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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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<strong>Labriola</strong>, Croce e Gentile tre maestri della filosofia.<br />

Anniversari e importanti libri celebrativi ∗<br />

Francesca Rizzo<br />

«I centenari sono un barbaro costume» ― <strong>di</strong>chiarò Croce nel corso <strong>di</strong><br />

una conversazione con Paul Valery, avvenuta nel 1932 a Parigi, l’anno<br />

delle celebrazioni goethiane alle quali entrambi erano stati invitati a tenere<br />

<strong>di</strong>scorsi commemorativi del grande poeta tedesco.<br />

Il ricordo <strong>di</strong> questo lontano episo<strong>di</strong>o, tramandato da Leone Ginzburg,<br />

mi è venuto in mente per contrasto con quanto sto per <strong>di</strong>re. Per uno <strong>di</strong><br />

quei strani giochi della storia, l’inizio del secondo millennio ha registrato<br />

per la cultura italiana la ricorrenza <strong>di</strong> un centenario, <strong>di</strong> un cinquantenario<br />

e <strong>di</strong> un sessantenario: cinquant’anni dalla morte <strong>di</strong> Croce nel 2002;<br />

cento anni dalla morte <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong> nel 2004; sessant’anni dalla morte <strong>di</strong><br />

Gentile nello stesso 2004. Tutte e tre queste ricorrenze hanno avuto una<br />

grande messe <strong>di</strong> iniziative, per nessuna delle quali si adatta, tuttavia, la<br />

battuta ironica ma severa <strong>di</strong> Croce, che si potrebbe tradurre così: la cultura<br />

esige libertà <strong>di</strong> interesse e spontaneità <strong>di</strong> ispirazione, <strong>di</strong> conseguenza<br />

non può essere comandata da scadenze <strong>di</strong> calendario. Questo verissimo<br />

motivo non impe<strong>di</strong>sce, tuttavia, <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che la celebrazione <strong>di</strong> un<br />

anniversario, quando assolve la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> una forte volontà <strong>di</strong> ripensamento<br />

e <strong>di</strong> una piena sincerità <strong>di</strong> sentimento; quando assume quei<br />

connotati <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> autentico interesse, la cui mancanza giustamente<br />

era temuta e lamentata da Croce, <strong>di</strong>venta una felice occasione <strong>di</strong> vita degli<br />

stu<strong>di</strong> e il suo rituale si trasforma in senso della continuità della cultura<br />

e della storia.<br />

Si sarà già compreso che queste con<strong>di</strong>zioni sono state tutte presenti<br />

nella celebrazione degli anniversari in<strong>di</strong>cati. Sicché, se qualcosa <strong>di</strong> generico<br />

e <strong>di</strong> comune si può <strong>di</strong>re intanto <strong>di</strong> esse, è che tutte e tre hanno segnato<br />

per la filosofia italiana all’inizio del nuovo millennio un momento<br />

<strong>di</strong> rilievo, perché ripensare <strong>Labriola</strong>, Croce e Gentile, le cui rispettive vi-<br />

∗ Pubblicato in «Gazzetta del Sud», 10 luglio 2005.

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