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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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La stele e lo stile <strong>di</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong><br />

sima <strong>di</strong> conoscenze, un vero granajo per l’intelligenza desiderosa <strong>di</strong> nutrirsi, un<br />

vero teatro vivente per lo spirito curioso.<br />

Il <strong>Labriola</strong> non era un oratore nel senso classico della parola e neppure un<br />

artista del <strong>di</strong>scorso; ma era un <strong>di</strong>citore così vibrante, nervoso, caustico, svegliatore<br />

<strong>di</strong> attenzione, stimolatore <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zioni, che il suo insegnare e più il<br />

suo conversare avevano un’attrattiva, un fascino, <strong>di</strong>fficile a immaginarsi da chi<br />

non li ha subiti.<br />

Queste sue qualità spiegano perché egli non è tutto intero nei suoi libri; e<br />

perché sia perduto <strong>di</strong> lui un grande tesoro <strong>di</strong> osservazioni e <strong>di</strong> analisi spesso<br />

geniali dei più vari avvenimenti e dei più <strong>di</strong>versi uomini contemporanei: osservazioni<br />

ed analisi che se si fossero potute raccogliere nella forma spontanea,<br />

duttile e viva in cui furono dette, non esito ad affermare che costituirebbero la<br />

più interessante storia psicologica del nostro tempo.<br />

*<br />

* *<br />

Dopo questa introduzione, il Torre incomincia a trattare dell’orientazione<br />

dello spirito del <strong>Labriola</strong> e delle forme della sua mente. Egli <strong>di</strong>ce che tre furono<br />

le principali influenze che il <strong>Labriola</strong> subì: <strong>di</strong> Hegel, <strong>di</strong> Herbart e <strong>di</strong> Marx.<br />

E si addentra nell’esame delle opere che il <strong>Labriola</strong> produsse, nei tre <strong>di</strong>versi<br />

perio<strong>di</strong> della sua attività, da quando nel 1862 <strong>di</strong>fese la <strong>di</strong>alettica <strong>di</strong> Hegel contro<br />

Edoardo Zeller fino a quando avvenne la conversione <strong>di</strong> lui al socialismo.<br />

Il Torre <strong>di</strong>mostra che fin nei primi scritti vi erano i germi delle idee che il<br />

<strong>Labriola</strong> sviluppò in seguito.<br />

Passa poi a <strong>di</strong>re del modo in cui influì Herbart sulla mente <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong>; e<br />

quali idee derivò dalla scuola herbartiana e dal neocriticismo francese. E si ferma<br />

a <strong>di</strong>scutere dei principii che informarono la sua prelezione sui problemi della<br />

filosofia della storia (1887). Nota come la critica del monismo idealista, la critica<br />

della continuità storica, del concetto <strong>di</strong> progresso, del valore che le cause multiple<br />

e irriducibili hanno nel processo storico prepararono il pensiero <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong><br />

ad una comprensione più larga e originale del mondo umano.<br />

Discute quin<strong>di</strong> della conversione <strong>di</strong> lui al socialismo. Il Torre <strong>di</strong>mostra qui<br />

con un esame acutissimo che quando <strong>Labriola</strong> scrisse sul Socialismo il 1889 non<br />

era socialista nel senso voluto del materialismo storico, ma ancora un ideologo<br />

umanitarista: e che la vera conversione al socialismo non avvenne o almeno non<br />

si rivelò pubblicamente se non nel 1895, e non già tra il 1879 e il 1889 come il<br />

<strong>Labriola</strong> credeva.<br />

Entra poi a <strong>di</strong>scutere dell’ultimo periodo della mente <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong> in cui vennero<br />

fuori i Saggi sul materialismo storico.<br />

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