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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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164<br />

Vincenzo Orsomarso<br />

stenuti in questo da un insegnamento interessato a favorire l’acquisizione<br />

tanto della strumentazione storico–filologica necessaria quanto<br />

delle forme essenziali della comunicazione scientifica.<br />

In più il testo rappresenta il felice esito dell’applicazione <strong>di</strong> una filologia<br />

che proponendosi gramscianamente <strong>di</strong> accertare i fatti «nella loro<br />

inconfon<strong>di</strong>bile “in<strong>di</strong>vidualità”» 2 , affronta l’autore e il contesto in cui opera<br />

nella sua articolata complessità; quin<strong>di</strong> <strong>Labriola</strong> e Socrate, il <strong>Labriola</strong>–Socrate,<br />

<strong>Labriola</strong> e gli studenti, <strong>Labriola</strong> e i professori, <strong>Labriola</strong> e la<br />

ricerca educativa e sperimentale, <strong>Labriola</strong> e i concorsi universitari, <strong>Labriola</strong><br />

e i suoi interlocutori, da Croce a Sorel a don Luigi Guanella; ancora<br />

<strong>Labriola</strong> e i circoli operai, i sindacati, il partito, il Socrate socialista,<br />

ecc.<br />

Nuovi materiali e sollecitazioni per ulteriori indagini sul <strong>Labriola</strong>, su<br />

un’opera filosofica e pedagogica complessa e dai tratti contrad<strong>di</strong>ttori ma<br />

su cui è necessario continuare a scavare anche per ragioni, come vedremo,<br />

attinenti la contemporaneità.<br />

2. Filosofia e università<br />

Ritornando alla tesi <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong> sulla laurea in filosofia è necessario<br />

soffermarsi sul testo che ha avuto il merito <strong>di</strong> rimettere in circolazione il<br />

punto <strong>di</strong> vista del filosofo sull’argomento, Filosofia e università. Da <strong>Labriola</strong><br />

a Vailati 1882–1902, <strong>di</strong> Siciliani de Cumis. Un libro che ricostruisce e<br />

documenta le proposte in tema <strong>di</strong> laurea in filosofia che precedono e se-<br />

cosa […] e fosse pure una minima cosa. È desiderabile, mi pare, che il giovane entri<br />

nella vita con la lieta coscienza <strong>di</strong> essere stato anch’egli un giorno, anche un giorno<br />

solo, un ricercatore, uno scienziato».<br />

Ovviamente il programma pasqualiano era pensato per una università <strong>di</strong> élite<br />

mentre Siciliani si propone <strong>di</strong> posizionarlo nell’ambito <strong>di</strong> una scuola e <strong>di</strong> una università<br />

<strong>di</strong> massa; il che implica, Prima della <strong>di</strong>dattica, l’acquisizione della situazione<br />

<strong>di</strong> partenza in cui si è chiamati ad operare ma anche una reale motivazione, una sollecitazione<br />

a partire dal presente, «dalla cronaca» magari, ponendo delle analogie<br />

tra eventi in corso ed eventi passati ma per accertarne le specificità, perché sono le<br />

<strong>di</strong>fferenze tra presente e passato che interessano la ricerca storica.<br />

2 A. GRAMSCI, Quaderni del carcere, ed. critica dell’Istituto Gramsci, a cura <strong>di</strong> V.<br />

Gerratana, Torino, Einau<strong>di</strong>, 1975, p. 1429.

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