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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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La filosofia nella scuola e nell’università<br />

associando voi all’opera nostra la vostra intelligente docilità, ci permetterete <strong>di</strong><br />

chiamarvi cooperatori nostri in questo lavoro, che è il più gra<strong>di</strong>to e nobile che<br />

capiti ad un uomo <strong>di</strong> esercitare or<strong>di</strong>natamente, anzi commilitoni sotto l’insegna<br />

<strong>di</strong> quella libera e spregiu<strong>di</strong>cata ricerca che per noi e voi tutti è <strong>di</strong>ritto e dovere<br />

ad un tempo.<br />

L’obiettivo ultimo dell’educazione ha in sé dunque una forte componente<br />

creativa e propulsiva che mira a riconoscere autonomia nel soggetto<br />

che apprende e insieme a responsabilizzarlo, riconoscendolo come potenziale<br />

“ricercatore” e quin<strong>di</strong> competente <strong>di</strong> una materia specifica. Nel<br />

faticoso e complesso percorso è essenziale fare affidamento sulla motivazione<br />

personale, sull’interesse, sulla curiosità del singolo rispetto ad<br />

un tema specifico. Questo atteggiamento propulsivo dovrebbe essere tenuto<br />

dai professori tutti, dei vari gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> scuola perché è il solo antidoto<br />

al dommatismo e allo scolasticismo polveroso riscontrabile purtroppo in<br />

parecchie aule. La tendenza ad assolutizzare strumenti <strong>di</strong> trasmissione<br />

passiva del sapere quali i manuali scolastici, considerati spesso come<br />

punto <strong>di</strong> arrivo e non <strong>di</strong> inizio, a ridurre al massimo i contenuti in sintesi<br />

improbe e mappe concettuali costruite da adulti che hanno già sistematizzato<br />

e acquisito il sapere, tarpa le ali a quel processo creativo <strong>di</strong> scoperta<br />

e <strong>di</strong> conquista personale che è parte della conoscenza critica.<br />

L’esercizio della mente garantito dalla ricerca filosofica <strong>di</strong>sinteressata,<br />

dall’analisi delle fonti documentaristiche, dal “contatto” con il pensiero<br />

critico nel suo <strong>di</strong>venire, potrebbe essere un’alternativa percorribile per<br />

limitare il rischio <strong>di</strong> una cultura banale e banalizzante, fondata su breviari<br />

filosofici con soluzioni permeate <strong>di</strong> suadenti elisir.<br />

In questo senso ci vengono in aiuto le pagine scritte da Roberto Sandrucci,<br />

che costruisce una lezione–tipo su Cartesio destinata ad una classe<br />

liceale, e quelle <strong>di</strong> Sergio Cicatelli che propone l’ermeneutica come<br />

metodo <strong>di</strong> insegnamento per avvicinare i giovani alla lettura dei testi filosofici.<br />

La chiave storica nell’insegnamento della filosofia deve essere<br />

affiancata dall’approccio epigenetico: ripercorrere le strade della filosofia<br />

attraverso il suo farsi e dunque attraverso le sue domande. Questo<br />

implica da un lato il ri–conoscimento del significato dell’educazione, intesa<br />

come trasformazione e fondata su una <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong>alogica, e dall’altro<br />

il pieno e sostanziale riconoscimento della centralità dello studente nel<br />

processo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.<br />

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