Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia
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248 Daniela Secondo a) Nel caso che il richiedente sia già laureato, o in filologia, o in diritto, o in matematica e così via, oltre alla prova degli otto corsi filosofici di obbligo, la laurea già conseguita sarà titolo per l’ammissione. b) Nel caso poi che uno studente iscritto per le lettere, per il diritto, per la matematica e così via, tralasciando di laurearsi in filosofia, oltre a provare la frequenza degli otto corsi filosofici di cui sopra, dovrà anche esibire la prova di aver frequentato altri otto corsi della facoltà alla quale era iscritto ma sempre delle materie più generali e scientifiche, e non di quelle strettamente tecniche e professionali. Coteste materie aventi effetto utile saranno determinate per regolamento. IV. L’esame di laurea sarà dato da una commissione composta di tutti i professori del gruppo filosofico, e di tre professori scelti nella facoltà alla quale il candidato si trovi iscritto. La tesi di laurea potrà avere per argomento una qualunque questione speciale, purché trattata filosoficamente. La commissione però nell’accettarla dovrà emettere un voto motivato. V. Chi voglia iscriversi al gruppo filosofico esclusivamente, senza appartenere ad un’altra determinata facoltà, per chiedere la laurea avrà obbligo di dimostrare, non solo la frequenza di tutti i corsi filosofici esistenti nel gruppo, ma eziandio la frequenza di altri otto corsi liberamente scelti e liberamente combinati fra le materie più generali e scientifiche della Università (cfr. art. III). VI. Nei diplomi di laurea sarà usata una formula dalla quale apparisca se il dottorato è di filosofia pura (art. V), o di filosofia a base di cultura filologica, matematica, giuridica e così via. VII. Quanto agli effetti amministrativi di coteste varie lauree, nella scelta dei professori di filosofia nei licei, e di etica e diritto negl’istituti tecnici, sarà determinato per regolamento a quale combinazione degli studi filosofici, vuoi con la filologia, o vuoi con la matematica, o vuoi col diritto, si accordi la preferenza. In tutti i casi le lauree in filosofia saranno titoli apprezzabili nei concorsi a cattedre universitarie e di scuole secondarie, e nel conferimento della libera docenza […] 8 . Durante l’adunanza del 27 settembre 1887, presieduta dal «chiarissimo sig. prof. Occioni», viene riferita la dissertazione del Labriola a cui seguiranno i commenti dei presenti; la maggioranza risulta favorevole alla proposta del prof. Labriola. Tra i favorevoli: il prof. Bonghi, il prof. 8 Cit. da ivi, pp. 108–109.
La stele e lo stile di Antonio Labriola Barbera, il prof. D’Ercole, ma soprattutto il prof. Sergi. Dal verbale risulterà: Il prof. Sergi non solo approva questi concetti generali, ma di essi s’allieta perché affermano il progresso della filosofia scientifica. A lui pare la tesi del prof. Labriola debba essere sostenuta anche nel rispetto dell’utilità che la filosofia arrecherà alle scienze naturali col generalizzare i particolari risultati che gli sperimentatori attengono nei loro laboratori. I grandi naturalisti sono anche grandi filosofi. E quando mai si offrisse luogo e tempo di proporre riforme, egli vorrebbe introdurre la fisiologia e l’anatomia nel complesso degli studi filosofici […] 9 . Prima che venga sciolta l’adunanza viene approvata, a maggioranza dei votanti, la mozione del prof. Borghi, che seguiva le linee della proposta del prof. Labriola, salvo qualche riserva sui modi di applicazione. Ecco cosa appare nel verbale: Il prof. Bonghi tornando ancora brevemente in generale sulla proposta del prof. Labriola, viene per quanto concerne l’attuazione di essa alla proposta seguente, che presenta per iscritto al presidente. Conservando gli ordinamenti attuali della Facoltà di filosofia e lettere e i fini a cui sono oggi ordinati, e riservando i modi d’applicazione, la sezione accetta la proposta del prof. Labriola cioè “che la laurea in filosofia si conferisca agli studenti di qualunque Facoltà, i quali frequentato che abbiano entro il quadriennio di obbligo, o due anni dopo, i corsi filosofici, si espongano a sostenere una tesi scritta di argomento generale quanto all’obbiettivo ed al metodo, ma fondata sempre sopra una determinata coltura speciale” […] 10 . Durante l’adunanza del 28 settembre, ove l’assemblea pone come presidente il prof. Fabretti, vengono lette le conclusioni da parte del prof. Igino Gentile. Dopo la lettura del verbale vi sono delle rimostranze da parte del prof. Merlo; riporto di seguito il suo pensiero: […] ricorre egli all’aiuto di due similitudini accennanti al diritto che ha ogni scienziato di salire a considerazioni generali, così circa il metodo e le ragioni 9 Cit. da ivi, p. 113. 10 Cit. da ivi, p. 114. 249
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Daniela Secondo<br />
a) Nel caso che il richiedente sia già laureato, o in filologia, o in <strong>di</strong>ritto,<br />
o in matematica e così via, oltre alla prova degli otto corsi filosofici <strong>di</strong><br />
obbligo, la laurea già conseguita sarà titolo per l’ammissione.<br />
b) Nel caso poi che uno studente iscritto per le lettere, per il <strong>di</strong>ritto, per<br />
la matematica e così via, tralasciando <strong>di</strong> laurearsi in filosofia, oltre a<br />
provare la frequenza degli otto corsi filosofici <strong>di</strong> cui sopra, dovrà anche<br />
esibire la prova <strong>di</strong> aver frequentato altri otto corsi della facoltà alla<br />
quale era iscritto ma sempre delle materie più generali e scientifiche,<br />
e non <strong>di</strong> quelle strettamente tecniche e professionali. Coteste materie<br />
aventi effetto utile saranno determinate per regolamento.<br />
IV. L’esame <strong>di</strong> laurea sarà dato da una commissione composta <strong>di</strong> tutti i professori<br />
del gruppo filosofico, e <strong>di</strong> tre professori scelti nella facoltà alla<br />
quale il can<strong>di</strong>dato si trovi iscritto. La tesi <strong>di</strong> laurea potrà avere per argomento<br />
una qualunque questione speciale, purché trattata filosoficamente.<br />
La commissione però nell’accettarla dovrà emettere un voto motivato.<br />
V. Chi voglia iscriversi al gruppo filosofico esclusivamente, senza appartenere<br />
ad un’altra determinata facoltà, per chiedere la laurea avrà obbligo<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare, non solo la frequenza <strong>di</strong> tutti i corsi filosofici esistenti nel<br />
gruppo, ma ezian<strong>di</strong>o la frequenza <strong>di</strong> altri otto corsi liberamente scelti e<br />
liberamente combinati fra le materie più generali e scientifiche della Università<br />
(cfr. art. III).<br />
VI. Nei <strong>di</strong>plomi <strong>di</strong> laurea sarà usata una formula dalla quale apparisca se il<br />
dottorato è <strong>di</strong> filosofia pura (art. V), o <strong>di</strong> filosofia a base <strong>di</strong> cultura filologica,<br />
matematica, giuri<strong>di</strong>ca e così via.<br />
VII. Quanto agli effetti amministrativi <strong>di</strong> coteste varie lauree, nella scelta dei<br />
professori <strong>di</strong> filosofia nei licei, e <strong>di</strong> etica e <strong>di</strong>ritto negl’istituti tecnici, sarà<br />
determinato per regolamento a quale combinazione degli stu<strong>di</strong> filosofici,<br />
vuoi con la filologia, o vuoi con la matematica, o vuoi col <strong>di</strong>ritto, si accor<strong>di</strong><br />
la preferenza.<br />
In tutti i casi le lauree in filosofia saranno titoli apprezzabili nei concorsi a<br />
cattedre universitarie e <strong>di</strong> scuole secondarie, e nel conferimento della libera docenza<br />
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Durante l’adunanza del 27 settembre 1887, presieduta dal «chiarissimo<br />
sig. prof. Occioni», viene riferita la <strong>di</strong>ssertazione del <strong>Labriola</strong> a cui<br />
seguiranno i commenti dei presenti; la maggioranza risulta favorevole<br />
alla proposta del prof. <strong>Labriola</strong>. Tra i favorevoli: il prof. Bonghi, il prof.<br />
8 Cit. da ivi, pp. 108–109.