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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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<strong>Labriola</strong>, la «sua» Università, la prima Facoltà <strong>di</strong> Filosofia in Italia<br />

prolungherà nei mesi <strong>di</strong> marzo e <strong>di</strong> aprile con una serie <strong>di</strong> seminari <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> seminari scientifici, che presso la Facoltà <strong>di</strong> Filosofia, sotto la<br />

regia del collega Siciliani, si terranno su temi labrioliani e su problemi<br />

pedagogico–filosofici, filosofico–pedagogici, in connessione con l’indagine<br />

storiografica sull’attività e l’insegnamento <strong>di</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong>.<br />

Dunque, una cosa estremamente complessa, duratura, ma soprattutto<br />

duratura, perché si concreta grazie all’attività <strong>di</strong> Siciliani su cui in conclusione<br />

dovrò <strong>di</strong>re ancora qualche cosa. Perché, come è già stato ricordato<br />

dal Direttore dell’<strong>Archivi</strong>o <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Roma, è in realtà il propulsore<br />

e l’anima <strong>di</strong> questa iniziativa, <strong>di</strong> questa iniziativa articolatissima e<br />

prolungata nel tempo.<br />

Dunque, questa iniziativa, ha forse il suo cuore in ciò che rimane, in<br />

scripta che manent, e che sono stati recuperati, e che vengono illustrati<br />

nella mostra, qui, e poi a Villa Mirafiori, e poi all’<strong>Archivi</strong>o Centrale dello<br />

Stato. Scritti, che sono pubblicati nel catalogo.<br />

Questo è l’aspetto duraturo e il fondamento <strong>di</strong> ulteriore ricerca storico–filosofica.<br />

Una grossa iniziativa, quin<strong>di</strong>, in cui il prolungamento nel<br />

tempo è — <strong>di</strong>ciamo — documento della grandezza delle forze coinvolte<br />

e dell’attività esplicata.<br />

Ma quello che a me preme <strong>di</strong> sottolineare in queste poche parole <strong>di</strong><br />

introduzione, che ho l’onore <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, è appunto il carattere non estrinseco<br />

<strong>di</strong> questo contributo specifico, che la Facoltà <strong>di</strong> Filosofia arreca alle celebrazioni<br />

per i settecento anni della «<strong>Sapienza»</strong> [alcune parole non del<br />

tutto chiare].<br />

Congiunzione astrale — si potrebbe <strong>di</strong>re — la vicinanza tra gli astri<br />

del centenario della «<strong>Sapienza»</strong> e poi il centenario della morte <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong>.<br />

Certo, un elemento <strong>di</strong> casualità, questo, ma <strong>di</strong> una casualità sapientemente<br />

utilizzata, in funzione del legame [alcune parole non del tutto<br />

chiare].<br />

Il legame non è estrinseco, né rispetto all’Università <strong>«La</strong> <strong>Sapienza»</strong>,<br />

né rispetto alla Facoltà <strong>di</strong> Filosofia. Rispetto all’Università <strong>«La</strong> <strong>Sapienza»</strong>,<br />

il titolo del catalogo, e già del convegno <strong>di</strong> cui il catalogo arreca gli<br />

“atti” <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> e la sua Università, è alquanto felice ed eloquente in<br />

proposito: <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> e la sua Università.<br />

Ora, questo «sua», questo aggettivo possessivo, ha in qualche modo<br />

una duplice valenza: l’università <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong>, cioè <strong>«La</strong> <strong>Sapienza»</strong>. <strong>«La</strong><br />

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