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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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<strong>Labriola</strong>, la filosofia, l’Università e il socialismo<br />

scuole rivoluzionarie, e perciò errano nel vuoto, o si fanno tirare per il naso dai<br />

demagoghi e dai catalinari 75 .<br />

Sebbene a margine nella <strong>di</strong>scussione, sollecitato da Pasquale Martignetti,<br />

interviene anche Engels che in una lettera all’interlocutore italiano<br />

<strong>di</strong>chiara che la «piccola economia conta<strong>di</strong>na è la soluzione naturale e<br />

la migliore nelle colonie che vengono oggi fondate dai governi borghesi<br />

(su cui è da confrontare Marx, Capitale, I vol., ultimo capitolo: Colonizzazione<br />

moderna)». Quin<strong>di</strong> i socialisti possono «appoggiare senza scrupoli<br />

<strong>di</strong> coscienza l’introduzione della piccola proprietà conta<strong>di</strong>na nelle colonie<br />

già fondate. Se poi venga introdotta è un’altra questione» 76 .<br />

L’intervento <strong>di</strong> Engels rende evidente come i limiti del <strong>Labriola</strong>, in<br />

tema <strong>di</strong> colonialismo, il suo eurocentrismo, siano anche quelli del socialismo<br />

della Seconda Internazionale che equipara l’imperialismo moderno<br />

alla tra<strong>di</strong>zionale politica coloniale, riducendolo all’annessione <strong>di</strong> un<br />

territorio d’oltremare ad uno Stato. Il fenomeno veniva così letto in termini<br />

puramente politici e solo successivamente al 1910 77 il <strong>di</strong>battito va<br />

acquistando ben altri contenuti, sulla base del nesso tra sviluppo del capitalismo<br />

monopolistico e finanziario e colonialismo. Ma spetterà a Lenin<br />

trarne tutte le conseguenze politiche più che teoriche, contribuendo<br />

a sollecitare in modo decisivo la ricerca gramsciana intorno alla riformulazione<br />

della filosofia della prassi.<br />

In ogni caso l’intervista del 1902 richiama, in tema <strong>di</strong> pedagogia, l’educazione<br />

del «papuano», da fare «provvisoriamente […] schiavo» e solo<br />

poi «vedere se per i suoi nipoti e pronipoti si potrà cominciare ad adoperare<br />

qualcosa della pedagogia nostra» 78 .<br />

«L’insegnamento possibile non può essere […] altro da quello che, a<br />

certe con<strong>di</strong>zioni, riesce a svolgersi». Ove mancano queste con<strong>di</strong>zioni<br />

75 Ivi, p. 114.<br />

76 Ivi, p. 115. Cfr. La corrispondenza <strong>di</strong> Marx e Engels con italiani. 1848–1895, a cura<br />

<strong>di</strong> G. Del Bo, Milano, Feltrinelli, 1964, p. 356.<br />

77 È l’anno <strong>di</strong> pubblicazione de Il capitalismo finanziario <strong>di</strong> Hilfer<strong>di</strong>ng, sebbene le<br />

prime sollecitazioni ad abbandonare una lettura dell’imperialismo in termini puramente<br />

politici venga dalla pubblicazione, nel 1902, de L’imperialismo dell’inglese<br />

Hobson.<br />

78 B. CROCE, Conversazioni critiche, serie seconda, seconda e<strong>di</strong>zione riveduta, Bari,<br />

Laterza, 1924, pp. 60–61.<br />

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