31.05.2013 Views

Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

La stele e lo stile <strong>di</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong><br />

2.1. Reazioni alla lettera<br />

La lettera, che <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> fece pubblicare sul giornale la «Tribuna»<br />

nel 1887, risultò da stimolo per un ampio <strong>di</strong>battito nell’ambiente<br />

non solo universitario, ma <strong>di</strong> intellettuali in genere.<br />

Riporterò <strong>di</strong> seguito alcune testimonianze <strong>di</strong> coloro che hanno preso a<br />

cuore le argomentazioni del grande pensatore e educatore cassinate, mettendo<br />

soprattutto in rilievo le posizioni che sono legate più strettamente<br />

agli inten<strong>di</strong>menti del prof. <strong>Labriola</strong>.<br />

Questo che segue è l’estratto del fine giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Angelo Majorana,<br />

giovane professore dell’Università <strong>di</strong> Cagliari, che apparve sul «Diritto»<br />

e fu ripreso da «L’Università»:<br />

Non esito a <strong>di</strong>chiarare che, a mio giu<strong>di</strong>zio, la proposta dell’esimio professore<br />

è sotto ogni riguardo accettabile […].<br />

Dicono molti, paghi della loro ignoranza, che oggi la filosofia, quest’o<strong>di</strong>oso<br />

ferravecchio, è morta. Fortunatamente il loro è nulla più che un desiderio: è caduta,<br />

forse, la metafisica, ma non la filosofia. Se noi questa inten<strong>di</strong>amo come<br />

dobbiamo, cioè come quel metodo <strong>di</strong> indagine che non si acquieta alla cognizione<br />

esteriore dei fatti, ma ne ricerca le cause, e possibilmente le leggi, vedremo<br />

oggi molti giuristi, economisti, storici, i così detti sociologi, biologi, antropologi<br />

e via <strong>di</strong>cendo, altro non sono che filosofi […].<br />

Intesa debitamente, la filosofia non è tanto scienza determinata, quanto metodo<br />

scientifico universale. Coll’aiuto filosofico, cioè colla ricerca approssimativa<br />

dei principi causali; o per lo meno colla <strong>di</strong>ligente indagine delle leggi <strong>di</strong> sviluppo<br />

e dei rapporti reali e necessari delle cose; con un savio abito della mente ad<br />

astrarre dalle note comuni, così da potere convenientemente generalizzare; e,<br />

d’altro canto, con l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> risolvere i fenomeni, analizzandoli nei loro elementi<br />

costitutivi: potrebbesi veramente sollevare lo stu<strong>di</strong>o delle scienze […].<br />

Non credo <strong>di</strong> esagerare affermando che una delle cause, se non dell’abbassamento,<br />

certo del traviamento degli stu<strong>di</strong>i scientifici in Italia, sia appunto il <strong>di</strong>fetto<br />

<strong>di</strong> una partecipazione filosofica nei giovani. Questo <strong>di</strong>fetto è assoluto nei<br />

cultori <strong>di</strong> scienze matematiche, naturali e me<strong>di</strong>che; <strong>di</strong> cui non tutti hanno quella<br />

stessa irrisoria istruzione filosofica che si dà nel Liceo […].<br />

Questa generale coltura filosofica — ed in ciò sono perfettamente d’accordo<br />

col professor <strong>Labriola</strong> — dovrebbe essere <strong>di</strong>sposta in modo da permettere, a<br />

243

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!