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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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186<br />

Clau<strong>di</strong>a Pinci<br />

agevole; nella sua riflessione infatti, non si trovano categorie concettuali<br />

astrattamente precostituite, egli ha un atteggiamento <strong>di</strong> rifiuto verso<br />

qualsiasi visione rigidamente sistematica. È un autore dei salti, delle rotture,<br />

degli scoppi, degli sconvolgimenti, solo apparentemente incoerenti;<br />

filosofo critico della società e dei pregiu<strong>di</strong>zi, “educatore perpetuo” che<br />

tramite la formazione prospetta la trasformazione.<br />

Dal catalogo emerge <strong>Labriola</strong> a “trecentosessanta gra<strong>di</strong>”; l’insegnante,<br />

il pedagogista, il filosofo, lo storico, il politico, il pubblicista, nonché<br />

l’uomo.<br />

Cinquant’anni mirabilmente portati; baffi e mosca color pepe e sale; gli occhi<br />

curiosi e interrogatori: le mani conserte <strong>di</strong>etro la schiena, armate <strong>di</strong> un enorme<br />

bastone. Ebbe in altri tempi un palamidone senza limiti; poi l’ha abbandonato<br />

per gelosia verso Giolitti. Adesso veste con giovanile eleganza <strong>di</strong> grigio tendente<br />

all’azzurro, e per mostrare che non ha più nulla del vecchio uomo, porta il<br />

goletto pulito — almeno per oggi. Occupa costantemente un posto al caffè Aragno;<br />

<strong>di</strong>ce seimilaseicentosessantasei parole all’ora, intramezzate da questo ritornello:<br />

io non parlo mai. La sua anima è una vergine che sperava <strong>di</strong> sposare…<br />

un mandato legislativo, e non ci è riuscita; sicché ha serbato l’amarezza accumulata<br />

<strong>di</strong> una vecchia zitella.<br />

Questi, quasi <strong>di</strong> scorcio, i tratti significativi <strong>di</strong> una istantanea <strong>di</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong><br />

dell’autunno del 1892, a cura <strong>di</strong> un icastico giornalista romano.<br />

In pratica professore all’università, con molti scolari e stipen<strong>di</strong>o gradevole.<br />

In fondo un buon <strong>di</strong>avolo, specialmente quando trova un u<strong>di</strong>torio; il che nella<br />

tristizia dei tempi <strong>di</strong>viene ogni giorno più raro. Ha però l’aria annoiata <strong>di</strong> un<br />

uomo che ha perduto le illusioni elettorali; è fuoco sotto la cenere, non ci fi<strong>di</strong>amo<br />

9 .<br />

Questo ritratto delinea un piacevole profilo dell’originale “personaggio<br />

<strong>Labriola</strong>”. Spirito critico ed autocritico, <strong>di</strong>vulgatore <strong>di</strong> idee e scuotitore<br />

<strong>di</strong> coscienze; uomo singolare, ironico, pungente, polemico, brillante,<br />

in una parola autentico.<br />

9 Da SCHEMBOCHE FF., <strong>Labriola</strong> (dalla rubrica un ritratto al giorno), in «Patria», 9–10<br />

ottobre 1892. Citato in Il Mondo <strong>di</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> e il Laboratorio <strong>Labriola</strong>, in <strong>Antonio</strong><br />

<strong>Labriola</strong> e la sua Università. Mostra documentaria per i settecento anni della “Sapienza”<br />

(1303–2003). A cento anni dalla morte <strong>di</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> (1904–2004), cit. p. 136.

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