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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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252<br />

Daniela Secondo<br />

Concluderei questo veloce excursus sullo stesso perio<strong>di</strong>co che ha dato<br />

il via al <strong>di</strong>battito universitario sui nessi <strong>di</strong> filosofia e scienza. L’autore è<br />

Salvatore Barzilai che sulla «Tribuna», sempre nel 1887 scrive:<br />

Tutti coloro che hanno una laurea debbano poter ritemprare il bagaglio <strong>di</strong><br />

cognizioni che essa per una finzione giuri<strong>di</strong>ca rappresenta in un bagno <strong>di</strong> filosofia.<br />

Ora, se si pensa che la filosofia, oggi — dopo ché Platone, e Bacone, e Descartes,<br />

e Cartesio e tutti i fautori delle idee assolute e dei sistemi fantastici, sono<br />

passati <strong>di</strong> moda — non è altra cosa che l’arte <strong>di</strong> osservatore con esattezza, <strong>di</strong><br />

analizzare con precisione, <strong>di</strong> generalizzare con rigore, in tutte le cose <strong>di</strong> questo<br />

mondo, è facile intendere, che essa è una scienza buona per chi insegna il <strong>di</strong>ritto,<br />

come per chi indaga l’origine delle lingue come per chi cura le malattie dello<br />

stomaco, come per chi stu<strong>di</strong>a le rivoluzioni degli astri o quelle dei popoli come,<br />

sto per <strong>di</strong>re, per coloro che fanno le scarpe.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o degli esseri, delle cause, la induzione dei principii — è il fondamento<br />

della scienza sotto qualunque aspetto si consideri. Ed enunciare questo<br />

significa affermare quell’altro: la filosofia è, e deve essere soprattutto metodo,<br />

strumento, lume per ogni stu<strong>di</strong>o […].<br />

La filosofia per tutti — anche fuori dell’aula universitaria — la filosofia per i<br />

pubblici funzionari incaricati <strong>di</strong> tutelare l’or<strong>di</strong>ne pubblico (Federico II <strong>di</strong>ceva<br />

che per punire una provincia bisognava darla a governare a un filosofo) la filosofia<br />

per gli autori drammatici chiamati a rappresentare le passioni della vita e<br />

a subire quelli palesi del pubblico, la filosofia per i sarti interessati a conoscere<br />

le cause per cui gli avventori non pagano loro le note, la filosofia pei giornalisti<br />

— che devono cavarla da tutto, i Congressi universitari compresi.<br />

Perché non ci facciamo illusioni — gli egregi uomini <strong>di</strong> scienza convenuti alla<br />

Scala col nome <strong>di</strong> Papiniano, <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Bernard, <strong>di</strong> Euclide, <strong>di</strong> Orazio, <strong>di</strong><br />

Dante, <strong>di</strong> Ramayana — Mahabarata sul labbro, se prima hanno teoricamente votata<br />

la fiducia nella filosofia positiva del professore <strong>Labriola</strong>, nel seguito del<br />

Congresso hanno tenuto a far sapere che non sono gente da pre<strong>di</strong>care come padre<br />

Zappalà 15 .<br />

15 Cit. da ivi, pp. LXXII–LXXIV.

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