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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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Gli innamorati <strong>di</strong> Sofia<br />

Giovanni Cacioppo<br />

La lettera <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong> al Direttore <strong>di</strong> <strong>«La</strong> Tribuna» presenta due motivi<br />

<strong>di</strong> interesse. Il primo è la scelta della sede giornalistica per la presentazione<br />

della sua proposta: seppur si rivolga esplicitamente solo ai<br />

colleghi, il parlarne su una testata politica comporta imme<strong>di</strong>atamente<br />

uno scenario <strong>di</strong> opinione pubblica del tipo <strong>di</strong> quello che per prima<br />

l’Encyclopé<strong>di</strong>e aveva ipotizzato e realizzato. Il secondo è naturalmente nei<br />

contenuti, nella concezione <strong>di</strong> filosofia che la ispira e che rifiuta l’obbligo<br />

<strong>di</strong> legame con storia e filologia a favore <strong>di</strong> legami facoltativi con qualunque<br />

cultura speciale: «Alla filosofia ci si deve potere arrivare <strong>di</strong>datticamente<br />

per qualunque via, come per qualunque via ci arrivaron sempre i<br />

veri pensatori».<br />

Questo opportuno sguardo retrospettivo comporta però affrontare<br />

grossi no<strong>di</strong> terminologici, con tutto quello che alle terminologie sta <strong>di</strong>etro.<br />

In sintesi, se oggi cerchiamo con <strong>di</strong>fficoltà e non sempre con successo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stinguere filosofia, scienza–scienze, religione, pubblicità e quant’altro,<br />

l’antica Sofia tutto ricomprendeva, i suoi innamorati avevano solo i limiti<br />

che volevano porsi.<br />

I pochi innamorati, dobbiamo subito <strong>di</strong>re. Ma non perché essa attraesse<br />

poco; furono i primi accre<strong>di</strong>tati come sapienti a <strong>di</strong>rne <strong>di</strong>fficile l’accesso,<br />

a farla esoterica, a porre se stessi come in<strong>di</strong>spensabili me<strong>di</strong>atori<br />

per itinerari iniziatici densi <strong>di</strong> misteri e riti. Si può probabilmente dare<br />

interpretazione estensiva a quanto ipotizzato da Mencken per i sacerdoti:<br />

«Se il primo sacerdote fu prudente […] comprese imme<strong>di</strong>atamente<br />

che il suo monopolio non poteva durare […] ve ne fu tutta una corporazione,<br />

e cominciaron ad agire in cooperazione accordandosi sui loro segreti<br />

e sul loro equipaggiamento professionale» 1 . Il caso più evidente —<br />

che corrisponde comunque ad un effettivo importante ruolo nella storia<br />

<strong>di</strong> Sofia — è probabilmente quello dei Pitagorici. Ma il Vangelo <strong>di</strong> Marco<br />

1 H.L. MENCKEN, Trattato sugli dei, Milano, Il Saggiatore, 1967, p. 34.

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