong> un<br />

contesto multime<strong>di</strong>ale. Si può, in effetti, considerare la realizzazione del<br />

catalogo come una sorta <strong>di</strong> variazione sul tema della multime<strong>di</strong>alità; ed è<br />

possibile, in conformità <strong>di</strong> siffatto orientamento, “leggere” il catalogo<br />

stesso rilevando l’eventuale presenza (e approfondendo, se opportuno, il<br />

significato) dei riferimenti — ivi contenuti — alla <strong>di</strong>mensione multime<strong>di</strong>ale,<br />

sotto qualsiasi forma essi vengano presentati. È, questo, un elemento<br />

non secondario nella delineazione <strong>di</strong> un adeguato percorso <strong>di</strong> lettura,<br />

che consenta <strong>di</strong> valorizzare appieno gli aspetti meno evidentemente<br />

(ma, forse, più fattivamente) connessi, nel catalogo, con il profilo <strong>di</strong> un<br />

intellettuale aperto — come, forse, pochi altri — al nuovo.<br />

4. Ipotesi per un <strong>Labriola</strong> omnimoventesi<br />

La presenza, nella parte terza del libro–catalogo (Percorsi: la Mostra, le<br />

Mostre su <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> e la sua Università), <strong>di</strong> alcune annotazioni relative<br />

al pannello La Russia <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong> si rivela assai interessante, in questa<br />

sede, per almeno due motivi: il primo risiede nella possibilità — espressamente<br />

suggerita nelle due pagine de<strong>di</strong>cate a tale argomento — <strong>di</strong> av-<br />

26 SANDRUCCI, Mettere in mostra <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong>, cit., p. 73.<br />

27 Ibidem.<br />

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