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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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140<br />

Vincenzo Orsomarso<br />

La concezione epigenetica non esclude anzi è inclusa nel metodo genetico<br />

«come necessità <strong>di</strong> scienza che voglia rendersi esatto conto del valore<br />

dell’esperienza» 18 .<br />

L’uso della categoria <strong>di</strong> metodo genetico, che in Italia sostituisce quella<br />

<strong>di</strong> metodo <strong>di</strong>alettico «degradata nell’uso comune all’arte retorica ed<br />

avvocatesca», non è solo una questione astrattamente terminologica:<br />

allo stato presente della cultura filosofica in Germania ― scrive ad Engels il 13<br />

giugno 1894 ― vi pare che sia chiara evidente, calzante ed esauriente la designazione<br />

<strong>di</strong> metodo <strong>di</strong>alettico per <strong>di</strong>re quello che volete <strong>di</strong>re: cioè la forma del<br />

pensiero, che concepisce le cose non in quanto sono (factum ― specie fissa ―<br />

categoria etc.) ma in quanto <strong>di</strong>vengono; e che perciò esso stesso, come pensiero,<br />

deve essere in atto <strong>di</strong> movimento?<br />

Crederei che la designazione <strong>di</strong> concezione genetica riesca più chiara; ― e <strong>di</strong><br />

certo riesce più comprensiva, perché abbraccia così il contenuto reale delle cose<br />

che <strong>di</strong>vengono, come virtuosità logico ― formale <strong>di</strong> intenderle per <strong>di</strong>venienti 19 .<br />

Se per Silvio Spaventa il metodo genetico, «“vero metodo speculativo<br />

(intuitivo) […] inerente nelle cose stesse”», non è altro che la esplicazione<br />

organica e libera dell’idea «e la riflessione filosofica non deve far altro<br />

che intuire e riprodurre questa esplicazione», tale «mutatis mutan<strong>di</strong>s, il<br />

processo genetico, che è all’origine del criterio del morfologico e della concezione<br />

epigenetica della storia secondo <strong>Labriola</strong>» 20 .<br />

Ebbene, il morfologico, una «chiave per comprendere meglio, complessivamente,<br />

un po’ tutto il <strong>Labriola</strong> filosofo, politico, storico, pedagogista,<br />

pubblicista, insegnante» 21 .<br />

Sulla base <strong>di</strong> una visione che rifugge dalla linearità causale, l’unica<br />

previsione possibile non può avere carattere cronologico, «<strong>di</strong> preannun-<br />

18 LABRIOLA, I problemi della filosofia della storia, cit., pp. 34–35.<br />

19 A. LABRIOLA, Carteggio, vol. III (1890–1895), a cura <strong>di</strong> S. Miccolis, Napoli, Bibliopolis,<br />

2003, pp. 411–412.<br />

20 N. SICILIANI DE CUMIS, Il criterio del “morfologico” secondo <strong>Labriola</strong>, in <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong><br />

e la sua Università, cit., p. 28.<br />

21 Ivi, p. 27.

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