31.05.2013 Views

Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

228<br />

Alessandro Sanzo<br />

letteraria, i quali, frequentato che abbiano entro il quadriennio <strong>di</strong> obbligo<br />

certi corsi filosofici da determinare, si espongano a sostenere una tesi<br />

scritta <strong>di</strong> argomento generale quanto all’obiettivo ed al metodo, ma fondata<br />

sempre sopra una determinata cultura speciale».<br />

Avanzata dal filosofo e pedagogista cassinate con una lettera a <strong>«La</strong><br />

Tribuna» nel luglio 1887, tale proposta viene variamente <strong>di</strong>scussa da un<br />

nutrito gruppo <strong>di</strong> professori universitari e <strong>di</strong> uomini <strong>di</strong> cultura, prima<br />

sulla stampa, quin<strong>di</strong> durante i lavori del Congresso. Commentata, criticata,<br />

mo<strong>di</strong>ficata, fatta propria, integrata, respinta (in tutto o in parte) e,<br />

infine, approvata, seppure nella formulazione conciliatoria e compromissoria<br />

del Bonghi, la proposta è comunque al centro <strong>di</strong> un vivace e<br />

stimolante confronto <strong>di</strong> idee e <strong>di</strong> posizioni (filosofiche, accademiche, culturali<br />

e politiche), al quale prendono parte, solo per fare qualche nome,<br />

stu<strong>di</strong>osi e intellettuali come Alberto Alberti, Andrea Angiulli, Giacomo<br />

Barzellotti, Ruggero Bonghi, Saverio De Dominicis, Pasquale D’Ercole,<br />

Luigi Ferri, Nicola Fornelli, Baldassarre Labanca, Angelo Majorana, Pietro<br />

Merlo ed Enrico Morselli. Un <strong>di</strong>battito che si rivela teoreticamente e<br />

culturalmente fecondo nella misura in cui non viene inteso, né da <strong>Labriola</strong><br />

né dai suoi interlocutori (ivi compresi gli insegnanti <strong>di</strong> liceo, i laureati<br />

e i laurean<strong>di</strong>), come un <strong>di</strong>alogo tra sor<strong>di</strong>. È solo a queste con<strong>di</strong>zioni,<br />

infatti, che i suggerimenti, i consigli e le critiche ricevuti da <strong>Labriola</strong><br />

possono realmente contribuire ad una più matura rielaborazione e rimessa<br />

in <strong>di</strong>scussione della “proposta iniziale” sulle lauree in filosofia e,<br />

insieme, alla formazione delle idee universitarie e delle dottrine politiche<br />

e sociali del cassinate. In tal senso, quando nella Relazione al Congresso<br />

<strong>Labriola</strong> affermerà essere le sue proposte il risultato anche dei<br />

suggerimenti e dei consigli fin lì ricevuti ― ed esse, dunque, oltre che<br />

sue, «sono un po’ <strong>di</strong> tutti gli egregi colleghi» che hanno ritenuto opportuno<br />

<strong>di</strong> intervenire sul tema, privatamente o pubblicamente ― non sarà<br />

affatto per captatio benevolentiae. Prova ne siano, tra le altre cose, il consenso<br />

che la sua proposta ― accortamente espressa con la “mozione<br />

Bonghi”, nella quale, al fine <strong>di</strong> farne passare quanto meno le linee fondamentali,<br />

si accantonano i mo<strong>di</strong> e i no<strong>di</strong> problematici della sua attuazione<br />

― riceverà, prima dalla Sezione filosofica e letteraria e poi, a<br />

grande maggioranza, dall’Assemblea generale del Congresso.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!