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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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208<br />

Federico Ruggiero<br />

so non ha niente <strong>di</strong> comune coi proce<strong>di</strong>menti che piglian il nome identico nella<br />

logica e nella teorica della conoscenza, perché nel caso della <strong>di</strong>dattica non in<strong>di</strong>ca<br />

i momenti della induzione e della deduzione per rispetto alla ricerca ed alla<br />

<strong>di</strong>mostrazione della verità, ma sì bene le forme e i gra<strong>di</strong> dell’azione educativa,<br />

in quanto coor<strong>di</strong>nati alle forme ed ai gra<strong>di</strong> dello sviluppo interiore, in ragion<br />

del quale la materia del conoscere si converte in vivo elemento <strong>di</strong> attività spirituale<br />

4 .<br />

Questa conversione nasce dall’interno <strong>di</strong> uno “sviluppo interiore”<br />

dove nulla si ha <strong>di</strong> idealistico, ma anzi dove si pone necessariamente<br />

l’accento sul fatto che lo sviluppo degli interessi cognitivi non può anticipare<br />

o prescindere le con<strong>di</strong>zioni storiche <strong>di</strong> maturità e <strong>di</strong> sviluppo psichico<br />

5 .<br />

<strong>Labriola</strong> si pone <strong>di</strong> fronte alla pedagogia da una prospettiva <strong>di</strong>versa<br />

rispetto all’angolazione puramente filosofica, e ciò trova la sua giustificazione<br />

necessaria nel fatto che istruire non basta per riuscire a fare intendere,<br />

necessita appunto quell’azione che permette <strong>di</strong> trasmettere la<br />

curiosità in chi ancora non ha raggiunto la padronanza specifica degli strumenti<br />

ragionativi e dei meto<strong>di</strong> conoscitivi atti a contenuti nuovi; in tal modo<br />

l’elemento <strong>di</strong> contenuto della materia (la storia) non più astrattamente<br />

ed estrinsecamente «identico nella logica e nella teorica della conoscenza»<br />

si trasforma in elemento reale nella coscienza del fanciullo e in essa<br />

fa germinare curiosità, stupore e spinta alla scoperta, «si converte in vivo<br />

elemento <strong>di</strong> attività spirituale» e prende corpo nei <strong>di</strong>versi significati a cui<br />

da origine e da cui si origina nuovamente. Una educazione “al negativo”<br />

rispetto alla sua forma aprioristica proprio perché si produce nell’esporre<br />

“filosoficamente” un’identità stabilita solo dall’interesse <strong>di</strong> chi apprende;<br />

una pedagogia che rifiuta <strong>di</strong>datticamente e <strong>di</strong>aletticamente <strong>di</strong> stabilire<br />

4 LABRIOLA, Dell’insegnamento della storia, cit., p. 73. Si consideri quanto detto nella<br />

nota n. 1.<br />

5 Storiche perché la psiche ha una storia che coincide variabilmente alle circostanze<br />

con cui ha intrattenuto possibilità formative; la psiche si trasforma e cambia<br />

secondo parametri che non rispondono univocamente alle con<strong>di</strong>zioni date dall’età e<br />

dagli stimoli; buona parte dello sviluppo psichico <strong>di</strong>pende dalla nostra capacità <strong>di</strong><br />

innestare possibilità ed opportunità pedagogiche. Tali opportunità <strong>di</strong>pendono dalla<br />

presa in considerazione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sviluppo, dalle circostanze, dalla storia e<br />

dalle esperienze precedenti, ecc.

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