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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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Appren<strong>di</strong>mento spontaneo e interesse razionale<br />

un metodo prestabilito per ciò che concerne i significati e i fatti delle cose<br />

da esporre.<br />

L’importante è sottolineare l’importanza presente nell’innesto dell’elemento<br />

autonomo <strong>di</strong> ricerca:<br />

Escluso il significato estrinseco, che si suol dare al metodo <strong>di</strong>dattico da quelli<br />

che ne <strong>di</strong>scorrono con poca competenza scientifica, conviene ora determinare il<br />

valore intrinseco che s’intende qui d’attribuirgli. E ricordo qui primieramente<br />

che i <strong>di</strong>versi aspetti dell’attività <strong>di</strong>dattica, per esser tutti destinati a dar forma <strong>di</strong><br />

cultura a quelli cui si vuole istruire, devon trovare la norma del loro svolgimento<br />

nello stu<strong>di</strong>o degli stati della coscienza che si producono nell’animo dell’educando, per<br />

l’influenza successiva delle materie che a grado a grado gli s’insegnano. In altri termini<br />

[…] col promuovere nella coscienza una certa determinata forma <strong>di</strong> attività, la tecnica<br />

esteriore dell’insegnamento piglia aspetto <strong>di</strong> metodo quando sia perfettamente<br />

or<strong>di</strong>nata a suscitare le forze in cui quella forma <strong>di</strong> attività ha principio certo e duraturo<br />

6 .<br />

Il porsi, da parte <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong>, in una prospettiva non formalistica ed<br />

aprioristica della <strong>di</strong>dattica (e con essa della pedagogia) significa proteggere<br />

lo spazio necessario affinché ci sia un innesto spontaneo dell’intelligenza<br />

attraverso l’interesse, cioè la promozione «nella coscienza una certa<br />

determinata forma <strong>di</strong> attività» orientata sui contenuti. A questo punto si<br />

pone uno scambio interno tra orientamento degli interessi spontanei e<br />

potenzialità delle materie <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o:<br />

[…] Di tal che il piano <strong>di</strong>dattico, che si deve seguire nell’insegnamento, ha<br />

una doppia stregua; quella cioè della gradazione intrinseca alla natura speciale dei vari<br />

interessi, e quella che è propria della materia, la quale non può essere insegnata in<br />

or<strong>di</strong>ne continuativo, perché si deve avere riguardo al movimento ed al progresso naturale<br />

delle inclinazioni conoscitive e simpatetiche […] Dalla descrizione, insomma,<br />

fino al filosofare, dalla chiara notizia <strong>di</strong> un fatto, fino alla movenza meto<strong>di</strong>ca<br />

dello spirito per entro ad un sistema <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>menti, son due maniere <strong>di</strong> sviluppo<br />

dell’animo, che pur si compiono per l’azione <strong>di</strong> una medesima materia conoscitiva, e<br />

in fondo fanno uno nella formazione completa della coscienza. Premesso ciò,<br />

passerò ora ad in<strong>di</strong>care l’or<strong>di</strong>ne che nell’insegnamento della storia si deve tenere.<br />

In questo insegnamento speciale, allo stesso modo che accade in quello <strong>di</strong><br />

ogni altra materia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che si adoperi come mezzo educativo, non è un co-<br />

6 LABRIOLA, Dell’insegnamento della storia, cit., p. 73. Corsivi nostri.<br />

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