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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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216<br />

Federico Ruggiero<br />

un elemento decisivo, che determina tutto il destino dello sviluppo mentale del<br />

bambino, compreso lo sviluppo dei suoi concetti, e ci basiamo sulla considerazione<br />

che i concetti scientifici <strong>di</strong> tipo superiore non possono nascere nella mente del<br />

bambino dall’inizio, se non da tipi <strong>di</strong> generalizzazioni più elementari, e non possono essere<br />

trasportati nella coscienza del bambino dall’esterno 21 .<br />

Le rappresentazioni generali del bambino in età prescolare,<br />

che corrispondono a ciò che nei concetti sperimentali abbiamo chiamato complessi,<br />

ha mostrato che le rappresentazioni generali come sta<strong>di</strong>o superiore nello<br />

sviluppo e nel significato delle parole risultano non da singole rappresentazioni<br />

generalizzate, ma da percezioni generalizzate, cioè da generalizzazioni dominanti<br />

ad uno sta<strong>di</strong>o precedente […] la trasformazione e non l’annullamento dello<br />

sta<strong>di</strong>o precedente, attraverso la generalizzazione degli oggetti già generalizzati<br />

nel sistema precedente e non attraverso una nuova generalizzazione degli oggetti<br />

singoli […] il passaggio dai preconcetti […] ai concetti veri […] si effettua<br />

attraverso la generalizzazione <strong>di</strong> oggetti generalizzati precedentemente. […] Non si<br />

tratta <strong>di</strong> un movimento successivo nella stessa <strong>di</strong>rezione, ne del suo compimento,<br />

ma dell’inizio <strong>di</strong> una nuova <strong>di</strong>rezione, del passaggio ad un piano nuovo e<br />

superiore del pensiero […] Ma il nuovo concetto, la nuova generalizzazione delle<br />

proprietà […] compare solo sulla base <strong>di</strong> quella precedente. […] è nella possibilità<br />

contenuta nella generalizzazione <strong>di</strong> un movimento inverso dallo sta<strong>di</strong>o superiore<br />

a quello inferiore: l’operazione inferiore è considerata già come un caso particolare<br />

<strong>di</strong> quella superiore […] 22 .<br />

Se <strong>Labriola</strong> ci in<strong>di</strong>cava una “doppia stregua” per cui pedagogicamente<br />

occorre pre<strong>di</strong>sporsi ad accogliere il rapporto tra elementi emotivi <strong>di</strong><br />

partecipazione e potenzialità euristiche della materia insegnata, Vygotskij,<br />

sotto la stessa prospettiva, pone l’accento sul fatto che «la nuova generalizzazione<br />

delle proprietà […] compare solo sulla base <strong>di</strong> quella precedente.<br />

[…] è nella possibilità contenuta nella generalizzazione <strong>di</strong> un movimento<br />

inverso dallo sta<strong>di</strong>o superiore a quello inferiore». La generalizzazione<br />

“precedente” permette l’aspetto partecipativo dell’interesse coinvolgendo<br />

l’alunno sul piano emotivo, mentre il “movimento inverso dallo sta<strong>di</strong>o<br />

superiore a quello inferiore” è dato dall’elemento riflessivo ed intellettuale<br />

che orienta la partecipazione emotiva.<br />

21 VYGOTSKIJ, Pensiero e linguaggio, cit., pp. 215–217. Corsivi nostri.<br />

22 Ivi, p. 305. Si vedano anche le pp. 265, 269, 289–293. Corsivi nostri.

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