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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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156<br />

Vincenzo Orsomarso<br />

siero socialista <strong>di</strong> pensare e operare nella coscienza della longue durèe e<br />

<strong>di</strong> stabilire in questo quadro l’equilibrio tra libertà e necessità.<br />

<strong>Labriola</strong> <strong>di</strong>chiara a Pasquale Villari nella lettera del 13 novembre<br />

1900, che non si è<br />

mai sognato che il socialismo italiano fosse leva per rovesciare il mondo capitalistico.<br />

A ciò non crede nessuno nel mondo civile, e soprattutto non ci credono i<br />

socialisti <strong>di</strong> altri paesi. Io ho inteso sempre il socialismo italiano come un mezzo:<br />

1) per sviluppare il senso politico delle moltitu<strong>di</strong>ni; 2) per educare quella<br />

parte <strong>di</strong> operai che sono educabili alla organizzazione <strong>di</strong> classe; 3) per opporre<br />

alle varie camorre che si chiamano partiti una forte compagine popolare; 4) per<br />

costringere i rappresentanti del governo alle riforme economiche utili per tutti.<br />

Il resto della propaganda socialista, nel senso specifico della parola, non può<br />

avere effetto pratico quanto all’Italia che per le generazioni <strong>di</strong> là da venire 86 .<br />

L’insufficienza del socialismo italiano è prodotto della debolezza del<br />

capitalismo nostrano, mentre solo il pieno sviluppo delle premesse capitalistiche<br />

può dare ragione della trasformazione dei rapporti sociali <strong>di</strong><br />

produzione.<br />

Da qui, per quanto riguarda sempre il presente, il mettere l’accento<br />

sui problemi dell’educazione e della formazione ideologica e politica<br />

delle masse, che deve chiarire, agli stessi lavoratori, la situazione e favorirne<br />

quin<strong>di</strong> la partecipazione al moto storico, «al fare delle cose» 87 .<br />

È nel quadro del mai risolto hegelismo che si iscrive la pedagogia del<br />

<strong>Labriola</strong> socialista, una pedagogia che continua ad assumere a fonte <strong>di</strong><br />

ispirazione il Socrate che fa della rilevazione dell’aporia la leva per sollecitare<br />

l’indagine; un Socrate che educa a «ricercare, criticare, analizzare,<br />

correggere» 88 , <strong>di</strong> cui il <strong>Labriola</strong> aveva sottolineato «la <strong>di</strong>chiarata tendenza<br />

pedagogica», l’essenza del metodo che è nella «vita che <strong>di</strong>viene<br />

ricerca» 89 .<br />

86 A. LABRIOLA, Scritti politici, a cura <strong>di</strong> V. Gerratana, Bari, Laterza, 1970, pp. 463–464.<br />

87 A. LABRIOLA, Discorrendo <strong>di</strong> socialismo e filosofia, in ID., La concezione materialistica<br />

della storia, cit., p. 233.<br />

88 LABRIOLA, Scritti pedagogici, cit., p. 116.<br />

89 Ivi, pp. 119–120.

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