Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia
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172 Vincenzo Orsomarso della società è la società stessa, che per le condizioni antitetiche dei contrasti sui quali poggia, genera da sé stessa la contraddizione, e questa poi vince per tra- passo in una nuova forma 19 . Un «trapasso» che necessita del pieno sviluppo delle forze produttive della società capitalistica, una concezione rafforzata da una specifica interpretazione della Prefazione marxiana del ‘59 alla Critica dell’economia politica. Una formazione sociale — scrive Marx — non perisce finché non si siano sviluppate tutte le forze produttive per le quali essa ha spazio sufficiente; e nuovi rapporti di produzione non subentrano, se prima le condizioni materiali di loro esistenza non siano state covate nel seno della società che è in essere20 . Ma in Marx tale processo non sembra dotato di automatismi, tant’è che in pagine che Labriola non poteva conoscere, quelle dei Grundrisse, ma in verità anche nel Capitale, il filosofo di Treviri fonda i passaggi fondamentali dello sviluppo capitalistico sull’antagonismo di classe. Pertanto lo sviluppo delle forze produttive trova un limite nei rapporti sociali di produzione e tale sviluppo, quello «delle forze produttive materiali», a un certo punto «sopprime il capitale stesso», ma lo sviluppo di cui parla Marx «è uno sviluppo delle forze della classe operaia» 21 . Per Labriola invece al socialismo non spetta che «la educazione democratica del popolo minuto» 22 , mentre il capitalismo deve fare il suo corso e il colonialismo non può non rappresentare una tappa di un processo storico hegelianamente considerato. 19 A. LABRIOLA, Del materialismo storico. Dilucidazione preliminare, in ID., La concezione materialistica della storia, a cura di E. Garin, Bari, Laterza, 1965, p. 105. 20 È un passo della Prefazione del ‘59, ampiamente utilizzata dal Labriola In memoria del Manifesto dei comunisti, in ID., La concezione materialistica della storia, cit., p. 30. 21 K. MARX, Lineamenti fondamentali di critica dell’economia politica, vol. II, a cura di G. Backhaus, Torino, Einaudi, 1976, p. 532. 22 LABRIOLA, Discorrendo di socialismo e di filosofia, cit., p. 285.
Le parole di Labriola e quelle di Makarenko ∗ Claudia Pinci 1. Gramsci, Labriola e l’aneddoto del “papuano”. Indice dei nomi e delle tematiche ricorrenti 1.1. Premessa “Come fareste ad educare moralmente un papuano?”, domandò uno di noi scolari tanti anni fa […] al prof. Labriola, in una delle sue lezioni di Pedagogia, obiettando contro l’efficacia della Pedagogia. “Provvisoriamente (rispose con vichiana e hegeliana asprezza l’herbartiano professore), provvisoriamente lo farei schiavo; e questa sarebbe la pedagogia del caso, salvo a vedere se pei suoi nipoti e pronipoti si potrà cominciare ad adoperare qualcosa della pedagogia nostra” 1 . ∗ Si tratta di parte dell’elaborato scritto per l’esame di Pedagogia generale I (Laurea specialistica, anno accademico 2005–2006). L’esercizio svolto consiste: a) nella redazione di un indice dei nomi e di un elenco delle tematiche ricorrenti dello scritto di V. MARRUZZO, Gramsci, Labriola e l’aneddoto del “papuano”, in Antonio Labriola e la sua Università. Mostra documentaria per i settecento anni della “Sapienza” (1303–2003). A cento anni dalla morte di Antonio Labriola (1904–2004), a cura di N. Siciliani de Cumis, Roma, Aracne, 2005, pp. 606–612; b) in un “parrallelo terminologico” tra Antonio Labriola, Anton S. Makarenko e Muhammad Yunus; c) nella recensione al volume Antonio Labriola e la sua Università, cit.; d) in un confronto, per differenze e analogie, tra Labriola e Makarenko; e) nell’indicazione della bibliografia utilizzata. 1 A. GRAMSCI, Quaderni del carcere, ed. critica dell’Istituto Gramsci, a cura di V. Gerratana, Torino, Einaudi, 1975, p. 1061.
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Vincenzo Orsomarso<br />
della società è la società stessa, che per le con<strong>di</strong>zioni antitetiche dei contrasti sui<br />
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Un «trapasso» che necessita del pieno sviluppo delle forze produttive<br />
della società capitalistica, una concezione rafforzata da una specifica interpretazione<br />
della Prefazione marxiana del ‘59 alla Critica dell’economia<br />
politica.<br />
Una formazione sociale — scrive Marx — non perisce finché non si siano sviluppate<br />
tutte le forze produttive per le quali essa ha spazio sufficiente; e nuovi<br />
rapporti <strong>di</strong> produzione non subentrano, se prima le con<strong>di</strong>zioni materiali <strong>di</strong> loro<br />
esistenza non siano state covate nel seno della società che è in essere20 .<br />
Ma in Marx tale processo non sembra dotato <strong>di</strong> automatismi, tant’è<br />
che in pagine che <strong>Labriola</strong> non poteva conoscere, quelle dei Grundrisse,<br />
ma in verità anche nel Capitale, il filosofo <strong>di</strong> Treviri fonda i passaggi fondamentali<br />
dello sviluppo capitalistico sull’antagonismo <strong>di</strong> classe. Pertanto<br />
lo sviluppo delle forze produttive trova un limite nei rapporti sociali<br />
<strong>di</strong> produzione e tale sviluppo, quello «delle forze produttive materiali»,<br />
a un certo punto «sopprime il capitale stesso», ma lo sviluppo <strong>di</strong> cui parla<br />
Marx «è uno sviluppo delle forze della classe operaia» 21 .<br />
Per <strong>Labriola</strong> invece al socialismo non spetta che «la educazione democratica<br />
del popolo minuto» 22 , mentre il capitalismo deve fare il suo<br />
corso e il colonialismo non può non rappresentare una tappa <strong>di</strong> un processo<br />
storico hegelianamente considerato.<br />
19 A. LABRIOLA, Del materialismo storico. Dilucidazione preliminare, in ID., La concezione<br />
materialistica della storia, a cura <strong>di</strong> E. Garin, Bari, Laterza, 1965, p. 105.<br />
20 È un passo della Prefazione del ‘59, ampiamente utilizzata dal <strong>Labriola</strong> In memoria<br />
del Manifesto dei comunisti, in ID., La concezione materialistica della storia, cit., p. 30.<br />
21 K. MARX, Lineamenti fondamentali <strong>di</strong> critica dell’economia politica, vol. II, a cura <strong>di</strong><br />
G. Backhaus, Torino, Einau<strong>di</strong>, 1976, p. 532.<br />
22 LABRIOLA, Discorrendo <strong>di</strong> socialismo e <strong>di</strong> filosofia, cit., p. 285.